23 Aprile 2023

Edoardo Bertola, la sfida ETC dopo i guai fisici: “È l’anno del riscatto”

Edoardo Bertola, motivazione alle stelle per il debutto ETC, soprattutto dopo un biennio complicato. La nostra intervista.

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Classe 2007, una bella sfida davanti e tanta voglia di fare bene. Edoardo Bertola è uno dei giovani schierati da AC Racing per questa nuova stagione in European Talent Cup, una delle tre frecce tricolori del team italiano accanto al campione in carica Guido Pini ed a Giulio Pugliese. Il 15enne di Pietra Ligure riparte dopo un biennio difficile per problemi fisici, nel 2022 in particolare non ha fatto neanche una gara! C’è tanta voglia quindi di farsi valere, un’iniezione di fiducia è arrivata anche dalle scorse selezioni Rookies Cup: Bertola non è stato scelto, ma sono state prove molto incoraggianti. Da dove è cominciata la sua storia, dove può e vuole arrivare? La nostra intervista.

Edoardo Bertola, partiamo dall’inizio: da dove comincia la tua storia?

Ho iniziato a correre a circa 6 anni sulle minimoto. Fin dall’inizio mi è subito piaciuto, diciamo che è una passione ereditata da mio zio e da mio papà, vedendoli correre mi sono detto che volevo provare anche io. Subito l’anno dopo ho cominciato a fare il mio primo campionato minimoto, chiaramente era tutto strano perché non conoscevo ancora niente di questo ambiente. Dal secondo anno sono salito di categoria, in seguito sono stato anche l’unico ad aver partecipato a due campionati [minimoto Junior C con una DM motorizzata GHR, Ohvale 160 4] per due anni, chiudendo sempre nei primi 3.

È seguito poi il grande passo.

Sì, sono passato all’ELF CIV nella categoria PreMoto3. Il primo anno è stato difficile, anche perché ero l’unico ragazzo di un team abbastanza nuovo, con moto nuove. Il miglior risultato stagionale è stato un 5° posto, ma ho fatto abbastanza fatica.

Ti ritroviamo poi sempre nella stessa categoria, fino al grosso problema.

Nel 2021 a Imola ho avuto una brutta caduta e ho riportato una frattura scomposta al femore. Mi hanno portato in ospedale, sono stato operato e mi hanno inserito una placca di 30 centimetri con quattro viti. Sono rimasto 2-3 settimane in ospedale, poi ho dovuto fare tantissima riabilitazione, ci sono voluti praticamente 3 mesi per ricominciare a camminare senza stampelle. Ho fatto fisioterapia, in acqua, di tutto per recuperare al massimo e sono riuscito a ripresentarmi per la manche del Mugello ancora con le stampelle. Ma dopo due turni non ce la facevo più, mi faceva veramente troppo male, quindi al giovedì abbiamo deciso di andare a casa.

Ci hai riprovato più avanti.

Diciamo che ci è voluto anche un bel po’ per togliermi l’incidente dalla testa, sono caduto a circa 180 km/h. Abbiamo deciso poi di riprepararci per il round di Vallelunga, era una prova per vedere se riuscivo a guidare la moto, senza puntare ai risultati. Volevo vedere se ero guarito, anche se i ferri li avevo ancora. Ma sono riuscito a correre, anche se con tanta fatica e degli antidolorifici, ed a finire la gara. Sapevo quindi che potevo allenarmi di nuovo. L’anno dopo però, quindi nel 2022, mi sono dovuto togliere tutto: essendo molto giovane la gamba sarebbe cresciuta e mi avrebbe dato fastidio.

Da capo quindi con la riabilitazione.

Di nuovo con 3-4 mesi di fisioterapia, forse è stata peggio di quando mi hanno messo la placca e le viti. Stavo bene ed eccomi di nuovo in stampelle… Purtroppo non sono riuscito a fare niente, quindi ho pensato solo a prepararmi bene per l’anno successivo, quindi il 2023, decisivo per andare in ETC. Quest’inverno sono andato in Spagna e mi sono allenato tantissimo con la SPN Riders Academy di Nico Ferreira, girando molto su varie piste per prepararmi a questa stagione. Dopo un anno di stop sarebbe stata abbastanza dura.

Adesso la gamba come sta?

Non c’è più nessun problema, mi hanno tolto tutto. Ho semplicemente 3-4 cicatrici abbastanza grandi, ma per il resto è tutto perfetto. Ora sono a posto.

Edoardo Bertola, sei stato anche uno dei 15 italiani chiamati alle selezioni per la Red Bull Rookies Cup 2023.

Stranamente sono stato selezionato e sono riuscito a partecipare. E sono andato forte, ero tra i migliori italiani! L’unica cosa però è che i posti erano molto limitati e poteva entrare solo un italiano, quindi il migliore, mentre io sono rimasto sempre 2°-3°. Mi ero comunque qualificato per la sessione decisiva e ho fatto tutto dando sempre il massimo. Era strano comunque, dopo un anno così brutto, arrivare lì e riuscire ad andare subito forte!

È stata una sorpresa per te?

Assolutamente! Era da molto tempo che non potevo nemmeno confrontarmi con ragazzi di un livello più alto del mio. Io mi ero solo allenato intensamente perché volevo recuperare il più in fretta possibile, non avevo fatto gare per un anno. Il risultato è stato molto, molto sorprendente. Alla fine non mi hanno selezionato, ma ho visto che avevo il potenziale per fare bene. Quest’anno ci riproverò.

Ora però bisogna pensare al debutto in European Talent Cup. Come ti stai preparando?

Due settimane fa a Valencia ho svolto il primo test ufficiale con il team AC Racing. È andata molto bene e come tempi siamo lì, non c’è particolare distacco. Devo ancora prendere bene il feeling con la moto, sono le prime volte che la uso ed è veramente difficile, soprattutto poi guardando i ragazzi che ci corrono da tempo. Quest’anno daremo il massimo per riscattarci da un anno in cui praticamente non ho potuto correre.

Nonostante tutto, AC Racing ha deciso di puntare anche su di te per l’ETC.

In famiglia e un po’ tutti hanno spinto per questo, dicendomi che la prova definitiva l’avevo fatta alla Rookies Cup. Piloti di tutto il mondo testati alla pari: stessa moto, stesse condizioni, una pista in cui nessuno aveva mai girato con quelle moto. È andata veramente bene, quindi hanno deciso di puntare su di me. Avrò poi due compagni di squadra molto forti, uno è proprio il campione 2022 Guido Pini. Quest’anno vediamo di fare qualche buon risultato.

Edoardo Bertola, hai già fatto qualche confronto con i tuoi nuovi compagni di squadra?

Sì, nel test a Valencia sono riuscito a confrontarmi con Guido. I tempi erano già abbastanza buoni, ma sono riuscito a capire qualcosa. Il team poi ha già anni di esperienza nel CEV, quindi mi ha dato i giusti consigli. Siamo riusciti a lavorare bene anche in base alle indicazioni che ho dato.

Come ti trovi con la squadra?

È tutto perfetto, ci sono meccanici sia spagnoli che italiani e sono tutti molto simpatici. All’interno del team c’è un’aria felice, ogni tanto poi noi ragazzi ci scherziamo su, ci prendiamo in giro se qualcuno a volte non parla bene in italiano. L’atmosfera è molto bella! C’è poi anche Nico Ferreira che ci segue in pista e riesce a darci i giusti consigli per migliorare.

Quali sono le prime aspettative per questa nuova sfida?

Riuscire a girare, se non come i primi, almeno da essere nei 10, per poi salire piano piano. Per la prima gara punto ad entrare nei 15: non corro da un anno e con avversari di quel livello non si può pensare a stravincere. Anche se certo posso provare a farmi valere.

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