23 Maggio 2023

Moto2, Mattia Rato emozioni da podio “Fino a ieri non capivo niente!”

Mattia Rato è tornato sul podio Moto2. E su Ogura, presente nei primi due giorni a Valencia: "Ho imparato tanto!" L'intervista.

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Il ritorno sul podio ad oltre un anno dall’ultima volta. Mattia Rato si è sbloccato anche in questo 2023, suo quarto anno nell’Europeo Moto2. E ci è riuscito proprio nel round a Valencia, su un tracciato solitamente ostico per il pilota AGR Team, mentre stavolta è riuscito a piazzare la zampata. Un’iniezione di fiducia che gli serviva dopo una stagione complicata. Ora è provvisoriamente secondo in campionato, ma Rato non vuole pensarci: si guarda ad una gara per volta, pensando a cosa migliorare e con Agius nel mirino, per la classifica c’è tempo. Abbiamo avuto modo di farci dire le emozioni vissute al Circuit Ricardo Tormo: la nostra intervista.

Mattia Rato, raccontaci il tuo fine settimana a Valencia.

Un buon weekend: sono riuscito a migliorare il tempo dell’anno scorso e già subito mi sentivo bene con la moto. Valencia è sempre stata una pista difficile per me, sinceramente non so dire il perché! Dal giovedì sono andato forte, poi piano piano e sistemando alcune cose sono sempre andato meglio. In qualifica forse si poteva fare qualcosa di più, ma ho dato il massimo.

C’è qualcosa che non ha funzionato come volevi?

Non sono un mago del giro veloce, anche se quest’anno sono migliorato. Mi aspettavo però di andare meglio. Ho fatto 35.7, che non credevo di essere in grado di fare, visto che l’anno scorso ho fatto 36.9 in qualifica! Ma da come mi sentivo pensavo di fare un 35 basso. Sono contentissimo, però si poteva fare meglio anche in qualifica.

Tocca poi alla gara unica a Valencia.

Sono partito forte, stranamente! Alla prima curva ho guadagnato subito posizioni, ne ho persa una perché sono andato largo, ma l’ho recuperata subito, poi ho ripreso il secondo e l’ho passato. Da lì è stata una gara lunghissima e difficile! Ho fatto fatica a tenere la concentrazione, negli ultimi tre giri infatti mi ero un po’ perso, ho fatto qualche errore e ho rischiato che Carlos [Tatay] rientrasse. Ma è andato tutto bene, nell’ultimo giro mi sono ripreso e sono andato di nuovo forte. Ho trovato solo due doppiati e lì me la sono un po’ fatta sotto: mi è già successo che dei doppiati mi rovinassero la gara, invece stavolta è andata bene.

Parliamo di un passo avanti anche nelle partenze, giusto?

A Estoril ero partito benino, perdendo un po’ di posizioni, ma ne ho fatte di peggio… Tra Estoril e Valencia ho fatto due giornate in cui mi sono allenato un po’ di più col motard nelle partenze. Ma non penso dipenda da quelle: durante il weekend, quando facevo le prove, non andavo benissimo. Ho provato poi varie cose, come mollare diversamente la frizione o non usare il launch control. In realtà in gara non so bene cosa ho fatto, mi è uscita d’istinto e l’ho fatta forte!

Hai parlato di gara difficile. Ti ha messo più in difficoltà girare da solo quindi?

Sì esatto, è stato più complicato. Con la Moto2 la scia non fa tanto, ma il riferimento ti dà una grande mano. Soprattutto in curve veloci o in cui non si vede bene l’uscita. Senna [Agius] invece quando sono tornato 2° era già a due secondi. È stato difficile tenere un buon passo per non farmi riprendere da quelli dietro, poi negli ultimi giri ho perso la concentrazione: ho rischiato di cadere, ho sbagliato marcia… Lì Tatay si era avvicinato molto.

Mattia Rato, finalmente il ritorno sul podio.

Sono contentissimo! Soprattutto su questa pista, per me una cosa allucinante: non capivo mai dove andare, come passare, tutto. Invece quest’anno sono riuscito a passare e ad andare via, è stato davvero bellissimo. Secondo, quindi ancora meglio del podio dell’anno scorso… Ho iniziato a urlare nel casco e fino a ieri ho continuato a guardarmi i video, ancora non capivo! È stata davvero una grande emozione.

Il primo degli “altri”, visto che Senna Agius è scappato subito.

Va veramente forte, ma è anche avvantaggiato dalle due gare del Mondiale, più quelle dell’anno scorso. Insegnano tanto. Lo dico anche perché giovedì e venerdì ha girato con noi Ai Ogura, io avrò fatto 3-4 giri con lui e ho imparato di più in quei momenti che in tutta la mia vita!

Possiamo dire quindi che Ogura ti ha dato una grossa mano per il weekend?

Sì! Più che altro per quanto riguarda il modo di guidare la Moto2. Una cosa così non l’avevo mai vista, infatti dopo il turno mi sono affiancato a lui e mi sono “tolto il cappello”. Veramente fantastico, mi divertivo io a vederlo guidare. Infatti per tutto il weekend ho provato a fare come lui, a imitarlo: manca ancora un po’, ma ci stiamo avvicinando.

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A Estoril 2022 hai ottenuto il tuo primo podio Moto2. Ci è voluto più di un anno per ripeterti. Come mai?

Non so neanche io bene il perché. A Estoril mi ero sentito benissimo, poi arrivati alla seconda gara è andata un po’ peggio. Però mi dicevo che era Valencia, pista che non mi piace, e andava bene così, mentre la successiva a Barcellona mi piaceva di più e pensavo di fare meglio. Invece sono successi un po’ di problemi, incluso una caduta in Gara 2, mi si è aperta la carena e perdevo 30 km/h nel dritto. Ma non mi sono più sentito bene come Estoril, anzi è andata sempre peggio, finché a Portimao non ho fatto proprio un weekend bruttissimo. Mi è aperta la carena più volte, finivo la benzina, partivo dietro, ho scontato un Long Lap per un contatto nella gara prima…

Mattia Rato, un anno quindi molto complesso.

Anche per quello sono contento di questo podio: non ero sicuro di voler continuare con la Moto2. Avevo pensato di passare alla Supersport, è stata solo un’idea e basta, però avevo pensato che volevo smettere con la Moto2.

Cos’è che ti ha fatto cambiare idea?

Un po’ mi ha convinto AGR Team. Conoscevo Anscari [Nadal, team manager], però non avevo ancora lavorato con lui. Quando ho avuto l’opportunità di andare con loro l’ho presa al volo e sono rimasto.

Cos’è cambiato quest’anno? Il Mattia Rato pilota, il feeling con la Moto2, altro?

Un po’ sono cambiato io, mi sento più consapevole di me stesso. L’anno scorso poi non sentivo la moto, provavo anche a cambiare lo stile, c’erano delle modifiche, ma il tempo sul giro non cambiava mai. Quest’inverno poi mi sono allenato molto sul giro veloce, visto che l’anno scorso andavo ancora peggio. Diciamo che è un insieme di cose.

Mattia Rato, adesso fisicamente come stai? Non è stato un inizio di stagione facile per te.

No, mi ero fatto male alla spalla destra nel test: prima un incidente per evitare un pilota Moto3, poi un highside per un errore mio, cadendo sempre sulla stessa spalla. Niente di rotto, ma avevo riportato una sublussazione con stiramento del tendine. Un po’ rognoso, nei primi due giorni non la muovevo… Non ero neanche a posto, posso essere molto contento anche del weekend di Estoril. Adesso però è tutto a posto, ogni tanto ho un po’ di dolore ma sto bene.

Guardiamo alle prossime gare: su quali piste ti vedi meglio e su quali invece non tanto?

Secondo me la pista più difficile sarà Jerez, la prossima tappa. Mi piace, ma non è facile andare forte. Portimao sono sempre andato forte, tranne l’anno scorso, ma stavolta si può fare bene. Direi lo stesso di Barcellona. Ad Aragon poi nel 2022 mi ero un filo ritirato su dopo la mia gara peggiore, me lo sento ancora meglio. A Valencia poi vediamo di migliorare ancora.

Dopo il podio Valencia non è più una pista così brutta, giusto?

No, adesso è la mia preferita! Come Estoril, altra pista bellissima.

Grazie al podio ora sei secondo nella classifica generale. Non male, no?

Sinceramente non ci ho pensato molto, guardo gara per gara. Sapevo di essere secondo, dopo Estoril ero a pari punti con Antonelli, mentre stavolta gli sono passato davanti. Ma non guardo molto, penso solo ad una gara per volta.

Agius sta già facendo paura. Mattia Rato, per te è battibile quest’anno?

Secondo me sì. Se si lavora sulla giusta strada ci possiamo arrivare. Iniziando a fare meglio in qualifica per provare da subito a stare con lui.

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