20 Febbraio 2024

Superbike Phillip Island: Toprak nell’iperspazio, BMW super test

Il turco ora fa davvero paura: straccia il record di Phillip Island precedendo uno strepitoso Nicolò Bulega. Sabato il via alla sfida

Toprak Razgatlioglu, Superbike

Con un Toprak Razgatlioglu nel motore adesso la BMW comincia a spaventare davvero la Ducati regina della Superbike. Dopo i lampi di Jerez e Portimao (un giorno a testa con Bulega) il fuoriclasse turco è stato il più veloce anche nei collaudi di Phillip Island. L’ultimo sprazzo di precampionato ci offre un binomio già pronto per giocarsi tutto: la vittoria al debutto, che sarebbe un colpo clamoroso, ma anche l’obiettivo finale. Il potenziale di Toprak non è tutto, bisogna anche considerare che la BMW per almeno i primi tre round (Australia, Catalunya e Olanda) godrà delle superconcessioni per motore e telaio. In pratica la M 1000 RR allo stato è una MotoGP “mascherata”. Ma conta il risultato, e quello è alla portata. Toprak ha centrato il miglior tempo proprio all’ultimo istante, beffand gli strepitosi Nicolò Bulega e Andrea Locatelli. Sabato sarà una partenza da fuochi artificiali!

I riferimenti non contano più

Con l’asfalto completamente rifatto Phillip Island è diventata un biliardo e i riferimenti del passato non contano più niente. Toprak ha fissato il nuovo limite a 1’28″511, contro 1’29″230 primato assoluto della pista realizzato in Superpole nel 2020 dalla stessa BMW con Tom Sykes. Dunque qui la marca tedesca, sul giro secco, era andata fortissimo anche in passato: è un dato da tenere in considerazione, per valutare i valori in vista della triplice sfida del week end. Il primato ufficiale è 1’30″075 firmato da Jonathan Rea nella gara sprint del 2019, con la Kawasaki. L’anno scorso Bautista aveva dominato gara 2 con giro veloce in 1’30″766, con tutte le marche avversarie a distanza siderale. Toprak ha fatto il tempo con la SC0, media, qui in Australia la Pirelli non ha portato la SCQ da qualifica. Quindi si può valutare un progresso di pista di due secondi. Ovviamente privi di senso i paragoni con la MotoGP, che ad ottobre potrà puntare probabilmente a tempi vicini alla barriera di 1’25”.

Bulega e Locatelli strepitosi

La BMW ha inseguito il giro veloce con ostinazione, fino all’ultimo istante. Toprak ama le sfide, anche quando sono platoniche, e all’ultimissima possibilità ha estratto dal cilindro una tornata formidabile. Ci voleva qualcosa di speciale per superare Nicoò Bulega, che pur non avendo ancora mai corso una gara Superbike, chiude il precampionato a soli 74 millesimi dalla vetta. Già a Jerez (due giornate dominate) e Portimao (un giorno a testa con Toprak) il ducatista aveva fatto faville. Ha ragione Alvaro Bautista, questo Bulegass ci stupirà. Anche Andrea Locatelli sta prendendo il volo. Era stato più veloce di Jonathan Rea (anche sul passo…) a Portimao e qui si è ripetuto: terzo tempo, mentre il caposquadra archivia la giornata quindicesimo, a quasi un secondo e mezzo, e con un ginocchio seriamente ferito nel pauroso highside del mattino.

Occhio ad Andrea Iannone

Il precampionato, come sempre, ha fornito tanti elementi suggestivi per eccitare l’animo di noi appassionati, ma ha scombussolato ulteriormente le carte. Perchè, specie a Phillip Island, i giri veloci contano zero, l’importante sarà gestire l’aderenza sui 22 passaggi previsti. Andrea Iannone, quarto tempo finale, qui è sempre andato fortissimo ai tempi della MotoGP e nel fine settimana non ci stupiremmo affatto di vederlo in gioco per un risultato importante, forse perfino importantissimo. Attenti poi ad Alvaro Bautista, settimo: qui si è di nuovo nascosto, come a Jerez e Portimao, ma qui in passato ha schiacciato tutti. Se la Ducati ha trovato la ricetta per neutralizzare i sei chili di zavorra, il piccoletto spagnolo sarà anche stavolta il pilota da battere.

Foto: WorldSBK

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