16 Novembre 2023

Moto2, Francesco Mongiardo “Una scommessa andata bene, manca l’ultimo passo”

Francesco Mongiardo, una prima stagione nell'Europeo Moto2 in costante crescita. Come la valuta? L'intervista.

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Un primo anno di apprendistato nell’Europeo Moto2, com’è andato? Francesco Mongiardo, il “più esordiente” del Team Ciatti-Boscoscuro, ammette di aver dovuto imparare tantissime cose, possiamo definirlo un approdo in un nuovo mondo rispetto al suo percorso del biennio precedente. Una moto molto diversa rispetto a quella del Trofeo Aprilia, circuito nuovi, un altro ambiente, un altro modo di lavorare. Ora è tempo di bilanci: Mongiardo valuta positivamente questo 2023, ma sa cosa gli è mancato ed è concentratissimo sulla preparazione per la prossima stagione. Ci siamo fatti raccontare l’ultimo round a Valencia, per poi fare il punto sull’anno d’esordio nella Moto2 del JuniorGP.

Francesco Mongiardo, raccontaci l’ultimo round dell’anno a Valencia.

Un weekend in condizioni un po’ difficili. I primi due giorni solitamente sono importanti per uno che non ha chilometri né esperienza, come me, e che quindi deve farsi un’idea del setting e cercare di sistemare la moto. Noi invece siamo partiti sabato mattina per delle prove libere di 20 minuti, alla fine di 7-8 giri per due bandiere rosse per le cadute di Jacopo Hosciuc e Borja Gomez.

Ti ha condizionato tanto?

Nonostante le condizioni difficili mi sono adattato velocemente, questo indica il grande passo avanti che ho fatto a fine stagione. In QP1 ho fatto 5° a sette decimi dal secondo, il primo ha fatto un altro sport… In QP2 ho fatto subito un buon tempo, quand’è arrivato il momento di fare il giro veloce stavo andando anche meglio del primo turno, ma purtroppo ho commesso un errore e sono caduto. Mi sono rialzato, ho preso la moto e sono tornato ai box, ma quando sono rientrato ho fatto solo 3 giri, il 3° con lo stesso identico tempo della prima qualifica. Ho comunque chiuso 9°, la mia miglior qualifica della stagione.

Tocca poi alla gara unica, com’è andata?

Purtroppo ho fatto subito un errore io: nel primo giro non mi si è tolta la marcia, sono rimasto in terza a fare la quarta curva… Ho perso tanto tempo rispetto ai primi e non avevo il passo di 35.5. Sono però contento perché poi sono riuscito a scendere in 35.7 da solo, senza nessuno. Tornassi indietro cambierei qualcosa del fine settimana, ma sono comunque abbastanza soddisfatto.

Francesco Mongiardo, complessivamente quindi è un bilancio positivo nonostante tutto.

Con il team ci eravamo dati alcuni obiettivi, ma contando le condizioni difficili, quattro turni in meno, una prova libera che praticamente è servita solo a chi non aveva più fatto gare per rimettersi sulla moto… Forse senza tutto questo e con qualche chilometro in più potevo giocarmela per le prime cinque posizioni.

Com’è il nuovo asfalto?

L’avevo già provato un paio di settimane prima con la mia 600. Non era la stessa moto ma mi ha dato lo stesso feeling: per me è perfetto, stupendo! Purtroppo rovinato dalle condizioni di vento e freddo. Ma abbiamo beccato proprio la settimana sbagliata, già qualche giorno dopo c’erano 30° C!

Valencia, pur con qualche differenza, era un circuito che quest’anno avevi già visto.

È un po’ un punto di ritorno per capire com’è andata la stagione, visto che c’è due volte. Nella prima il mio miglior tempo era 37.3, fatto in gara. Quando sono tornato, con vento e molto freddo, senza correre da quattro settimane, ho girato in 36.6 e me ne sono andato con 35.7, un secondo e mezzo più veloce rispetto alla prima gara. Non mi aspettavo di più a livello di tempo, ma mi aspettavo di più forse come mia prestazione.

Francesco Mongiardo, hai visto insomma che manca ancora qualcosa.

Ci sono molte cose su cui devo lavorare, è normale essendo il primo anno in Moto2. Sono arrivato ad un punto in cui sono un po’ nel limbo: il primo che se ne va, poi un gruppetto fino al 6° abbastanza vicino, e poi ci sono io, 8° e passato all’ultimo dopo una battaglia con Biesiekirski. A fine gara arrivo a circa 3 secondi dagli altri, manca uno step che forse è dovuto all’esperienza. Ci sto già lavorando.

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Entrando più nello specifico, cosa ti è mancato?

Sono sincero: vengo da 13 gare in due anni con una moto relativamente facile, niente di complicato in confronto a quello che guido adesso. Prima poteva sembrare difficile perché non avevo provato altro, poi correndo per anni in Italia conoscevo solo i circuiti di Imola, Mugello, Misano, Vallelunga. Non avevo esperienza con circuiti esteri, condizioni diverse, avversari di un altro livello. Sono arrivato alla prima gara dopo 8 mesi senza allenarmi, mi sono preso un CBR 600 due settimane prima del test e ci ho girato tre volte. Ho fatto la prima gara praticamente senza allenamento.

Poi il cambiamento.

Mi sono trasferito in Spagna tra Portimao e Barcellona, infatti da lì c’è stato il primo miglioramento. Ad Aragon è andata abbastanza bene ed a Valencia ho fatto un altro passo avanti, ma mi mancavano ancora un po’ di cose. È tutto differente sulla parte tecnica, quindi vedere quante cose puoi toccare sulla moto, dalle sospensioni alle gomme, su cui non avevo mai lavorato prima. Ho dovuto imparare tutto da zero, è stata una scommessa, ma secondo me è andata abbastanza bene. Non come mi aspettavo, ma non immaginavo una cosa così complessa.

Non senti quindi di aver raggiunto gli obiettivi che ti aspettavi?

Non del tutto. Mi sarebbe piaciuto raggiungere una 5^ posizione in gara, magari a Valencia poteva essere alla mia portata. Forse sono stato condizionato dalla caduta, dal poco tempo in pista… Oppure avrei voluto capire un po’ di cose prima di quando invece le ho scoperte, intendo sul lato tecnico della moto.

Francesco Mongiardo, un bel bagaglio di esperienza per l’anno prossimo, giusto?

Quest’anno ho preso informazioni, l’anno prossimo non si possono fare pronostici. Cambiano gli pneumatici, conoscendo il telaio per me sarà un po’ più facile, ma vincerà chi saprà adattarsi meglio e più velocemente. L’anno prossimo però la prima gara sarà a Misano, pista che conosco abbastanza bene, anche se non ci ho mai corso con questa moto.

Complessivamente come valuti la tua stagione?

Per come è andata, direi veramente bene. Non voglio togliere niente a nessuno, ma nelle ultime tre gare sono stato davanti a diverse persone che corrono nel campionato da anni. Il finale di stagione quindi è andato bene, mi manca l’ultimo passo e ci dovrò lavorare per tutto l’inverno. Intanto però devo ringraziare un sacco di persone, come il mio capotecnico Andrea Viviani, credo pochi abbiano la fortuna di lavorare con una persone del genere, che ci mette tanta passione ed impegno. Senza di lui non credo sarebbero arrivati i passi avanti con questa facilità. Ringrazio il team, che è incredibile e questo incide tanto.

Piccola pausa a campionato concluso o non ti fermi?

Non ne ho bisogno, devo solo allenarmi e continuare a insistere. Il pensiero è ripartire al 100% fisicamente e mentalmente, quindi al massimo delle mie possibilità, poi vedremo.

Francesco Mongiardo, cosa farai l’anno prossimo?

Sarò ancora nell’Europeo Moto2, ma non ho ancora firmato niente. Mi piacerebbe molto continuare sempre con loro, per il momento però non c’è ancora niente di confermato. Spero sia tutto chiaro entro inizio 2024.

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