7 Agosto 2023

Honda sbanca la (sua) 8 ore di Suzuka: questa è la vera HRC

Da un biennio a questa parte alla 8 ore di Suzuka si vede la vera HRC: questione di loro priorità, dimostrata dai fatti.

Honda sbanca la (sua) 8 ore di Suzuka: questa è la vera HRC

Partiamo da una premessa: gli assenti hanno sempre torto. Se Kawasaki KRT quest’anno ha rinunciato alla 8 ore di Suzuka con legittime motivazioni e Yamaha, da fine 2019, ha deciso di destinare il budget originariamente previsto per questo evento al fine di rafforzare il suo Test Team MotoGP, non è certamente colpa di Honda il doversi confrontare alla “gara delle gare” senza queste due realtà. Tuttavia, non è propriamente affermare che hanno corso “senza avversari“. Suzuki, ritiratasi da ogni dove, nell’Endurance c’è ancora e competitiva come non mai. La stessa Yamaha, seppur non “Factory“, con YART si è presentata con una (competitiva) struttura “Official“. Ergo le avversarie alla 8 ore quest’anno non è che non ci fossero, ma a giudicare dalle performance espresse, anche con KRT (vedi 2022…) e YFRT presenti, sarebbe stata la Honda #33 a partire con i favori del pronostico. Vero: con i se e con i ma non si fanno le corse, ma con dati alla mano si può arrivare a determinate conclusioni e valutazioni. Oggettive, ovviamente. Ancor più, smentendo alcune teorie non suffragate da elementi fuori discussione. Non da meno, realizzando perché, da due anni, la “vera HRC” si vede proprio alla celebre 8 ore del Sol Levante.

TUTTI I VERTICI HONDA A SUZUKA

Per il secondo anno consecutivo gli appassionati hanno mugugnato per la spiacevole (ed evitabile) concomitanza tra la 8 ore di Suzuka e la ripresa della MotoGP a Silverstone. Per i vertici Honda, non ci sono stati dubbi su quale evento scegliere. In massa, tutti i vertici della casa madre si sono presentati all’appuntamento di casa, declinando il viaggio verso la Terra d’Albione. Facile, si potrebbe pensare. In MotoGP ormai si lotta per la zona punti, mentre alla 8 ore tutto è apparecchiato per la grande festa. Beh, insomma: di certo ad un Marc Marquez, per fare un nome a caso, non sarà propriamente piaciuto che il Presidentissimo Koji Watanabe lo scorso weekend si trovasse a Suzuka e non a Silverstone. Non solo: anche Tetsuhiro Kuwata, Direttore HRC, sorrideva in quel di Suzuka, tra l’altro auto-incaricandosi di responsabilità operative inerenti il progetto-8 ore. Si è rivisto persino Takeo Yokohama, esautorato a fine 2022 dal ruolo di Direttore Tecnico Honda MotoGP, il quale si è preso una bella rivincita nel metter mano a quel gioiello della CBR 1000RR-R #33.

QUESTIONE DI PRIORITÀ

Per chi è avvezzo a seguire esclusivamente MotoGP e World Superbike ed è ancorato a consuetudini del passato, resta difficile spiegare perché le priorità di HRC siano altre. Perché la Fireblade a Suzuka si sia dimostrata come la derivata dalla serie tecnologicamente più avanzata del pianeta a tuttotondo, mentre nel Mondiale Superbike da anni sia una comprimaria. Questione di priorità. La 8 ore di Suzuka, non sarà come un tempo, ma dal loro punto di vista resta importantissima. Vincerla, dopo svariati anni di batoste (il quadriennio 2015-2019) e persino di figuracce (Casey Stoner con l’acceleratore bloccato nel 2015), viene prima di ogni cosa. Condivisibili o meno, ma pur sempre priorità. Questione di onore e di orgoglio, se si corre sul proprio circuito in un evento che, sin dalla prima edizione del 1978, per definizione deve rappresentare la passerella per l’eccellenza tecnologica della casa madre.

A SUZUKA HONDA HA CORSO CONTRO SE STESSA

Con o senza avversarie, HRC ha interpretato la 8 ore di Suzuka 2023 come una vera sfida. Tenendosi persino del margine, la loro missione era battere il record sulla distanza. Trascorse 4 ore di gara, un traguardo ampiamente alla portata, vanificato esclusivamente da un ingresso della Safety Car e dalla pioggia comparsa nella fase conclusiva della contesa. La proiezione avrebbe portato il Team HRC with Japan Post #33 a quota 220 giri a referto, tutto questo in controllo ed in gestione. Il record non si è concretizzato, ma in compenso è arrivato un podio monopolizzato dalle CBR. Complici gli errori altrui più che ad una reale competitività delle squadre satellite.

HONDA SUPERPOTENZA

Honda da un biennio è tornata ad essere super-potenza alla “sua” gara. Lo scorso anno dominando la scena contro Kawasaki KRT, in questa edizione 2023 monopolizzando le prime 4 posizioni. Un podio tutto-Honda, in 44 edizioni, si è registrato in 8 occasioni: 1979, 1984, 1998, 2002, 2005, 2006, 2010 e, per l’appunto, 2023. Lo dice anche la statistica: un risultato non usuale. Consuetudine che, oggi come allora, la priorità HRC sia sempre vincere la 8 ore di Suzuka…

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