24 Agosto 2023

Storie di moto: Giorgio Lazzari, la mia vita da meccanico “Quanti momenti speciali”

Giorgio Lazzari, per tutti "Giorgino", ha preparato la moto di tantissimi piloti poi diventati top. Anche un certo Toprak

Giorgio Lazzari con Stefano Morri

Per tutti è semplicemente Giorgino. Giorgio Lazzari è uno tra i meccanici storici del CIV ma ha lavorato a lungo anche nel paddock del Mondiale Superbike, in particolare in Supersport e Superstock 600. Ex meccanico Bimota, è sempre stato legato a Stefano Morri e lo ha seguito durante tutte le avventure: dai primi anni del Bike Service Racing Team ad oggi. Tra i piloti a cui ha preparato la moto tanti nomi noti, compreso Toprak Razgatlioglu, di cui era meccanico al tempo della sua prima vittoria internazionale, nel 2015.

Giorgio Lazzari è stato il meccanico di Franco Morbidelli in Stock 600, di Niccolò Canepa, Mattia Casadei, Luca Bernardi, Roberto Tamburini, Massimo Roccoli e molti altri.

“Ho lavorato per 21 anni in Bimota – racconta Giorgio Lazzari a Corsedimoto – poi mi sono occupato dei macchinari per la falegnameria. Di sera però preparavo le moto da corsa. Tra i vari trofei, il CIV ed il Mondiale ho frequentato il paddock dal 1993 al 2021. Faccio ancora qualcosa con Stefano Morri ma ormai più poco e solo in officina. Io e lui abbiamo lavorato assieme soprattutto con le Bimota, le Aprilia, le Yamaha R6 e ultimamente alle R1. Ora sono in pensione. In passato dedicavo tutto il mio tempo libero al team di Morri: lo facevo con passione e non sentivo assolutamente la stanchezza. Era una cosa che mi piaceva tantissimo, altrimenti non l’avrei fatta”.

Hai collaborato con tantissimi piloti. Chi ricordi di più?

Andrea Antonelli è il pilota che mi è rimasto più nel cuore, purtroppo è venuto a mancare: era molto alla mano, un bravissimo ragazzo, con una grandissima carica di umanità”.

C’è un episodio particolare che non dimenticherai mai?

“Ce ne sarebbero tantissimi. Io, Stefano Morri e Guido che era l’altro meccanico storico che lavorava con noi, abbiamo vissuto delle avventure indimenticabili. Il primo episodio che mi viene in mente è quando abbiamo vinto il Trofeo Yamaha R6 Cup con Massimo Roccoli nel 2003: sistemavamo la moto di sera, tra amici praticamente in un capannetto”.

Com’è cambiato il paddock del CIV negli ultimi vent’anni?

“Adesso sono tutti professionisti. Una volta era tutto più genuino e ruspante. Noi avevamo un furgoncino, andavamo in giro e ci divertivamo. Adesso il CIV sembra un Mondiale più che un Campionato Italiano”.

Negli ultimi tempi hai un po’ mollato. Ti mancano le corse?

“La passione c’è sempre e chiaramente ho nostalgia. Se dicessi che non mi mancano mentirei però solo se c’è Stefano Morri: ho sempre lavorato con lui ed insieme abbiamo vissuto dei momenti così speciali che non riesco neppure a descriverli”.

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