13 Marzo 2022

Paasch (con Triumph) bis alla Daytona 200, Ducati spreca

Brandon Paasch con la nuova Triumph Street Triple 765 RS del TOBC Racing bissa il trionfo del 2021 alla Daytona 200 vincendo una volata-a-4 con azzardo finale.

Daytona 200

Daytona è sempre Daytona, ancor più se parliamo della leggendaria 200 miglia. L’80^ edizione di una delle gare più iconiche del motociclismo internazionale ha regalato emozioni ed il consueto, tradizionale, immancabile pirotecnico finale. In un concitato ultimo giro con annessa volata-a-4 per la vittoria, Brandon Paasch ha bissato il trionfo conseguito lo scorso anno, questa volta tuttavia in sella alla nuova Triumph Street Triple 765 RS del TOBC Racing. Per soli 7 millesimi (!), il talentuoso motociclista americano ha avuto ragione di Cameron Petersen (Attack Yamaha) e di uno scatenato Sheridan Morais, insieme a Josh Hayes parte integrante del poker giocatosi la vittoria. Qui sotto le immagini della fantastica volata finale.

AZZARDO VINCENTE

Impegnato lo scorso anno nel British Supersport proprio con la nuova Triumph 765, chiuse le porte del Mondiale Brandon Paasch ha imbastito un ambizioso programma 2022 comprensivo della Daytona 200 con il TOBC Racing. Affiancando il 4 volte vincitore Danny Eslick (rimasto “a secco” in prossimità della prima sosta), puntava a bissare il successo dello scorso anno, mettendo sul piatto tutto. Coraggio, manetta, talento e persino un azzardo vincente. Nell’ultima sosta è stato infatti l’unico dei big a non sostituire gli pneumatici (Pirelli), recuperando giro-su-giro con un passo forsennato ed il giro più veloce della contesa sotto il muro dell’1’50”. Con questo ritmo ha ripreso l’ex fuggitivo Cameron Petersen (Attack Yamaha), il quale ha depauperato 4″ di vantaggio nell’ultimo stint a vantaggio del terzetto di inseguitori.

TRIONFO… TRIUMPH A DAYTONA

Secondo tradizione, la 200 miglia si è decisa all’ultimo giro, con Paasch fin troppo “smaliziato” nonostante la sua giovane età. Alla chicane si è presentato in coda agli altri legittimi pretendenti alla vittoria e, sfruttando le loro scie, ha avuto quello spunto sufficiente per beffare di soli 0″007 Petersen con Morais e Hayes a seguire. Per Paasch è il bis della vittoria 2021, con Triumph che ritrova la vittoria 8 anni dopo l’ultima conseguita da Eslick nel 2014 sempre con il TOBC Racing. Fa festa anche Pirelli, al terzo hurrà di fila alla 200 miglia, tornata quest’anno a far parte del calendario MotoAmerica Supersport dove vige (Daytona esclusa) la fornitura unica Dunlop. L’azienda italiana non solo vince, ma monopolizza persino il podio…

SOGNO INFRANTO DUCATI

Se Triumph festeggia, per Ducati si ripropone il “tabù-vittoria”. Il fortunoso (e privato) successo del 2011 resta tuttora l’unico per Borgo Panigale, che non ha convertito in un lasciapassare per la Victory Lane la straordinaria pole conseguita nel Time Attack da Josh Herrin. Con la Panigale V2 955 del team Warhorse HSBK Racing, il Campione AMA Superbike 2013 è rimasto costantemente nel gruppo di testa, almeno fino al fattaccio del 19° giro. Prossimo a rientrare per la prima sosta, è rimasto praticamente “a secco” in uscita dalla Chicane, giusto pochi metri prima di imboccare la pit-lane (qui le immagini). Un imprevisto ripresentatosi 1 giro più tardi anche ad Eslick (Triumph TOBC), ma che di fatto ha precluso al binomio Ducati-Herrin la possibilità di giocarsi la vittoria. A parziale consolazione la top-10 finale (ripartito 17°) e la competitività mostrata dalla V2 955 che, quest’anno, disputerà tutta la stagione del MotoAmerica Supersport.

CHE RIMONTA HAYES

Sfuma una possibile vittoria Ducati ed un’affermazione “alla Russell” per Josh Hayes. Con la R6 del team Squid Hunter della sua compagna Melissa Paris, il 4 volte AMA Superbike ha concluso ad un soffio dal podio dopo esser partito ultimo, sanzionato per un’irregolarità tecnica nelle qualifiche. Una furiosa rimonta che lo aveva portato addirittura al 3° posto già prima della bandiera rossa, esposta all’8° giro per un incidente con due piloti coinvolti alla Chicane (nessuna conseguenza per entrambi). Anche queste imprese testimoniano la magia di Daytona…

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