1 Giugno 2022

Paolo Pirozzi, il volo continua: 850 km al giorno con Ducati, incontro con Troy Bayliss

Paolo Pirozzi in viaggio per l'Europa con l'obiettivo di stabilire un nuovo record in sella alla Ducati: ad Assen incontro con Troy Bayliss.

Paolo Pirozzi e Troy Bayliss

Un’altra pagina di diario inviata da Paolo Pirozzi, partito dall’Italia il 7 marzo con l’obiettivo di coprire una distanza di 80.000 km in cento giorni, o forse meno. Al termine di questo viaggio avrà percorso 800.000 km sempre e solo con Ducati, la stessa distanza che separa la Terra dalla Luna, andata e ritorno. Il Desmonauta ci racconta in esclusiva la sua avventura…

Il racconto di Paolo Pirozzi

Con i gomiti attaccati alle ginocchia per 850 km al giorno, riusciamo ad avere ancora la stessa media. Siamo entrati in Bulgaria fino ad arrivare a Burgas, siamo tornati indietro verso Sofia, poi direzione Varna, Plovdiv per poi ritornare a Burgas. Qui c’è stato un simpatico incontro con un altro motociclista che mi ha offerto uno spinello per “proteggermi” dal freddo, ma gli ho risposto di essere da sempre in overdose di Ducati, questa è la mia droga. In Bulgaria ho avuto qualche problema per il rifornimento di benzina, essendoci dei buchi immensi tra un villaggio e l’altro, con il rischio di rimanere a secco. Inoltre le strade dell’Est sono piene di buche e impegnative, ma fortunatamente Mia ha compiuto un ottimo lavoro percorrendo 47 km in riserva. Non mi ha abbandonato, proprio come faccio io con lei.

In viaggio sulla Transfagarasan

L’attraversamento della frontiera è stato abbastanza rapido, abbiamo fatto il nostro ingresso in Romania verso Bucarest e Pitesti, dopo di che abbiamo goduto sulla mitica Transfagarasan, uno dei miei tratti preferiti al mondo, una vera e propria pista, un ibrido tra circuito di Sepang e Tourist Trophy. Offre pieghe mozzafiato, l’asfalto è meraviglioso, si sale giù fino al lago ghiacciato per poi scendere dall’altro lato. Una volta dominata per la nona volta nella mia vita la Transfagarasan abbiamo rivolto l’orizzonte verso Sibiu, mantenendo sempre la media di 850 km al giorno. Da qui marcia indietro per Pitesti, dove ho avuto la fortuna di imbattermi in dei lavori in corsi con semaforo alternato che durava circa una decina di minuti. Mi sono piazzato davanti a tutti e quando è scattato il verde per la prima volta sono riuscito a fare la Sibiu-Pitesti in solitaria, una ventata di adrenalina e aria a pieni polmoni. Non ho beccato pioggia e le temperature erano intorno ai 10°C.

Dall’Ungheria ad Assen per un evento Ducati

Dopo aver divorato altri chilometri ci siamo rivolti all’Ungheria dove ho fatto solo una sosta sui laghi Siofok e Balaton. In una serata ungherese avevo prenotato un albergo su internet che assicurava un parcheggio custodito. Per me è importante che Mia dorma al coperto come me… Ma all’arrivo mi accorgo che il proprietario aveva mentito ed esigo un tetto per la mia Ducati. Alla fine pur di accontentarmi e non dovermi rimborsare il pernottamento decisero di piazzare Mia davanti alla reception.

Il mio volo è continuato alla volta di Budapest e Bratislava, Brno, Praga, Plzen. Giusto il tempo di riprendere fiato e siamo ritornati in modalità “Fastest man”: il 27 maggio mi aspettavano ad Assen per un evento Ducati. A gas spalancato abbiamo proceduto per la Germania e ci siamo ritrovati in perfetto orario sul tracciato olandese, totalizzando in due giorni 2300 km. Sono stato felicissimo di ritrovare Troy Bayliss e ci siamo ricordati di quando dieci anni fa eravamo ospiti allo stesso modo in Malesia. Era da tempo che non ci incontravamo, abbiamo parlato di staccate desmodromiche, staccate e quanto altro le nostre vite ci permettono di condividere.

Paolo Pirozzi al confine della Repubblica Ceca

Dalla Germania alla Polonia

Dopo questa breve ricarica con Troy sono passato a Brema. Come ogni mattina mi sveglio alle 05:00 per qualche ora di allenamento fisico ma uscito dalla mia stanzetta trovo la receptionist a terra che sanguinava. Due malviventi avevano tentato una rapina, sul vetro c’erano macchie di sangue, probabilmente lasciate nel tentativo di fuga dai delinquenti. Avviso subito i soccorsi e la polizia… Dovrei etichettare questa città come molti fanno con quella di Napoli? Assolutamente no, Brema è una città stupenda e con le problematiche di ogni metropoli che nulla possono togliere all’incantesimo che infonde ai suoi cittadini e ai visitatori.

Ho ripercorso tutta la Germania e sono rientrato in Polonia. La parte più difficile di questo tentativo di record per ora è andato alla grande: le strade dell’Est costellate di buche richiedono un grande sforzo fisico e mentale, siamo abbastanza doloranti anche per il bagaglio di 30 kg che porto sulle spalle, ma riusciamo ancora ad avere questa media di 850 km al giorno con la Panigale. Siamo arrivati al giro di boa… Un saluto a tutti dalla Polonia, il volo continua.

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