24 Novembre 2023

Moto2, Alberto Surra “Non dovevo più correre, poi il riscatto”

Alberto Surra rischiava di fermarsi, invece si è ricostruito quest'anno nell'Europeo Moto2, con successo. Il suo racconto nell'intervista.

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Il terzo posto di Alberto Surra nell’Europeo Moto2 ha un grande significato. Alla fine di un 2022 difficile rischiava di restare a piedi, invece ecco l’occasione nell’ex CEV con il Team Ciatti-Boscoscuro. Il 19enne di Torino ha mostrato una crescita importante, come ha dimostrato anche l’ultimo round stagionale a Valencia. Parallelamente ha avuto anche qualche occasione mondiale con Forward Racing, altre opportunità quindi per continuare a crescere.

Possiamo parlare di una vera stagione di rilancio per Alberto Surra, fiero pilota italiano determinato a dimostrare sempre di più di che pasta è fatto. Come detto, il rischio di rimanere fermo era alto, invece ecco la ripartenza grazie a Boscoscuro ed ai Ciatti. Quali sono i programmi per il 2024? Al momento ancora niente di deciso, più avanti si vedrà. Abbiamo avuto modo di sentirlo per tracciare un bilancio di quest’anno, ecco la nostra intervista.

Alberto Surra, come valuti la tua stagione 2023?

È stato un bell’anno. All’inizio ho avuto qualche difficoltà, il passaggio dalla Moto3 alla Moto2 è un grosso cambiamento. Dopo l’esperienza mondiale sono riuscito a fare un grande passo avanti sia nell’Europeo che comunque nei GP. Devo ringraziare Forward Racing per un’esperienza indimenticabile.

Una chiamata mondiale quasi a sorpresa?

Diciamo che l’obiettivo è tornare il prima possibile nel Mondiale. Luca Boscoscuro mi ha permesso di cogliere l’occasione con Forward, quindi ci siamo fatti vedere abbastanza dai team nel Mondiale: è stato positivo. Ma guardiamo dall’inizio dell’anno ad adesso, c’è stato un bellissimo cambiamento da parte mia, sia a livello di guida che di testa, intendo a livello lavorativo con il team. Nella prima gara dell’anno prendevamo 30 secondi da Senna, sono arrivato alle ultime gare a giocarmela con lui per la vittoria.

Guardiamo nello specifico al tuo debutto nell’Europeo Moto2. Come ti sei trovato col team?

Benissimo! Sia con tutti i fratelli Ciatti che con gli altri ragazzi. Inizialmente è stato difficile, non avevo fatto abbastanza risultati ed il team invece ne aveva sempre fatti in passato. Hanno però visto che mi impegnavo al massimo, lavoravo tanto, ma devo dire che anche loro sono davvero speciali. Per esempio, abbiamo avuto diversi problemi tecnici, anche nelle prove libere, ed il mio meccanico Alessandro Ciatti è stato velocissimo nel sistemarmeli! Come team sono veramente da Mondiale, è anche grazie a loro che sono cresciuto molto. Devo ringraziare anche Boscoscuro: mi piacciono le persone serie, lui lo è ed anche io mi reputo tale, mentre in passato ho avuto alcune esperienze abbastanza brutte… Luca invece mi ha dato la possibilità di dimostrare che non sono l’ultimo arrivato e che col lavoro i risultati arrivano.

Andiamo al round conclusivo a Valencia. Ce lo racconti?

È andata molto, molto bene. Arrivavo da tre GP con la Forward e mi sono dovuto riadattare subito alla Boscoscuro, poi giovedì e venerdì non abbiamo nemmeno girato per il forte vento. Ma siamo andati subito fortissimo, girando in 34.7 in gara da soli e col vento, con anche un buon margine rispetto al secondo. In generale è stato un bellissimo weekend.

Con Senna Agius così indietro per penalità, avevi sognato la vittoria?

Sinceramente non ci ho pensato. Volevo solo dare il massimo e riprendere confidenza con la moto: la gara alla fine è stato un modo per riapprocciarsi alla moto. Ho rischiato anche un paio di volte col vento che andava e veniva, quindi non si sapeva mai quando arrivava la folata, poi sul finale di gara la gomma posteriore è calata. Ma va bene così. Certo, speravo non arrivasse così velocemente! Chiaramente però bisogna fargli i complimenti: è stato il suo secondo anno nella categoria e ha fatto anche tantissime wild card con la stessa moto nel Mondiale, quindi ha raccolto molti più dati. Io però sono davvero contento della squadra, di me, del mio lavoro.

Alberto Surra, quando sei riuscito a fare il vero passo avanti?

L’aspetto positivo di quest’anno è che non sono caduto, tranne nei test di inizio anno: troppa foga, volevo andare forte e ci sono state due cadute abbastanza importanti. Durante il campionato invece no, quindi non ho perso feeling con la moto ma anzi sono sempre riuscito a migliorare. I passi avanti c’erano stati già nelle prime gare, con altri però avvantaggiati perché avevano più esperienza. Se fai un’esperienza mondiale hai la mente un po’ più libera quando torni nel CEV, ma comunque sì, i passi avanti ci sono stati già prima.

Un anno di passaggio dal Mondiale Moto3 all’Europeo/Mondiale Moto2.

È stato difficile scendere da una moto di 60 kg per salire su una di 140 kg. Qui è tutto di guida, di setting, di passo gara. Durante l’anno mi sono anche dovuto riadattare ad un’altra moto: quella di Forward è una moto nuova e chiaramente adesso non è competitiva come una Boscoscuro. Certo stanno lavorando tanto ed io tiferò per loro: ci sono bravissime persone che ci lavorano, ce la stanno mettendo tutta. Ma non è stato facile perché, essendo una moto nuova, non avevamo neanche dati. In generale però per me è stata una bella esperienza: a volte abbiamo sfiorato la Q2, la zona punti, ho fatto belle bagarre, in più gare sono stato davanti ai miei compagni di squadra. È stato sicuramente più difficile, in un secondo ci sono 25 piloti ed a livello morale non è facile, ma vedendo i tempi non era così male.

Alberto Surra, c’è qualcosa su cui devi lavorare?

Devo migliorare con gomma usata. In gara vado sempre più forte rispetto alla qualifica, riesco a dimostrare che ci sono, però appunto poi faccio fatica. Ho ancora un po’ lo stile di guida della Moto3, anche se fino a Valencia sono migliorato molto. Mi allenerò quest’inverno in cross, flat o motard per migliorare questo aspetto. Con la gomma nuova riesco ad essere molto veloce, invece con gomma usata sono più in difficoltà.

Quindi manca ancora un po’ per adattarsi completamente alla Moto2.

Se ero a posto vincevo tutte le gare! Me la sarei sempre giocata contro Senna Agius, anzi lo battevo. Non sono ancora al 100%, direi al momento al 97-98% e cercheremo di raggiungere il top il prima possibile. Come dice Luca Boscoscuro, non è importante dove parti ma dove arrivi. Se c’è un miglioramento vuol dire che stai lavorando bene e ti stai impegnando, mentre se c’è un’andatura stabile sei già arrivato. Manca ancora un pelino, ma siamo molto vicini.

Alberto Surra, cosa evidenzi di positivo della stagione?

Una cosa bella è che nel rettilineo non perdevo come invece mi succedeva in Moto3. Per me è stato già un passo da gigante. In generale poi, oltre al fatto che sapevo di dovermi adattare ad una moto diversa, è andato tutto come speravo. Devo dire anche che arrivavo da una stagione con tantissimi infortuni, invece quest’anno fortunatamente non ci sono stati e spero ce ne siano molti meno anche nei prossimi anni!

Quanto ha influito verso questo 2023?

Io sapevo che non dovevo più correre! Non c’era budget, non c’era niente… Quello che mi ha aiutato è stato lavorare, allenarmi, dare il massimo, anche se non avevo niente di concreto. Poi c’è stata la chiamata di Luca [Boscoscuro], quindi è grazie a lui se quest’anno ho corso e ho fatto qualche risultato. Sono arrivato 3° all’Europeo e con problemi tecnici, altrimenti secondo me potevamo giocarci la seconda posizione. C’era tanta rabbia e voglia di riscatto, di crescere in questa categoria, riprendere fiducia e ripensare al Mondiale. Direi che l’obiettivo di quest’anno è stato raggiunto.

Alberto Surra, quali sono i programmi per il 2024?

Abbiamo avuto tante offerte da diversi team, ma a me piacerebbe molto continuare con Boscoscuro, quindi rimanere dove sono. Quello che spero però è che l’anno prossimo, che sia Mondiale o CEV, ci siano ulteriori passi avanti. Ci manca solo l’ultimo step, se riusciamo a fare un bel lavoro quest’inverno possiamo farcela. Certo un bell’obiettivo nel CEV sarebbe vincere il campionato.

Ma c’è anche qualche possibilità Mondiale?

Io do il massimo, poi se c’è anche la possibilità di andare al Mondiale ben venga. Io adesso sono al 97% e mi piacerebbe arrivare al 100%, poi se non è il prossimo anno sarà quello dopo. Vorrei esserci però non per stare in zona punti ma per puntare alle prime 10 posizioni. Un altro anno di CEV potrebbe essere la soluzione migliore. Non ha senso bruciare le tappe, se non si è pronti è meglio aspettare e poi far vedere gli attributi! Però se ci fosse la possibilità… Ma non c’è ancora niente di preciso né di scritto.

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