15 Febbraio 2023

WSBK, Denis Sacchetti, da pilota a manager “Che battaglia con il Sic”

Denis Sacchetti racconta la sua storia. Il Team Manager Go Eleven ha gareggiato con Simoncelli e Dovizioso, suoi amici ma rivali tra loro.

Denis Sacchetti

La coppa ed il prosciutto. Immagini e ricordi di un tempo lontano. Oggi Denis Sacchetti è il Team Manager del team Go Eleven nel WSBK e sta partendo per l’Australia ma ha un passato da pilota. Ne parla ma quasi con un senso di pudore. Preferisce guardare avanti, con la consapevolezza che i suoi successi più grandi debbano ancora arrivare.

“Ho iniziato a gareggiare in minimoto a dieci anni, nel 1996 – racconta Denis Sacchetti a Corsedimoto – Da ragazzino sono stato compagno di squadra prima di Marco Simoncelli e poi di Andrea Dovizioso. Tra l’altro con il Sic avevamo fatto sportellate per tutta una gara, avevamo litigato furiosamente ma proprio da quella litigata era poi nata una splendida amicizia. Ero molto amico anche con il Dovi, andavamo anche in vacanza assieme. Il problema è che c’era una rivalità accesissima tra Marco ed Andrea ed io mi trovavo sempre tra i due fuochi”.

Loro poi sono approdarti al Mondiale 125 mentre tu hai brillato in Supersport 600.

“Ho iniziato a correre in 125 su una Gnani e poi ho corso su una Mancini e su un’Aprilia come compagno di squadra del Dovi nell’Italiano e nell’ Europeo 125 ma io ero un pilota da 4 Tempi e così nel 2003 sono passato alla Supersport e sono sbocciato vincendo 4 gare dell’ Europeo. Mi sono subito messo in evidenza e sono stato preso dal team Italia. Sono stato pilota ufficiale FMI Team Italia Megabike Honda nel Campionato del Mondo 600SS poi ho corso sempre da ufficiale nel PSG-1 in Coppa del Mondo Stock 1000 ma nel 2006 sono caduto ad Assen ho riportato un grave infortunio che ha di fatto compromesso la mia carriera di pilota”.

Non hai comunque smesso di gareggiare?

“Ho corso ancora, sono stato pilota ufficiale MV Agusta di cui ero anche tester e collaudatore, ho gareggiato con Ducati ed Honda. Però non ero più al top perché l’infortunio mi aveva lasciato il segno”.

Quando hai deciso di passare da pilota a Team Manager?

“E’ nato tutto per caso. Nel 2009 ho conosciuto Gianno Ramello. Ero tester del team KTM di Borciani by Go Eleven. Una sera ci siamo trovati in un hotel a Portimao ed è venuto fuori tutto il modo spontaneo. E’ nato il team e il nome per me era perfetto visto che l’11 era proprio il mio numero. Ringrazierò per sempre Gianni Ramello e la sua famiglia che mi hanno accolto tra loro. Per me è veramente una seconda famiglia. Per un po’ sono stato sia tema manager che pilota. Nel 2012 ho vinto la coppa UEM, tre anni dopo la 200 Miglia del Mugello poi ho deciso di lasciare le competizioni per dedicarmi esclusivamente all’attività di Team Manager nel WSBK ed aprire un Moto Club che mi da grandi soddisfazioni”.

Quali sono stati ad oggi i tuoi momenti più belli da Team Manager?

“Nel 2020 Michael Rinaldi ha vinto ad Aragon ed era da tanto che un pilota di un team privato non conquistava un successo assoluto nel WSBK. C’è stata anche la vittoria del campionato Indipendent, più svariati podi mondiali”

Sei alla tua dodicesima stagione da Team Manager. Cosa provi?

“L’emozione è la stessa di quando correvo, come se fossi ancora un pilota. Sono super appassionato, ho l’adrenalina che scorre ed una voglia incredibili. Se non fosse così non farei questo lavoro che comunque mi tiene tanto lontano da casa. La motivazione è tutto. Io guardo sempre avanti, agli obbiettivi successivi”.

Un pronostico a bruciapelo per il WSBK 2023?

“Il favorito è Bautista, senza ombra di dubbio. Spero che se la giochi con Micheal Rinaldi, in gran crescita. Per il resto il Mondiale è più duro dell’anno scorso. Noi punteremo al titolo Indipedent e sarà una bella lotta con Petrucci, Bassani, Aegertert, Gardner… Sarà un bel campionato”

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