21 Luglio 2023

Moto2, Mattia Volpi “Non ci fermiamo, il potenziale è più alto”

Mattia Volpi è il più giovane degli italiani presenti nella Moto2 del JuniorGP. Come sta andando il suo anno di debutto? L'intervista.

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È uno dei tre esordienti del Team MMR. Mattia Volpi sta vivendo la sua prima stagione completa nell’Europeo Moto2 dopo aver chiuso il difficile periodo Moto3 Junior (ce ne aveva parlato qui). “La scelta migliore della mia carriera” ha ribadito, concentratissimo quindi sull’avventura in Moto2. Il debutto è già avvenuto nel 2022, ma solo per un paio di round: troppo poco per farsi un’idea vera e propria della categoria. L’inizio di campionato non è stato semplice per vari motivi, ma il 16enne potentino, il più piccolo degli italiani in Moto2, sta risalendo con costanza e determinazione. Cosa pensa Volpi della sua stagione 2023 finora? Quali sono i programmi fino ad ottobre? Abbiamo avuto modo di sentirlo per tracciare un bilancio, ecco cosa ci ha raccontato.

Mattia Volpi, come valuti il tuo 2023 finora?

Il livello è salito moltissimo rispetto all’anno scorso, è tutto molto serrato. Ad inizio stagione ho faticato un po’: ho avuto qualche problema col capotecnico, che poi è cambiato perché non ci trovavamo. I primi due round sono stati un po’ così, ma ho avuto anche tanti problemi tecnici, soprattutto a Valencia. Tra giovedì e sabato devo aver realizzato una decina di giri, finché in gara la moto s’è proprio rotta.

Un inizio complesso e sfortunato per te.

Abbastanza, ma a Jerez è arrivato il telemetrista nuovo e con Massimo Biagini ho iniziato a lavorare meglio. Abbiamo dovuto quindi riprendere le misure, ma si sono già visti dei passi avanti, anche se non ero del tutto soddisfatto. A Portimao invece ci siamo avvicinati moltissimo ai primi: avevo già fatto una top 10 ma era stata “fortunata”, invece lì è arrivata lottando con gli altri piloti. Avrei potuto chiudere anche 6°, alla fine eravamo tutti attaccati.

A Barcellona un altro passo avanti, giusto?

In gara sono arrivato a 12 secondi dal vincitore. Non sono pochi, però certamente è meglio dell’inizio dell’anno, 28 secondi che ho preso alla prima gara. Stiamo crescendo parecchio e sono molto soddisfatto, ma ovviamente non ci fermiamo qua: sappiamo che il potenziale è più alto.

Oltre alle difficoltà citate, il Mattia Volpi pilota ha incontrato qualche problema in particolare?

Ero pur sempre un rookie, avevo fatto alcune gare l’anno scorso ma non si può dire che conoscessi tanto questa moto. È molto difficile, conviene andarci piano per capire bene che spingere senza capirci niente, oltre magari a cadere e farti male.

In cosa senti di essere cresciuto maggiormente?

Abbiamo migliorato la frenata, l’apertura, la gestione del gas, anche la gestione della gomma in gara. Sto capendo tante cose che magari non pensavo servissero per questa moto, stiamo lavorando nella giusta direzione. Comunque ho sempre 16 anni, devo fare esperienza, ma sicuramente così arriveranno risultati migliori.

Percentuale di adattamento alla Moto2?

Al momento siamo al 75% di quello che possiamo fare. Dipende anche dalle condizioni: nei turni del pomeriggio sono sempre molto più vicino rispetto al mattino, io soffro meno il caldo rispetto ad altri. A Barcellona sono stato l’unico a replicare i tempi del mattino anche al pomeriggio. Questa cosa ci può aiutare molto, anche perché l’anno prossimo con le Pirelli chi lo sa! Sarà tutto nuovo.

Mattia Volpi, c’è qualcosa in particolare da sistemare?

Devo migliorare nei primi giri, ci metto sempre un po’ a prendere il ritmo giusto. Faccio ancora fatica a partire e ad andare subito forte, soprattutto con gomme nuove. Da dire che in Gara 1 a Barcellona sono partito male e ho avuto un piccolo problema tecnico: andando più forte con più benzina la moto è arrivata un po’ al limite sul davanti, in sostanza ero morbido sulle forcelle e se non rallentavo cadevo. Abbiamo poi sistemato tutto per Gara 2, quindi sono rimasto attaccato al gruppo dei primi.

Peccato però per la partenza arretrata che chiaramente ti ha condizionato.

In qualifica non riesco mai a fare un giro intero. Magari entro con qualcuno, mi rallenta, passo avanti, mi ripassa… È un po’ un terno al lotto. Dispiace perché puntualmente partiamo indietro, preceduti anche da gente che poi in gara mi metto tranquillamente dietro. Questo mi penalizza abbastanza, soprattutto perché magari nei primi giri quelli davanti prendono un certo margine e poi non li riprendi più, quindi devo sempre rincorrere. Ma miglioreremo sicuramente.

Hai già qualche idea su come migliorare questo aspetto?

Secondo me si tratta solo di trovare il tempo giusto. Siamo sempre lì, il distacco non è chissà cosa, però con 4-5 decimi, perdi anche 4-5 posizioni. Magari ce l’ho anche come giro ideale, solo che non riesco mai a metterlo insieme in un giro completo: vado forte in un settore, poi in un altro trovo traffico… Un po’ così.

Mattia Volpi, il round migliore e quello da dimenticare del tuo 2023?

Da dimenticare assolutamente Valencia. I migliori invece sono stati Barcellona e Portimao.

Come valuti i “nuovi” circuiti conosciuti quest’anno con la Moto2?

Il weekend a Estoril è stato in parte condizionato da una caduta forte del giovedì pomeriggio. Per riprendere il feeling ci ho messo un po’, però in Gara 2 ho fatto 10°. A Jerez è stato difficile adattarsi: ero abituato con le moto piccole e mi aspettavo che fosse molto diverso con questa moto, quindi all’inizio ho fatto fatica. In qualifica poi ho preso un paio di bandiere gialle e sono passato sul verde. A Barcellona invece mi sono trovato molto bene, solo che non mi aspettavo così tanti problemi di grip al posteriore dovuti al circuito. Non lo riasfaltano da tanto, ci corrono anche le Formula 1, si formano le buche… Dovrebbero sistemarlo, secondo me il layout è bellissimo!

Mattia Volpi, nel complesso che voto ti dai finora?

Direi un 7,5 ma solo dopo le ultime due gare, altrimenti avrei detto 6.

C’è qualcuno che osservi di più in pista?

Senna [Agius] è il riferimento, anche se a Barcellona s’è fatto male. Ci sono poi piloti “strani”, che a volte vanno veramente forte ed altre che sono in difficoltà, come Toledo o Cardelus. Anche Garcia direi che non sta andando male. Ma non guardo nessuno in particolare, osservo le linee e i punti di apertura un po’ di tutti.

Ora l’Europeo Moto2 va in pausa, quali sono i tuoi programmi?

Ho il mare a cinque minuti da casa… Mattina allenamento e pomeriggio mare! Chiaramente continuerò ad prepararmi sia in moto che in palestra. Non so ancora se farò il National al Mugello, avrei dovuto fare anche Misano ma alla fine il programma è saltato. Avrò poi un test il 30 luglio con la mia moto per vedere che sia tutto a posto. Nei giorni 13-14 settembre poi ci saranno i test ad Aragon per preparare il round Moto2 e per togliere un po’ di ruggine.

Il MotorLand Aragon però sarà un circuito che già conosci. Un problema in meno, no?

Sì, sicuramente: possiamo lavorare più su di me che sul circuito, so già dove passare. Non mi fisso nessun obiettivo, prima devo partire col piede giusto dal giovedì. Vedremo poi le condizioni della pista, in quel periodo potrebbe piovere da un momento all’altro, tira molto vento e fa freddo. Ma so che posso andare molto forte come ho già fatto l’anno scorso. Lì punto veramente a stare più avanti sia in qualifica che in gara, secondo me la top 10 è fattibile.

Gran finale a Valencia, su cui hai già corso due volte con la Moto2. Voglia di riscatto?

Sicuramente voglio riprendermi rispetto all’altra volta! Vedremo come andrà.

Foto: Team MMR

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