3 Agosto 2023

La mille non è per le ragazze? Io, Giulia, ho provato la Ducati V2 a Imola

Le mille mi facevano paura, non le avevo mai guidate in pista. Con la Panigale V2 ho abbattuto il muro. A Imola, la pista più magica che c'è

Giulia Bassani, Ducati

Ci sono luoghi che possiedono un fascino leggendario e, pur mantenendo la loro piena vitalità, trasmettono a chi li visita anche le emozioni di un passato non troppo recente. A Imola si  cammina tra passato e presente e uno di questi posti speciali per gli amanti dei motori è proprio l’autodromo internazionale Enzo e Dino Ferrari.

Il circuito

Non servono premesse per comprendere l’importanza di questo circuito che è stato sede di vittorie, di sconfitte. Qui è nata la tragica leggenda di Ayrton Senna, il pilota F1 più amato di tutti i tempi.  Ma i pensieri vanno anche a ripescare i momenti più belli  della Superbike. Non ho potuto viverla direttamente, ma dell’epica battaglia tra Colin Edwards con la sua Honda VTR SP2 e Troy Bayliss con la Ducati 998 F 02 ho sentito raccontare così spesso che mi pare di esserci stata anch’io. Proprio Imola sancì il vincitore del mondiale Superbike del 2002 e quella volta non vinse la Ducati ma una Honda bicilindrica. Pazzesco vedere come si siano evolute le moto da allora.

Tornando al presente, sono arrivata a Imola il sabato mattina del weekend di Superbike. Sono stata accolta dal suono dei motori della Supersport,  in pieno svolgimento delle qualifiche. Il paddock era già affollato, nonostante il caldo che iniziava già a farsi prepotente. 

Dal vivo capisci quanto vanno forte

Ho guardato la Superpole dalla collina delle Acque Minerali. Vedere i piloti a pochi metri di distanza non ha veramente paragone rispetto alla tv. Solo dal vivo si riesce a realizzare quanto incredibilmente vanno forte questi piloti. La sera ho avuto la fortuna di dormire nel paddock all’interno dell’hospitality di un amico e non mi faccio di certo sfuggire l’occasione di prendere la bici ed entrare sul tracciato. Dopotutto quando ricapita una simile occasione? 

L’asfalto magico

La prima variante è quella del Tamburello e non si possono non notare tutti gli omaggi per il pilota brasiliano sulle reti divisiorie. Il mito di Ayrton è indelebile.  Si esce da Tamburello e si passa alla Villeneuve, fino ad ora la pista è piana ma il tutto cambia per salire verso la Piratella dopo aver affrontato la Tosa, un punto cieco, dove non si vede la curva successiva. Si prosegue poi per il tratto più bello secondo me, quello delle Acque Minerali, si scende per poi salire ancora. La pista sale sinuosa come un serpente verso la Variante Alta, ora dedicata a Gresini. Si esce dalla Variante e si scende prima lentamente e poi sempre più rapidamente verso la Rivazza. Questa curva toglie letteralmente il fiato. Dopo di essa c’è il rettilineo, interrotto dalla Variante Bassa.

Poter vedere a pieno la pista, tutta messa a lucido prima delle gare della domenica del mondiale SBK è un momento molto intimo e speciale. Solo toccando con piede l’asfalto di Imola si capisce la vera anima di questa pista. Non è per nulla paragonabile ad altre e si può comprendere il motivo per cui sia una delle piste più terrificanti ma allo stesso tempo più belle di sempre. Meno terrificante ma sicuramente bellissima è la moto che ho provato il giorno successivo le gare del mondiale SBK, la Ducati Panigale V2.

La Ducati Panigale V2

Premessa: personalmente ho sempre posseduto moto giapponesi e tuttora guido una seicento supersportiva. Il mio amore per questa tipologia di moto è viscerale e difficilmente è possibile farmi cambiare idea. Ma devo avvisarvi che provare la Panigale è rischioso, potrebbe far vacillare profondamente  le vostre preferenze se già non siete ducatisti. D’altro canto i ragazzi di Ducati mi avevano avvisata che una volta provata la rossa di Borgo Panigale ci sarebbe stato il rischio innamoramento.

Come dargli torto? Partendo solo dal gusto estetico Ducati non lascia molto spazio alle rivali. Le forme sinuose, ben curate in ogni dettaglio sono un piacere per gli occhi. Il terminale dello scarico quasi del tutto a scomparsa ed esalta il codino posteriore. L’aggressività del muso, il distintivo forcellone monobraccio sono le parti che saltano di più agli occhi. Ducati è il simbolo di eleganza sulle due ruote.  Il pacchetto elettronico in dotazione rende la Ducati Panigale V2 utilizzabile in qualsiasi condizione, infatti dispone di ABS cornering EVO, controlli di trazione, antiwheeling e diversi riding mode.

Prezioso istante

Le misure delle gomme sono 180/60 al posteriore e 120/70 all’anteriore, la stessa misura utilizzata sulle seicento supersportive. Dopo aver ammirato le forme della moto era giunto il momento di entrare in pista! Già il fatto di salire in sella a una moto così potente, che mai avevo provato in pista, su un tracciato leggendario come quello di Imola il giorno dopo la Superbike, e mi ha lasciato per un secondo senza respiro. Ho preso quel secondo e l’ho preso per imprimermi addosso quel prezioso istante. I sogni a volte si realizzano e quando saliamo in sella sappiamo che in quei momenti ci sentiamo più vivi che mai.

Altro che “pompone”!

Si entra in pista! Devo dire che l’impostazione di guida è comoda per essere una supersportiva, e dopo un paio di curve si scopre uno dei punti di forza di questa moto, la facilità di guida. Ducati non è mai stata troppo famosa per la sua semplicità, ma questa di certo è tutto tranne un “pompone”.  Riguardo al motore, la coppia si sviluppa soprattutto ai bassi e medi regimi. L’erogazione è lineare e posso assicurarvi che nemmeno vi accorgete di raggiungere così in fretta certe velocità! Non preoccupatevi, la Ducati è equipaggiata di serie con i freno Brembi e con le gomme adatte: in questo caso le Pirelli Diablo Supercorsa SC3. 

È una moto davvero fantastica e nulla ha da invidiare alla sorella maggiore Ducati V4S se non la potenza del motore, non manca davvero nulla a questa moto. Può essere usata per strada come anche in pista.  Nonostante il caldo torrido, ho potuto apprezzare questa “Panigalina” in una cornice speciale come quella di Imola.  Se ci pensate, Imola e Ducati: tutto il meglio dell’ Emilia-Romagna nel volgere di pochi chilometri.

E’ caduto un muro

La conclusione è che questa mille non mi ha spaventata un po’ come pensavo.  Anzi, mi ha incuriosita davvero e mi ha permesso di abbattere il muro della paura di provare un mille.  D’altro canto, quando si apre il gas, non si vede l’ora di raggiungere la prossima curva!

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