8 Aprile 2022

Superbike Aragon, Prove 2: Alvaro Bautista rimette a posto la Ducati

Alvaro Bautista è stato il più veloce nella seconda sessione di prove libere Superbike ad Aragon. La Ducati davanti a Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu

Alvaro Bautista, Superbike

Alvaro Bautista è stato il più veloce con 1’49″606 nella FP2 della Superbike al Motorland Aragon. Il ducatista precede la Kawasaki di Jonathan Rea e la Yamaha di Toprak Razgatlioglu. Graditissima sorpresa del pomeriggio è stato Roberto Tamburini, che ha catapultato la Yamaha privatissima in settimana posizione, davanti alla R1 ufficiale di Andrea Locatelli e in scia alla Ducati Aruba di Michael Rinaldi. Il riminese è salito all’ultimo sul treno Superbike, ma si sta già facendo valere: con pochissimi test alla spalle!

Il tris d’assi lavora sul ritmo gara

La classifica è da interpretare in chiave gara: Jonathan Rea, primastista al mattino, è ripartito a razzo ed al primo giro lanciato ha stampato un perentorio 1’49″630, leggermente più lento rispetto alla zampata in FP1, cioè 1’49″301. Poi, dopo una breve sosta ai box, è tornato dentro per prodursi in una simulazione sulla distanza di 16 giri che ha dato risultati estremamente confortanti. Nessuno sembra più a posto della Kawasaki su questo tracciato, dove sia pilota che il team hanno tantissimi riferimenti. Nel finale anche la Ducati ha lavorato di fino sul passo, ed è proprio in questa configurazione che Alvaro Bautista ha messo la testa avanti, anche se per soli 24 millesimi di secondo. Anche lo spagnolo ha un gran passo, se la giocheranno sul filo: prima sfida sabato alle 14:00

Scelta di gomma

Come prestazione sul giro secco la Yamaha con Toprak Razgatlioglu non è distante, un solo decimo. Ma alla distanza il turco ha dato l’impressione di non avere la stessa padronanza dell’aderenza rispetto ai due rivali per il Mondiale. Ricordiamo che qui sono disponibili solo due soluzioni: la SC0 (media) e la SCX (soffice). Con temperature previste in rialzo nel fine settimana, la soffice potrebbe diventare la soluzione ideale. Alle spalle del tris d’assi, c’è di nuovo la sagoma minacciosa di Garrett Gerloff, che sulla carta è “indipendente”, ma dotato della stessa R1 ufficiale di Toprak, seppure in gestione alla satellite GRT. Il texano paga appena due decimi rispetto alla vetta della sessione.

Polveri bagnate

Il contraltare della grande giornata di Roberto Tamburini, piombato a soli otto decimi da Bautista, sono Honda e BMW ancora ben lontane dalle posizioni d’eccellenza a cui aspirerebbero. Con la quattro cilindri il più incisivo è stato l’ucraino Ilya MYkhalchyk, nono tempo da sostituto dell’infortunato Michael van der Mark. Vigilia da archiviare in fretta per Scott Redding, solo quattordicesimo, a 1″5 da Bautista che ha ereditato la sua Ducati. La Superbike non è ancora partita, ma è già tempo di rimorsi. La Honda manca la top ten: Xavi Vierge è undicesimo, lontanissimo Iker Lecuona. La Fireblade è velocissima (325 km/h segnati da Vierge) ma per adesso conta poco. Qui sotto i tempi della FP2.

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