26 Settembre 2023

Jacopo Hosciuc promosso al CEV Moto2 “L’importante è dare gas!”

Jacopo Hosciuc, due wild card di successo nel Trofeo Aprilia valse il pass per l'Europeo Moto2. Una sfida importante: l'intervista.

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Gli acuti nel Trofeo Aprilia ed il salto nell’Europeo Moto2. Jacopo Hosciuc, 18 anni il prossimo 12 ottobre, non stava vivendo un 2023 ottimale, fino alle wild card tra Misano e Mugello con il Team Maurer by MMR gestito da Massimiliano Morlacchi. Arrivato in corsa, s’è preso ben due vittorie ed un podio in quattro gare, sfiorando il colpo anche nella quarta corsa. Il primo passo per un altro accordo con Morlacchi, che se lo porta nel suo Team MMR nell’Europeo Moto2 per gli ultimi due round stagionali, terzo pilota accanto ad Antonelli e Volpi.

Nato e cresciuto a Roma, ma legatissimo alle sue origini romene, tanto da scegliere di correre con questa nazionalità, Jacopo Adriano Hosciuc (questo il nome completo) ha iniziato in minimoto in una pista nella capitale, approdando poi nel Campionato Italiano, per poi passare in Northern Talent Cup e Stock 600 nel CEV, categoria in cui l’abbiamo ritrovato anche quest’anno. Non appena finirà la lunghissima pausa estiva toccherà alla sfida Moto2, come se la caverà? Abbiamo avuto modo di scambiarci due parole.

Jacopo Hosciuc, ci racconti da dove vieni?

I miei genitori sono tutt’e due romeni. Abitavano però in una zona molto povera e c’era scarso lavoro, quindi si sono trasferiti a Roma, dove io sono nato e cresciuto. Parlo perfettamente il romeno e corro con la bandiera della Romania.

Un omaggio alle tue origini.

Sì esatto, oltre al fatto che non c’è nessuno che corre con questa bandiera, quindi per me è un onore.

Da dove comincia invece il tuo percorso in moto?

Avevo quattro anni e mezzo quando mio papà mi portò in una pista. Lui non conosceva questo sport, era un calciatore, quindi è stata tutta una mia scelta fin da bambino. Abbiamo cominciato con le minimoto a Roma, nella pistina di Torricola, e piano piano, visto che andavo benino, ho iniziato a fare qualche campionato. Dopo 1-2 anni di garette a Roma sono passato nel Campionato Italiano, avevo 6-7 anni.

Ti troviamo in varie categorie dell’Italiano, in NTC, nella Stock 600.

In ogni campionato ero sempre uno dei protagonisti, anche se ho sempre avuto abbastanza sfortuna. Non ho finito alcune gare per problemi tecnici o cadute, quindi non sono mai riuscito a giocarmela per vincere, ma ho sempre imparato tanto.

Arriviamo a questa stagione 2023, non proprio felice per te.

Non siamo riusciti ad ottenere buoni risultati nella Stock 600. Approfittando della lunga pausa nell’Europeo abbiamo guardato al Trofeo Aprilia RS660. Abbiamo parlato con Max [Morlacchi] e siamo riusciti a fare queste due wild card.

Jacopo Hosciuc, si sono rivelate un successo per te!

Podio a Misano, al Mugello doppietta. Abbiamo quindi parlato un po’, c’era una Moto2 libera e siamo giunti all’accordo per disputare i round ad Aragon e Valencia nel campionato europeo. Vediamo i risultati che verranno, poi magari parleremo per il 2024.

Primo contatto con la Moto2 già nei recenti test ad Aragon, com’è andata?

Direi che è andata abbastanza bene, è stato un test molto utile. Abbiamo avuto modo di conoscerci, i tempi sono stati molto buoni ed abbiamo lavorato molto bene insieme, mi sono davvero divertito. Il feeling iniziale con la moto è stato strano: mi dovrò abituare a livello di telaistica, per quello servono solo tanti chilometri. Aragon poi è una pista molto bella, che richiede uno stile fluido per andare forte, e penso di essermi adattato bene. L’importante è dare gas!

Jacopo Hosciuc, nel frattempo come ti stai preparando?

Lavoro sempre molto con l’Academy di Luca Fabrizio. Ci alleniamo molto con il CBR, le MiniGP… Ma facciamo un po’ di tutto. Anche Aprilia ci dà sempre una mano per girare e fare qualche esercizio.

Nel test Moto2 hai notato qualcosa su cui devi lavorare di più?

Ho provato un nuovo stile, serve qualcosa di diverso. La Moto2 non l’avevo mai guidata, quindi devo cambiare qualcosa, come la frenata. Mi sto allenando molto per questo con il CBR, il telaio è diverso ma come grandezza siamo lì, quindi cerco di guidare come se fosse una Moto2.

Hai qualche obiettivo?

Solo andare il più forte possibile! Intanto voglio divertirmi, il resto arriverà col duro lavoro. Procediamo con calma, senza fare passi troppo lunghi per poi rischiare di bloccarsi. L’importante è fare passetti piccoli e lavorare bene come stiamo facendo.

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