27 Maggio 2022

Cinque pioniere del motociclismo femminile da conoscere

Sono molte le pioniere che hanno spianato la strada alle motocicliste moderne. Motoviaggiatrici, pilote, avventuriere meritano di essere ricordate per le loro imprese.

Van Buren, pioniere motocicliste

Nel mondo del motociclismo ci sono state alcune donne che hanno abbattuto gli stereotipi facendo semplicemente ciò che amavano di più: andare in moto. Per molte non è stato affatto semplice, hanno dovuto lottare e dimostrare che alla fine, su una moto, conta l’abilità del pilota non il genere di appartenenza.

1. Adeline (1884–1959) and Augusta Van Buren (1889–1949)

1916. Il mondo è coinvolto nella Prima Guerra Mondiale. Negli Stati Uniti due sorelle decidono di dedicarsi allo sforzo bellico occupando ruoli lasciati vacanti dagli uomini partiti per il fronte.

Si tratta di portare dispacci militari in moto per tutto paese, spesso col massimo grado di urgenza e segretezza.

Il 4 luglio 1916 la 32enne Gussie (Augusta) e la 27enne Addie (Adeline) Van Buren partono da Brooklyn, New York, per attraversare gli Stati Uniti continentali. Sono a brodo di due moto Indian Power Plus da 1.000 cc e indossano, in modo piuttosto scandaloso per l’epoca, pantaloni da equitazione in pelle per proteggersi. Questo abbigliamento provoca alle due donne numerosi arresti da parte della polizia ma ciò non le ferma e portano lo stesso a termine il loro compito in due mesi e quasi 9.000 km.

Arrivate a Los Angeles sono lodate da molti ma anche criticate. Una rivista di motociclismo ha definito il viaggio una “vacanza” e ha apprezzato le moto ma non le pilote. Un altro giornale ha accusato le sorelle di “usare” la consegna dei dispacci come scusa per sfuggire alla vita di casalinga. Dopo questa impresa alle due sorelle non è comunque stato dato il patentino da motocicliste militari ma sono rimaste nella storia per esser state le prime donne ad arrivare sulla cima della Pikes Peak con un mezzo motorizzato.

2. Anne-France Dautheville (1944)

La giornalista Anne-France Dautheville nel 1972 partecipa al Raid Orion, in sella a una Moto Guzzi 750 partendo dalla Francia fino a Isfahan, in Iran, per poi proseguire per l’Afghanistan. Nonostante questa impresa, al suo ritorno Dautheville viene diffamata dalla stampa motociclistica dell’epoca, che l’ha accusata di aver seguito il Raid a bordo di un camion di supporto. Per non dare adito ai pettegolezzi l’anno successivo, parte per un viaggio di oltre 20 mila km a bordo di una Kawasaki da 120 cc. Attraversa tre continenti e diventa la prima donna a circumnavigare il mondo in motocicletta. Dautheville continua a viaggiare su due ruote fino al 1981 dedicandosi poi a scrivere libri di viaggi e romanzi.

3. Elspeth Beard (1959)

Nel 1982, a 23 anni, Elspeth Beard decide di fare il giro del mondo a bordo di una BMW R60/6, diventando poi una delle pochissime donne britanniche ad averlo fatto.

Da New York, attraversa il Nord e il Centro America, poi si reca in Australia, dove lavora per 11 mesi, prima di proseguire per Singapore e l’Asia. In due anni e mezzo ha percorso 35.000 miglia attraversando 23 paesi. Durante il suo viaggio, Beard ha dovuto affrontare incidenti, forature, furti, problemi diplomatici e il disinteresse per la sua avventura appena tornata a casa. Solo nel 2017 decide di scrivere un libro: “Sola, in moto” in cui racconta tutta la storia.

4. Patsy Quick (1962)

La Dakar è una delle gare più impegnative al mondo sia dal punto di vista fisico che mentale. Patsy Quick ha capito la difficoltà di questa competizione nel 2003, al suo primo tentativo, quando un incidente l’ha ridotta in fin di vita. Ma Quick non dà per vinta e la prima donna britannica a competere alla Dakar ci riprova e nel 2006 diventando la prima prima donna britannica a completare la Dakar.

5. Vittorina Sambri (1891-1965)

Anche in Italia abbiamo la nostra pioniera del motociclismo femminile. Vittorina Sambri è nata a Vigarano Mainarda in provincia di Ferrara. Inizia gareggiando nelle “corse su pista per signorine” di ciclismo ottenendo buoni risultati, così buoni che le malelingue affermano sia un maschio. Passa poi alle moto e nel luglio 1913 corre nel Premio Ferrara dove taglia il traguardo per ben due volte in seconda posizione. Prima di lei, nessuna donna ha mai osato così tanto, almeno in Italia.

In seguito Vittorina ottiene molti successi battendo nella classe 350 anche il grande Miro Maffei.
Nel 1920 gareggia nella categoria 500 in sella ad monocilindrica Borgo in grado di raggiungere 95 km orari e nei campionati motociclistici bolognesi è una dei favoriti per la vittoria finale assieme a Borgatti.

Dopo il suo ritiro dalle competizioni agonistiche, Vittorina rimane nel mondo dei motori gestendo con il fratello Romeo una concessionaria Moto Guzzi a Ferrara.

Lisa Cavalli
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