27 Febbraio 2024

CIV Superbike: le concessioni Honda dividono, ecco i pro o contro

Il parere del team team manager della Scuderia Improve Alessandro Michelozzi e del pilota Simone Saltarelli (TCF) sulle concessioni Honda al CIV Superbike

Improve, Honda, CIV

Tempo di concessioni anche nel CIV Superbike. Come anticipato su queste pagine lo scorso 25 febbraio, sulla Honda CBR RR-R sarà consentito sostituire l’alternatore e la ruota fonica dell’albero motore nonché modificare la posizione del pivot e dell’angolo di sterzo. Per farlo ci saranno dei kit appositi forniti dalla filiale nazionale della casa giapponese. Una bella novità che dovrebbe in questo modo ridurre, se non eliminare, il divario tra le Honda e le Ducati, le Aprilia, le Yamaha. I costi però aumentano con il rischio che il divario tra i top team e quelli minori si accentui ulteriormente.

Le reazioni dei diretti interessati

Il Team Manager della Scuderia Improve Firenze Motor, Alessandro Michelozzi, è soddisfatto. “Siamo contenti perché è un bel passo avanti – dice a Corsedimoto – Potremo apportare delle modifiche al telaio che ci consentiranno di avvicinarci alle altre moto presenti. Tutti i team Honda che lo richiedono, sia al CIV che nei campionati minori, possono avere un kit factory in grado di migliorare le prestazioni. Le componenti racing sono libere, a disposizione di ogni pilota e squadra. Quest’anno abbiamo pure la moto nuova che è decisamente più competitiva della precedente. In questo momento l’unica pecca sono i ritardi nelle consegne di alcuni componenti che ci devono arrivare dal Giappone: stiamo comunque lavorando per arrivare pronti alle prime gare del CIV”.

Diverso il parere di Simone Saltarelli che parteciperà al CIV con la Honda del TCF Racing Team e sarà il pilota più grande di età di tutto il campionato.

“Mi dispiace che ogni due anni siamo costretti ad investire soldi su soldi per allinearci alle prestazioni delle altre moto. Mi piacerebbe un campionato più livellato. Si parla di moto di serie poi noi dobbiamo ricorrere ad un kit per cercare di essere competitivi: non la vedo come una cosa troppo positiva. Io ormai sono un veterano ma un campionato nazionale dovrebbe essere un trampolino di lancio per i giovani, anche per quelli che non si possono permettere delle elaborazioni extra. Al CIV dovrebbero emergere i talenti non quelli che hanno più budget da investire nelle moto. Ora un ragazzo emergente, per quanto talentuoso, se non ha una notevole disponibilità economica non riesce a competere contro i big e credo sia una cosa piuttosto triste”.

Photo credit: Dani Guazzetti

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