31 Marzo 2023

Guido Pini, esordio Rookies Cup: “Tocco con mano la MotoGP, che effetto!”

Guido Pini, esordio in Rookies Cup con qualche intoppo. Il pilota toscano già carico per il prossimo round a Jerez. E sulla MotoGP...

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Si è visto subito competitivo, ma Guido Pini non ha raccolto quanto sperava a livello di risultati. Alcuni intoppi in qualifica e nelle due gare l’hanno condizionato, nello specifico alcuni errori, ben tre sanzioni ed una scivolata senza conseguenze. Non dimentichiamo che si trattava del round di debutto in Rookies Cup, ma Pini guarda già con determinazione e fiducia al prossimo evento a Jerez. Intanto però il campione ETC in carica ci ha raccontato le sensazioni dell’esordio in questo nuovo campionato.

Guido Pini, raccontaci il debutto a Portimao.

In realtà è iniziato molto bene, eravamo davanti già dalle prime prove libere. Là poi si gira molto poco rispetto alle categorie in cui ho corso, è stato un po’ nuovo ma nelle prime due libere ho chiuso 3° e 1°. In qualifica invece abbiamo un po’ sbagliato: ci siamo messi in un gruppo sbagliato ed alla fine ho dovuto girare praticamente da solo, quindi perdevo tantissimo nell’ultimo settore. Non avendo scia non riuscivo a fare un buon tempo, ho preso quasi un secondo dal primo solo in quel settore!

Tocca poi alle due gare: iniziamo dalla prima, già con qualche intoppo.

Prima di Gara 1 infatti mi hanno detto che dovevo scontare due Long Lap perché ero stato lento in troppi settori in qualifica. In più me ne hanno dato un altro dopo il contatto con Maximo [Martinez Quiles], l’hanno considerata una manovra scorretta e quindi alla fine ho dovuto fare tre Long Lap. Diciamo quindi che è stata buttata in questa maniera.

Puoi spiegarci meglio quel contatto?

Siamo arrivati alla curva dopo il discesone di Portimao: dopo la 9 c’è la discesa, poi sali e trovi una doppia a destra. Lì Maximo era andato molto largo, io ero un po’ distante ma comunque abbastanza vicino da provare l’attacco. Appena mi sono infilato lui ha chiuso sempre di più, senza guardare chi poteva esserci all’interno. Erano anche i primi giri, quindi eravamo tutti in gruppo. Io, dovendo scontare i Long Lap, cercavo di recuperare più posizioni possibili: ho visto uno spazio aperto e mi sono infilato, ma ci siamo toccati. Lui è andato largo nella ghiaia, stava rientrando e poi è caduto da solo.

Un po’ come il contatto Ortola-Alonso in Moto3.

Sì, praticamente è andata così.

In Gara 2 infine cos’è successo?

Non dovendo scontare Long Lap ho cominciato in maniera più tranquilla. Sapevo che potevo stare là davanti, quindi sono risalito piano piano, finché non sono scivolato alla curva 9. Ero forse un po’ largo e stavo cercando di rientrare in traiettoria, però ho perso il davanti e sono caduto. È stato un weekend sfortunato, da un certo punto di vista non molto buono perché potevo fare molto meglio. In un certo senso però ci siamo confermati, riusciamo a stare davanti in qualsiasi categoria. Sono contento per questo, a Jerez possiamo fare molto bene.

Tolti i tre Long Lap, c’è qualcosa in particolare che non ha funzionato per Guido Pini?

Non tanto. Solo la qualifica l’abbiamo proprio sbagliata in tutto. Durante Gara 1 poi c’era molto vento e non mi sentivo molto bene con l’anteriore, arrivavo sempre un po’ lungo nelle curve in cui arrivavo piegato e non riuscivo mai a far girare la moto. Ma era appunto il vento che non mi permetteva di tenerla. In Gara 2 invece non c’era vento: di solito c’è al mattino, ma abbiamo girato così presto… Ci siamo dovuti presentare in tenda alle 6 e mezzo, vista la gara alle 8:50! Per quelli in Italia, col fuso orario, voleva dire alle 10, invece da adesso in avanti, anche qua al Mugello, saranno sempre alle 8:50. Può essere una cosa negativa, ma se vai via subito non becchi neanche tutto il traffico…

A Portimao com’è andata in questo senso?

Siamo rimasti a vedere la MotoGP, poi siamo andati via. Ci abbiamo messo più tempo ad uscire dal circuito che arrivare a Lisbona per prendere l’aereo!

Com’è stato vedere così da vicino la MotoGP?

Io al Mugello sono sempre stato nel campo attorno al circuito. Stavolta invece era così vicino… Girava la MotoGP e poi toccava a me, non mi era mai capitato ed è stato molto bello! Ad esempio il primo turno di libere, con un po’ di pioggia: sapere che aveva girato la MotoGP e poi dovevo entrare io, mi ha fatto un po’ di effetto. Al venerdì c’erano poche persone, ma essendo dopo la MotoGP era un po’ più pieno delle altre categorie: entrare e vedere tutte queste persone era totalmente diverso da quello che avevo provato. Infatti nei primi giri non capivo, mi sembrava tutta la pista più piccola, era stranissimo.

Guido Pini, ti sei un po’ emozionato?

All’inizio delle prime prove libere sì, nel senso che era tutto nuovo e non sembrava quasi la stessa pista della settimana prima nei test. Ma già nelle libere 2 ed in qualifica, che erano più tardi, non c’era quasi nessuno, quindi non mi ha fatto effetti. Gara 1 era dopo la Sprint, un po’ di pressione c’era ma essendo una gara non ci stavo neanche pensando al pubblico! Gara 2… Non penso che le persone si alzino alle sette per vedere la Rookies Cup, quindi c’era davvero poca gente.

Cosa pensi del primo GP MotoGP del 2023?

Alla fine Marc Marquez ha fatto un errore, chiaramente non l’ha fatto apposta ma la penalità è giusta. È l’unico comunque che ci ha provato durante la gara tra i primi: ero là fuori dalla pista, dove vanno i marshals, e in gara non c’è stato praticamente neanche un sorpasso, tranne un po’ più indietro. Ducati poi ha otto moto in pista… Uno sviluppo troppo grande, io ed altri che ho sentito preferiremmo com’era prima. Una MotoGP più “normale”, così è troppo. Già nei test Bagnaia aveva girato più forte della qualifica… Honda invece non ha fatto quel salto, un errore di Marquez era “naturale”.

Oltre a questo, com’è stato il tuo debutto? Un po’ nervoso?

In realtà mi aspettavo molto di più, forse anche perché sapevo che partivo da dietro e potevo solo migliorare. Se fossi partito dalla prima fila l’avrei sentito molto di più. Alla fine però entravo in gara tranquillo, poi anche nella prima corsa sapevo dei Long Lap, quindi sapevo che dovevo solo cercare di rimontare il più possibile.

Guido Pini, quali sono i prossimi passi?

Realizzeremo un test con la Talent Cup verso Pasqua, penso sempre a Valencia. Continuerò ad allenarmi con una MiniGP od una Ohvale, oppure coi Talenti Azzurri, poi andremo a Jerez.

Senti già il maggiore impegno nell’alternanza con la scuola?

Io cerco di fare sempre il massimo, ma è abbastanza difficile. Per il momento però ho disputato solo un round, devo ancora vedere.

Foto: Social-Guido Pini/Gold&Goose/RedBull

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