22 Aprile 2023

Superbike Assen, Alvaro Bautista il bastonatore gara 1 fuga vincente

Niente da fare contro Alvaro Bautista: lo fanno partire dalla seconda fila ma sbaraglia comunque Rea e Razgatlioglu

Alvaro Bautista, Superbike

Avete visto che succede a farlo arrabbiare? Alvaro Bautista abbassa la testa, ruota nella giusta direzione il polso destro e li saluta tutti. Poco prima del via di gara 1 una discutibile decisione dello Steward Panel lo aveva privato della miglior posizione sullo schieramento, retrocedendolo in seconda fila. Il verdetto ha avuto come unico riscontro quello di farci vedere almeno tre sorpassi: il primo direttamente alla partenza, poi quelli ai danni dei malcapitati Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu. Prima dello scoccare di metà corsa Bautista aveva già risolto la prima pratica olandese. Con questa fanno sei vittorie in sette gare, 38 in totale con 64 podi in 140 corse Superbike disputate. Non fosse andato due anni in Honda, a incassare milioni milioni d’ingaggio e buscare colpi duri, Alvarito avrebbe statistiche da grandissimo. Ma alla Ducati va bene anche così.

Rea resiste, poi molla

Jonathan Rea era convinto di aver risolto i problemi cambiando radicalmente l’assetto Kawasaki, scaricando quanto possibile l’avantreno. Ma nonostante tutto ha dovuto montare l’anteriore più dura Pirelli SC2 (dura), mentre Bautista si è potuto permettere la SC1 (media), a parità di posteriore B800. La Kawasaki è rimasta al comando nove giri, anche perchè Bautista ha impiegato qualche tornata a prendere le misure a Toprak. Una volta sbarazzatosi del turco, che ha progressivamente perso contatto (4 secondi di ritardo alla fine), Alvarito ha messo nel mirino Jonathan, superandolo di slancio. Mancavano ancora undici giri alla fine, e per 3-4 tornate l’inseguitore ha retto botta. Ma la Ducati non ha vacillato, Bautista quest’anno è una macchina infernale che non perde mai un colpo, nè concede respiro. Il Mondiale, di questo passo, rischia di andare in archivio ben prima dell’estate.

Locatelli e Bassani pronti per il top

Andrea e Axel hanno vinto la “gara degli altri”, confermandosi anche questa volta le alternative più concrete ai soliti tre là davanti. Locatelli ha spinto la seconda Yamaha ufficiale alle spalle del caposquadra Toprak, alzando il ritmo nel finale quando altri sono crollati clamorosamente. E’ il caso di Scott Redding, a lungo quarto con la BMW ma poi finito dietro a 18 secondi dal vincitore. Anche Bassani è stato super: partiva in quarta fila, ma il veneto di Ducati Motocorsa si è fatto largo nel gruppo, puntando con decisione al primato fra gli inseguitori. Il derby italiano ha premiato il bergamasco, ma il senso della prestazione non cambia di una virgola.

Danilo Petrucci ancora non ci siamo

Su una pista ben conosciuta (“Ma con la Superbike e le Pirelli è tutto diverso”) speravamo che Petrucci avesse possibilità di migliorare la top 5 già assaggiata in Indonesia. Invece al traguardo di gara 1 si è ritrovato nono, risultato di una prestazione senza lampi. L’apprendistato nel nuovo Mondiale non si sta rivelando semplice per l’ex MotoGP.

Domenica le sfide finali

Assen ci ha fatto assaggiare l’antipasto, il piatto forte è domani con Superpole Race (ore 11, giri 10) e gara 2 (ore 14) sulla distanza piena di 21 giri. Come sempre in Olanda sarà da tenere in particolare considerazione il meteo: con la pioggia i valori Superbike potrebbero cambiare di brutto.

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