26 Gennaio 2024

Ferrari: 20 anni fa veniva presentata la mitica e vincente F2004

Il 26 gennaio del 2004 la Ferrari presentò al mondo la F2004, una delle monoposto più vincenti dalla storia della Formula 1.

Il 26 gennaio del 2004, tutti attendevano con trepidazione la presentazione della monoposto della Ferrari. Quelli erano gli anni d’oro del Cavallino Rampante, che dal 2000 vinceva ininterrottamente il campionato, scrivendo e stabilendo nuovi record. Il 2004 partiva sotto di nuovo nel segno della rossa, che presentò in questo giorno di 20 anni fa, la mitica e vincente F2004. Una monoposto che è stata la ciliegina sulla torta di quegli anni, tanto da essere ricordata tra le migliori monoposto della storia della Formula 1 e forse la migliore per quanto riguarda la storia della scuderia di Maranello.

Ross Brawn progettò un’altra auto con i contro fiocchi

Quando la vettura fu presentata insieme ai due piloti, nessuno pensava al lavoro dietro le quinte. Michael Schumacher e Rubens Barrichello erano lì ma già vogliosi di andare in pista, visto che già l’inverno aveva dato buone sensazioni. Sensazioni positive figlie del tempo record fatto registrare nel circuito di Fiorano. Il lavoro sulla F2004 fatto da Ross Brawn fu impeccabile, un’altra perla dell’ingegnere inglese, che interpretò alla perfezione i cambiamenti tecnici che erano giunti con le nuove regole scelte dalla FIA per quanto riguardava le vetture di Formula 1. La Ferrari che aveva già strabiliato il mondo con la F2003-GA, uscì con un progetto totalmente nuovo, ma sempre vincente.  

Il motore di quella vettura ovvero, il 053, è interamente pensato sul cambio di regolamento che vedeva l’utilizzo di un solo propulsore per l’intero fine settimana di gara. Quel motore aveva come obiettivo l’affidabilità, un punto cardine per arrivare alla fine della stagione senza penalità. Il lavoro di Paolo Martinelli e di Gilles Simon portò ad un 10 cilindri da 3 litri, con una potenza pari quasi a 865 cavalli. Shell aiutò la Ferrari portando in pista una nuova benzina più performante e nuovi lubrificanti che formulati per permettere al motore di resistere per almeno 900 chilometri, cioè la percorrenza media prevista nei weekend del GP. Un lavoro meticoloso, che venne primato nel corso della stagione.

I numeri della Ferrari F2004 in quel campionato

La F2004 conquistò la bellezza di 15 successi in 18 GP, che valsero alla fine della stagione il settimo titolo iridato per Schumacher (il quinto di fila e sempre con la vettura italiana) e il titolo costruttori. Un binomio perfetto, capace di conquistare 13 successi in stagione. La vettura partì con ben 5 trionfi consecutivi, ma il vantaggio si vide subito già all’esordio nel GP d’Australia. Il primo stop fu quello a Montecarlo, ma sul principato le probabilità che il campione teutonico potesse vincere erano alte, ma un suo errore all’uscita del tunnel durante la Sefety car gli costò caro, andando a tamponare la Williams di Juan Pablo Montoya. Michael si dovette così ritirare dalla corsa, che fu vinta dal nostro Jarno Trulli e che vide al traguardo solo nove partecipanti.   

Quella gara non scalfì il potenziale della monoposto italiana, che conquistò le sette prove successive sempre con Schumacher. L’interruzione arrivo in Belgio, dove però arrivò il settimo ed ultimo titolo della carriera di Michael, che giunse secondo alle spalle di Kimi Raikkonen con la McLaren. La Ferrari riprese subito a vincere, ma questa volta con Barrichello. Il brasiliano vinse la tappa di casa a Monza e si confermò in Cina. Schumacher prosegui il filotto, trionfando in Giappone. Quella a Suzuka fu l’ultima vittoria della F2004, dato che in Brasile trionfò la Williams di Montoya. La tappa di Interlagos però, aprì al nuovo capitolo che stava per iniziare per il Cavallino Rampante. Barrichello partito dalla pole, subì la solita maledizione della gara di casa giungendo terzo, mentre il teutonico cambiò il motore dopo qualifiche e partendo diciottesimo arrivò al traguardo settimo.

Quella resta l’ultima grande e gloriosa Ferrari

Quel cambio di motore in terra verde oro, fece capire che si stava per scrivere un nuovo capitolo della Formula 1. Infatti, nel 2005 la Ferrari sbagliò completamente il progetto, figlia anche dei cambi di regolamento della FIA e nel 2006 mancò il titolo, per un motore saltato a pochi giri nella penultima gara del mondiale, le due edizioni andarono entrambe alla Renault e a Fernando Alonso. Il 2004 ha segnato l’anno d’oro del Cavallino Rampante e non è un caso che tante foto e modellini di quella mitica vettura si trovano nelle camere degli appassionati. Quella è l’ultima vettura che permise a Schumacher di conquistare l’iride. Oggi la casa italiana sembra persa, non vive più quella epopea d’oro. Sogna però di riviverli soprattutto con Charles Leclerc, che, come fu per Michael, crede nel progetto di Maranello. Ora però restano i ricordi, ricordi felici, in un momento avaro e triste di soddisfazioni, come canta Gazzelle in Destri.

E non è colpa mia,

se tutta questa luce, luce, luce non ti illumina più dentro casa mia.

e non è colpa tua,

se tutti questi destri, destri, destri al muro non ci fanno ritornare lì,

a quei momenti lì

a quando andava tutto a gonfie vele,

e mi faceva stare bene”.

FOTO: sito della Ferrari

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