30 Gennaio 2023

Speedway su ghiaccio vietato ai gladiatori russi per il conflitto in Ucraina

Per decisione della FIM, i gladiatori russi non possono competere nel mondiale Ice Speedway dov'erano dominatori. Buona notizia: un italiano accede alla finalissima.

Speedway su ghiaccio vietato ai gladiatori russi per il conflitto in Ucraina

Ice Speedway Gladiators. Non vi dice nulla? Male, molto male, in quanto parliamo di una delle specialità motociclistiche più spettacolari ed adrenaliniche del pianeta. Senza esagerazione alcuna. Il Mondiale di Speedway su ghiaccio è tutto questo. Lo dice la terminologia stessa: una variante “invernale” dello Speedway tradizionale con i piloti (anzi, “gladiatori“) che si sfidano su tracciati ad anello da 265 a 425 metri a velocità folli: 130 km/h di top speed, 100 orari di percorrenza in curva. Il tutto senza freni e con gomme chiodate! Questo è l’Ice Speedway, una disciplina di lungo corso (il mondiale era stato istituito addirittura nel 1966) e da sempre, o quasi, monopolizzata dai gladiatori russi. I quali, complice il conflitto in Ucraina, sono stati tuttavia estromessi, bannati dalla FIM dal marzo 2022 a questa parte.

DAPPRIMA FU LA WADA

Andiamo con ordine. Già nel 2020, pertanto antecedente il conflitto (e dell’emergenza pandemica), i piloti russi si erano ritrovati costretti a correre “senza bandiera“. A causa della squalifica di 4 anni decisa dalla WADA per il cosiddetto “Doping di stato” nel periodo intercorso tra il 2011 ed il 2015, i “Top Gladiators” dell’Ice Speedway hanno potuto sì correre, ma senza rappresentare la propria nazione. Tra l’altro, con una deroga concessa dalla stessa WADA, si era potuto disputare nel 2020 il round proprio in Russia in quel di Togliatti, da sempre una delle storiche “capitali” dell’intero movimento.

GUERRA IN UCRAINA, BANNATI I RUSSI DALL’ICE SPEEDWAY

Correr “senza bandiera” già di per sé non era il massimo per i gladiatori russi, figuriamoci per loro non poter correr nemmeno. In una specialità dove hanno vinto 38 delle 42 edizioni (18 consecutivamente) del Nazioni disputate, conquistando titoli mondiali a ripetizione dal 2004 al 2020. La Russia è la nazione regina dell’Ice Speedway, ma che oggi non può riaffermarsi in quanto tale. Questo per la ben nota decisione della Federmoto internazionale del marzo 2022 di estromettere tutti i piloti di nazionalità/licenza russa dai campionati sotto l’egida FIM. Nessuno escluso: Mondiale di Speedway su ghiaccio compreso. Una specialità che si regge proprio sulla loro partecipazione.

GLADIATORI RUSSI IN DIFFICOLTÀ

Senza entrare nel merito della questione (ognuno può farsi un’idea al riguardo), la decisione della FIM ha comportato diverse conseguenze ai diretti interessati. Perché sì, alcuni di loro sono professionisti nel senso letterale del termine, altri no. Anzi: la maggior parte assolutamente no. Il “gettone” guadagnato correndo nel Mondiale per loro faceva eccome la differenza rispetto al limitarsi alla sola partecipazione al campionato nazionale russo. Se il “Re” dell’Ice Speedway Daniil Ivanov (4 volte Campione del Mondo, oltretutto atleta Red Bull), l’iridato 2020 Dinar Valeev, “Hole Shot King” Dmitry Khomitsevich e compagnia hanno trovato un modo di arrangiarsi, altri hanno dovuto abbandonare la carriera agonistica. Ricevendo già in occasione dell’ultimo round 2022 disputatosi in Olanda la solidarietà dei loro colleghi di tutte le altre nazioni rappresentate, ampiamente a conoscenza del fatto che i gladiatori russi Vladimir Putin l’avranno visto sì e no soltanto in TV.

L’ICE SPEEDWAY 2023 HA PRESO IL VIA

Senza i migliori interpreti della specialità si è conclusa la stagione 2022 incoronando nello svedese Martin Haarahiltunen il nuovo Campione del Mondo. Proprio in Svezia lo scorso weekend ha preso il via la stagione 2023, articolata su soli due eventi: ad Örnsköldsvik la disputa del cosiddetto “Qualifying Round“, volto ad eleggere i gladiatori ammessi all’unica finale in agenda il 18-19 marzo prossimi ad Inzell, in Germania.

UN ITALIANO IN FINALE

Da questa eliminatoria è giunta una bella notizia per i nostri colori. Luca Bauer, giovane bavarese che, per scelta propria sposata dal padre Gunther, corre da 6 anni con licenza italiana rappresentando con orgoglio il Moto Club Olimpia di Terenzano, ha ottenuto il lasciapassare per la finalissima in virtù del settimo posto conquistato. Un traguardo storico per il motociclismo tricolore: mai prima d’ora un italiano era riuscito in questa impresa, oltretutto in una specialità giunta alla sua 58^ stagione mondiale. Di fatto la prima nella sua, seppur breve, interezza senza i gladiatori russi ai nastri di partenza.

Lascia un commento