28 Novembre 2023

Sergio Perez nel 2020 come Fabio Di Giannantonio oggi

La storia di Fabio Di Giannantonio è molto simile a quella di Sergio Perez nel 2020, che rischiò di rimanere senza un sedile per il 2021.

Il motorsport è un luogo dolce e pieno di storie che si realizzano, ma è anche fatto di ansie e di un domani che potrebbe non esserci. La storia di Fabio Di Giannantonio quest’anno in MotoGP ci ricollega ad un altro fatto accaduto però in Formula 1 nel 2020. Nel 2020 Sergio Perez dopo la vittoria di Sakhir era senza un contratto per l’anno dopo, era fuori dal suo mondo, ma in soccorso arrivò una scuderia a salvarlo. Quella storia commesse molto l’ambiente, tanto che in molti chiedevano a gran voce una monoposto per il 2021 per Sergio. Auto che poi ebbe e la sua storia in F1 non è finita per niente.

Il 2020 è l’anno nero della Formula 1 ma anche per Sergio Perez

Tutti ricordiamo il 2020, un anno drammatico per tanti versi soprattutto per lo scoppio della pandemia da Covid-19. La pandemia bloccò tutto e con esso anche l’inizio della stagione di Formula 1. L’annata ebbe inizio a luglio a Spielberg in Austria e fu contrassegnata dalle tante doppie gare sullo stesso circuito. Sergio Perez correva con la Racing Point, con dei risultati molto buoni. La RP20 si stava comportando bene, tanto che il messicano prima della doppia del Bahrain era sempre andato a punti. L’unico intoppo era giunto nei due appuntamenti saltati per positività al Covid. La sua stagione quindi viaggiava bene, sé non fesse che la Racing Point dal 2021 non ci sarebbe più stata.  

La scuderia si sarebbe chiamata Aston Martin e avrebbe avuto come portacolori: Lance Stroll e Sebastian Vettel. Il primo è il figlio del proprietario del team e si trovava già nella scuderia, quindi il suo posto rimaneva sicuro. Perez invece, perdeva il posto a discapito di Vettel, che dopo essersi separato dalla Ferrari, cercava nuovi stimoli per chiudere la sua favolosa carriera. Sergio quindi era fuori, come succede spesso in questo mondo. Un posto per lui in un team di Formula 1 sembra non esserci, anche sé i risultati arrivano. La stagione prima di quella tappa in Medio Oriente, lo vede addirittura salire sul podio in Turchia, nella gara controversa di Istanbul.

Il GP di Sakhir salva la carriera di Perez

Il Bahrain, come detto, quell’anno fu teatro di due gare, la prima sul circuito classico che non portò fortuna al pilota messicano. Anche sé il ricordo di quella gara è tutto per il brutto incidente di Romain Grosjean. La seconda tuttavia, fu un vero thriller che lo vide uscire con il sorriso. Il GP di Sakhir si corse sempre sullo stesso tracciato ma con un layout diverso. La gara già al primo giro sembra distrutta per Perez, che toccandosi con Charles Leclerc rompe il musetto della sua monoposto ed è costretto a rientrare ai box. Sergio girerà per ultimo, ma grazie alle Safety Car e al disastro in casa Mercedes che privano George Russell di vincere all’esordio con la freccia d’argento, il messicano rientra in partita.   

Perez che è sempre stato bravo nel gestire le gomme e nell’effettuare i sorpassi nel modo giusto, si ritrova dopo la sosta forzata del britannico per via del montaggio delle gomme di Valteri Bottas sulla sua Mercedes in testa alla gara. Sergio Perez conquista così la sua prima vittoria in carriera, da disoccupato dopo una prova che lo aveva visto girare ultimo alla prima tornata. Quella gara rappresenta tutta la carriera di Perez sin a quel momento, un vero luna park di emozioni, emozioni che si mischiano alla sua prima vittoria in Formula 1 e alla quasi certezza di non far parte di tale campionato dal 2021.

Sergio Perez trova posto come Fabio Di Giannantonio

Checo dopo 10 anni era vicinissimo a lasciare la Formula 1, dopo aver corso per scuderie come: Sauber, McLaren, Force India e poi Racing Point dopo il cambio di denominazione e di gestione del team indiano. Il 18 dicembre 2020, quindi 12 giorni dopo il suo primo trionfo nel mondiale, Sergio Perez diventa pilota ufficiale della Red Bull, prendendo il posto di Alexander Albon. Il messicano da disoccupato, si ritrova in un grande team, con il quale può davvero fare il grande salto. Un finale come quello di quest’anno di Fabio Di Giannantonio che avendo perso il posto nel team Gresini in MotoGP per via dell’arrivo di Marc Marquez, era senza una sella per il 2024. Il romano non correrà in un team ufficiale come è capitato a Perez, ma andrà nel team VR46, dopo guarda caso, aver vinto la sua prima gara in MotoGp da disoccupato in Qatar. La speranza è che Diggia possa avere le stesse fortune di Sergio, anzi, forse pure qualcosina in più.   

FOTO: social Formula 1

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