20 Marzo 2023

Marco Lucchinelli: “I piloti MotoGP di oggi non hanno quel qualcosa dentro”

Alla MotoGP di oggi farebbe comodo un pilota alla Marco Lucchinelli. I suoi pensieri non sono mai banali, ecco l'intervista

Marco Lucchinelli, MotoGP

Intervista di Fabio Fagnani

Una serata all’insegna del passato, ma anche del presente, al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, per iniziativa di Prometeon multinazionale di pneumatici industriali sempre più coinvolta nelle corse e già Official sponsor del Mondiale Superbike e co-title sponsor del team ufficiale Yamaha WorldSBK. Marco Lucchinelli, Loris Capirossi e Giacomo Agostini hanno detto la loro sulla storia del motociclismo e ovviamente sulle novità di questa nuova stagione che ormai sta per cominciare.  Se con Loris Capirossi abbiamo parlato di più delle novità del calendario e del regolamento, con Marco Lucchinelli ci siamo soffermati sul lato più critico e problematico di questa nuova stagione: dalle “garette” del sabato fino alla mancanza di talento e di piloti romantici.

Come sarebbe Marco Lucchinelli nelle Sprint Race di oggi?

«Non te lo so dire, però noi in Superbike le facevamo. Sono stato il primo a vincerne una, ma non mi piacevano già allora le due manche. Come non mi piacevano quelle della 200 Miglia, però quando il regolamento è quello sei costretto a farle».

Tu, fossi stato un dirigente Dorna, cosa avresti proposto?

«Difficile dirlo, ma sicuramente non avrei fatto queste “garette”. Secondo me non è l’introduzione di una Sprint Race che aumenta lo spettacolo e migliora lo share della MotoGP. Secondo il mio punto vista snaturare il regolamento non rende più interessante questo sport».

Hai incarnato il pilota romantico e rock per eccellenza. Oggi come oggi non ci sono piloti con quel carisma e con quel fascino. C’è qualcuno che si avvicina a quel mood?

«Mi viene da ridere. O da piangere. Non lo so, faccio davvero fatica. Secondo me non c’è nessuno oggi, in questa griglia di partenza, che ha quel qualcosa dentro che avevamo noi nel passato. Sono cambiati i tempi, sicuramente, ma anche il modo di approcciarsi alle corse. Ormai mancano DRS e Pit-stop e diventiamo la Formula Uno. È quello che ci ha fregato. Dorna vuole seguire la Formula Uno, ma sono sport troppo differenti. Io investirei di più sulla MotoGP. Ad esempio, la domenica ci sono troppe gare per tutte le categorie, io mi concentrerei solo sulla classe maggiore in quel giorno. Non che le altre valgano meno della MotoGP, ma è un modo per accentrare l’attenzione sulla classe regina. Investimenti mirati sulla MotoGP, su quello spettacolo e basta. Anche perché poi la gente vuole anche andare al mare».

Bagnaia ha vinto il titolo, Bastianini è nel team ufficiale Ducati. Cosa ne pensi: della generazione “figlia” di Valentino Rossi?

«Se i giovani andassero forte… La domanda da porsi è come mai tutti vanno forte, con la stessa moto? Sta avendo sempre più importanza la meccanica rispetto al talento del pilota». 

L’ultima volta che ti sei emozionato?

«Sono sincero: ho girato recentemente con una Moto Guzzi al Mugello. Era una vita che non facevo una cosa così. Mi è piaciuto tanto. Una sensazione di godimento mista ad adrenalina e timore. Ogni tanto mi manca. È una cosa che ti da la carica, una paura libidinosa». 

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