6 Marzo 2023

AC Racing trampolino per futuri campioni “Ecco come li facciamo crescere”

Dalle minimoto al trionfo ETC: conoscete la storia di AC Racing? Ce l'ha raccontata Riccardo Rama, uno dei due 'capi' del team

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Una ‘piccola’ squadra per grandi risultati. Si può dire così di AC Racing, solida realtà a livello italiano reduce da un anno stellare. Trionfo CIV Moto3 al debutto con Cesare Tiezzi, vittoria in European Talent Cup con Guido Pini. Il primo pilota italiano vincente di categoria assieme alla prima squadra italiana in trionfo. AC Racing Team è nato nemmeno 10 anni fa e ha raggiunto risultati sempre più di peso. Riccardo Rama è team manager della ‘parte italiana’, ovvero dei ragazzi del CIV, mentre Alessandro Cassinari è team manager del ‘lato spagnolo’, quindi dei piloti JuniorGP. Due lati di un team che guarda sempre più in alto, sognando il Mondiale… Abbiamo fatto due chiacchiere con Riccardo Rama per farci spiegare questa realtà, di seguito la nostra intervista.

Da dove inizia il percorso di AC Racing Team?

Noi siamo nati nel 2014, partendo fondamentalmente dalle minimoto. Parallelamente siamo costruttori di motori di minimoto. Abbiamo iniziato un po’ per gioco ma abbiamo visto che andavamo molto bene: abbiamo vinto due titoli italiani ed uno europeo con Collin Veijer, quest’anno nel Mondiale Moto3. Successivamente quindi abbiamo pensato al salto in una categoria maggiore, da lì abbiamo prodotto il nostro motore per la MiniGP e per tre anni abbiamo fatto sia questo che minimoto.

In seguito siete approdati nel CIV.

Nel 2018 siamo passati alle “ruote grosse”, in un ambiente nuovo con tutte le inevitabili difficoltà. Ma al primo anno siamo riusciti a vincere l’italiano con Luca Lunetta. Ci siamo detti quindi che diamine, anche in questa categoria ci difendevamo bene! Da lì siamo cresciuti sempre di più, arrivando negli ultimi due anni a disputare il Mondiale Junior. Negli ultimi quattro anni comunque abbiamo vinto sempre la PreMoto3, anzi l’anno scorso abbiamo fatto 1° e 2°, e sempre nel 2022, al debutto in Moto3, abbiamo vinto con Cesare Tiezzi.

Più recentemente nel CEV e l’anno scorso è stato un trionfo.

La ciliegina sulla torta, l’European Talent Cup con Guido Pini, primo team e primo pilota italiano. Un’annata che sarà dura da ripetere! Ad essere sincero questo proprio non ce l’aspettavamo ad inizio anno, ma abbiamo lavorato duramente. Certo poi il merito è anche del pilota, Guido è un ragazzino fantastico che abbiamo seguito da quando aveva 9 anni, dalle minimoto. All’inizio era una cosa che non pensavamo, mano a mano che andava avanti la stagione abbiamo capito che potevamo provarci. Nonostante fossimo in un campionato con team molto più blasonati di noi, che fanno anche il Mondiale. Noi siamo arrivati come piccola struttura italiana, lì da pochi anni ed è stata una soddisfazione ancora maggiore.

Qual è il “segreto” del AC Racing Team?

La nostra forza è che siamo un team privato, senza grossi sponsor, ma cresciamo i nostri ragazzini fin da piccoli, ce li portiamo avanti dagli 8 anni. Il nostro concetto però è quello di essere una squadra familiare, alla mano e solare, ed i ragazzini per noi sono nostri fratelli, nostri figli. Certo bisogna essere professionali, ma allo stesso tempo umani. È importante per questi ragazzi avere delle figure che psicologicamente danno loro una mano. Anche quando le giornate non vanno bene bisogna saperle affrontare con professionalità ed il sorriso, cercando di mantenere un ambiente il più possibile sereno. Secondo noi solo così si raggiungono i risultati.

Avete cominciato “per gioco”, ma appunto sono arrivati svariati titoli. Com’è stato quand’è arrivato il primo in assoluto?

Il primo è stato in minimoto nel 2014, certamente una forte emozione. Per noi era un ambiente nuovo, avevamo pochissima esperienza, mentre molti altri team erano molto più avanti in questo senso. Ci siamo buttati a capofitto ed è stata davvero una bella soddisfazione. Vincere è sempre una spinta in più, ti dà ancora più motivazione per crescere e migliorare. Quando vinci guardi sempre più in alto e siamo arrivati al Mondiale Junior.

Ma c’è un sogno ancora più grande.

Il sogno, sia mio che di Alessandro [Cassinari, ndr], sarebbe arrivare in Moto3, la categoria minore del Mondiale MotoGP. Non credo però che l’anno prossimo saremo in grado di affrontarlo, ma se ci fosse l’occasione nel 2025… Certo avremmo una visibilità maggiore, con la possibilità di avvicinare partner più grossi. Al momento però è solo un’idea, un pensiero fisso, ma ci proveremo.

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Cesare Tiezzi e AC Racing campioni CIV Moto3 2022

Avete una formazione numerosa per questo 2023.

Abbiamo due moto in più per il campionato in Spagna. In Italia teniamo sempre le cinque PreMoto3 ed una fissa in Moto3 con Leonardo Abruzzo, un ragazzino in cui crediamo molto. In seguito a rotazione, in base agli impegni di Luca, Guido e Cesare, faremo fare loro qualche wild card.

Presentaci tutti i piloti AC Racing nel CIV.

In Italia in PreMoto3 avremo due esordienti, Elisabetta Monti e Valentino Sponga, che ha vinto il titolo SP2 in Aprilia Sport Production. L’obiettivo è farli crescere il più possibile e tenerli su col morale, non sarà facile in quella gabbia di leoni. Ma le potenzialità le hanno, crediamo molto anche nella ragazzina: averla ci ha dato vitalità, puntiamo ad arrivare davanti anche con lei. Ci sono poi i più esperti: Gabriel Tesini, l’anno scorso miglior rookie, Gabriele Masarati, che ha potenziale ma è stato un po’ sfortunato, ed un nuovo ingresso per noi, Pierfrancesco Venturini. In Moto3 abbiamo appunto Leonardo Abruzzo, un ragazzino che ci ha dato belle sensazioni e con cui vogliamo provarci. Abbiamo vinto con Cesare il primo anno, si può fare. Diciamo che sono tutte scommesse: ci teniamo i nostri ragazzini e li facciamo crescere.

Avete un’ottima formazione anche per il JuniorGP.

Abbiamo tre ragazzi in European Talent Cup: Guido Pini certo deve difendere il titolo, poi abbiamo il nostro super Giulio Pugliese, 2° nell’italiano e già con qualche wild card. Sono certo che anche con lui ci prenderemo delle belle soddisfazioni. Abbiamo inserito anche Edoardo Bertola, nostra vecchia conoscenza fin dalle minimoto, al suo primo anno in campionato. Dovrà crescere e cercare di fare del suo meglio. In Moto3 abbiamo due ragazzi, a partire dal debutto di Cesare Tiezzi, chiamato al salto dopo il titolo italiano. Per quanto riguarda Luca Lunetta… È brutto spararla così grossa, ma puntiamo a vincere il titolo. Uno degli obiettivi del team è proprio questo, è difficile ma sarebbe il nostro sogno. Dopo la ETC, vincere anche la Moto3 vorrebbe dire che abbiamo fatto davvero un bel lavoro. Avremo infine un ragazzo argentino in Stock 600, Nazareno Gomez, che si appoggia al nostro team: sarà un’esperienza nuova anche per noi.

Cos’è mancato a Lunetta per il podio?

Sono onesto, noi abbiamo corso con una moto 2018, mentre alcuni si presentavano addirittura con moto-test 2024. Il pacchetto tecnico era leggermente inferiore, ma è una scelta fatta per farlo correre, ‘soffrire’ ed imparare con questa moto. È una gavetta che bisogna fare, quando poi arriva il livello giusto allora gli diamo il mezzo performante, all’altezza. Nonostante tutto ci siamo messi in mostra: Luca ha disputato una bellissima stagione, costantemente in crescita ed a fine anno era in formissima. Quest’anno siamo carichi, Luca deve dimostrare di essere veramente competitivo, con la speranza che nel 2024 abbia la sua opportunità nel Mondiale. Questo sarebbe un grande successo anche per noi.

Un parere: nel CIV c’è la 450, diversa dalla ‘vera’ Moto3. Non è un problema in più per i ragazzi?

La differenza c’è, ma abbiamo visto che chi ha provato la 450 poi si adatta abbastanza velocemente alla Moto3. È un’altra moto, ha una marcia in meno ed una diversa erogazione, però penso ad esempio a Tiezzi: un anno con la 450 e poi quando ha provato la Moto3 si è adattato piuttosto facilmente. In JuniorGP un problema più grande è adattarsi alle piste, che conosce poco, mentre gli spagnoli ci girano praticamente da quando hanno 10 anni. A livello di moto invece direi di no, anzi secondo me il 450 potrebbe essere il futuro. I ragazzini stanno crescendo tutti in una maniera imbarazzante, sono sempre più alti! Poi con l’innalzamento dell’età per il Mondiale non arriva più il nanerottolo di 15-16 anni, ma arriva il 18enne con un fisico nettamente più sviluppato, quindi le moto iniziano ad essere piccole.

L’innalzamento dell’età minima sta creando problemi al movimento?

Ci sono ragazzi che rimangono ‘bloccati’ in alcune categorie. Ci si trova a ripetere il campionato per un anno in più, ma crescono ed aumentano di peso: è normale che le difficoltà aumentino. Guido l’anno scorso era perfetto per la ETC, quest’anno è un po’ più alto ed ovviamente un po’ più pesante. In una categoria in cui la battaglia è sul decimo chiaramente faticherà un po’ di più. Ma vale per tutti alla fine.

Due anni sono tanti.

Sì, soprattutto per quelli che sono appena arrivati e si trovano ‘incastrati’ in una categoria. Ma col passare degli anni sarà tutto più semplice, non ci sarà più fretta di arrivare. Bisognerà riadattare il sistema, per il resto non vedo particolari difficoltà.

Come sta il movimento italiano in questo momento?

Secondo me sta bene. I numeri ci sono, poi in Italia iniziamo a farli correre un anno prima, 13 anni invece dei 14 in ETC. Direi che è ancora abbastanza interessante, il vivaio di crescita c’è e bisogna solo portare su i talenti. È solo questione di tempo prima di riaverli davanti, anche nel Mondiale.

Qual è il programma di AC Racing prima dell’inizio della stagione?

Ci sono i ragazzi che si allenano con i Talenti Azzurri, quindi con la Federazione, altri invece per conto loro. In più abbiamo un’accademia a Malaga con il nostro coach Nico Ferreira, i ragazzi che hanno possibilità di allenarsi vanno là, al caldo. È anche per una questione meteo più favorevole, con 7-8° C in più hanno più tempo per girare. Il clima in Italia non ci aiuta mai in questo periodo. I test poi saranno nei giorni 27-28 marzo a Misano per i ragazzi dell’italiano, il 7 e l’8 aprile a Valencia per i ragazzi JuniorGP.

Foto: AC Racing Team

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