17 Aprile 2024

Moto2, Team Ciatti-Boscoscuro suona la carica “Surra e Casadei, line-up di primo livello”

Valerio Sbarra, direttore sportivo del Team Ciatti-Boscoscuro, presenta l'Europeo Moto2 2024 con Surra e Casadei. L'intervista.

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Ormai ci siamo, scatta anche il JuniorGP 2024. Il Team Ciatti-Boscoscuro rinnova la sfida nell’Europeo Moto2 con la conferma Alberto Surra e la new entry Mattia Casadei con chiare ambizioni. Si parte da Misano, appuntamento quindi speciale per team, piloti e costruttore italiani, che iniziano la stagione in casa. Ospite d’eccezione Mattia Pasini, già presente nei test svolti dalla squadra, ma stavolta solamente in pista nel corso delle prove libere di giovedì e venerdì. Abbiamo fatto il punto con Valerio Sbarra, direttore sportivo del Team Ciatti-Boscoscuro, da circa 30 anni nel mondo delle corse.

Gli inizi sono stati negli anni ’90 con Christian Lundberg ed una loro scuderia, partendo dalla Sport Production ed arrivando in 125: da loro sono passati piloti come Bautista, Pasini, Barbera, solo per citarne alcuni. Nel 2008 le strade si separano, nel 2010 Sbarra incontra la famiglia Ciatti e da allora è direttore sportivo della squadra, formando tanti nomi (alcuni esempi sono Bastianini, Gardner, Montella, Aldeguer o Lopez) attualmente attivi a livello mondiale, che sia Motomondiale o WorldSBK. Da non dimenticare anche che sono stati junior team prima per la struttura di Fausto Gresini, poi brevemente per Forward Racing, infine il via alla collaborazione iniziata nel 2018 con Boscoscuro.

Valerio Sbarra, una conferma ed un volto nuovo per l’Europeo Moto2 2024.

Abbiamo grandi aspettative e responsabilità, ma non vogliamo trasformarle in grande pressione. Surra è la nostra conferma e, se guardiamo il 3° posto dell’anno scorso e che i primi due sono passati nel Mondiale… Sulla carta è uno dei favoriti, c’è poco da discutere. Accanto ad Alberto poi ci sarà Mattia Casadei, campione del mondo MotoE. Diciamo che abbiamo una line-up di primo livello.

Come hai visto la crescita di Alberto Surra nella stagione 2023?

È stata una crescita naturale, come quella che ha dovuto fare Alonso Lopez. Era un ragazzo che arrivava dalla Moto3, che quindi ha dovuto faticare a guidare una moto più potente, adattando di conseguenza anche la sua preparazione atletica e lo stile di guida.

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    Mattia Casadei invece sarà un esordiente nell’Europeo Moto2.

    L’anno scorso ha fatto qualche sostituzione nel Mondiale Moto2, purtroppo ha avuto alcuni problemi di varia natura e secondo noi non è riuscito ad esprimersi. Nei test che abbiamo fatto abbiamo visto che Mattia ha un grande potenziale, deve ancora imparare alcune cose ma può fare sicuramente bene.

    A livello di team, come arrivate al via?

    Tecnicamente siamo messi bene, Boscoscuro ha un prodotto competitivo e noi siamo l’unica squadra del CEV che ha un rapporto veramente diretto con la fabbrica. Possiamo definirci il ‘junior team’, il materiale è praticamente lo stesso. Il nostro compito, la nostra filosofia, è anche formare i ragazzi e metterli in condizione di dimostrare veramente il loro valore, in modo che il pilota stesso se ne renda conto. Deve andare via da noi con la convinzione che il risultato che ha fatto rappresenta il suo livello di competitività.

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    Avete già svolto dei test, come sono andati?

    Abbiamo fatto due giorni a Vallelunga tre settimane fa, due settimane fa siamo stati a Misano sempre per due giorni. Mattia in particolare, che non aveva mai provato la Boscoscuro, è rimasto molto contento. Quest’anno poi c’è la grande variabile delle nuove gomme Pirelli: siamo di fronte ad una gomma più performante a livello di grip e di prestazione pura, ma ha una durata inferiore e un calo più importante rispetto alle Dunlop. C’è qualche difficoltà nella gestione del range di temperatura ottimale per far funzionare bene queste gomme, di conseguenza abbiamo dovuto lavorare su vari dettagli. Le nostre gare però sono più corte di quelle del Mondiale, quindi dovremmo soffrire di meno.

    Prima tappa dell’anno a Misano, c’è un po’ di pressione in più?

    Un po’ sì, ma noi cerchiamo di trasformare la pressione in uno stimolo. Penso sia un vantaggio per entrambi i nostri ragazzi, in grado di gestire questo problema: invece di sentire la pressione sfrutteranno il fatto di stare in casa e conoscere bene la pista. Alla fine contano maggiormente la preparazione, il talento, fare le cose fatte bene. Hanno il potenziale per stare davanti entrambi, ci aspettiamo questo.

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