7 Febbraio 2023

Luca Marconi: minimoto, Motomondiale e WSS “Tutto troppo in fretta”

Luca Marconi racconta la sua carriera tanto breve quanto intensa tra Motomondiale, Mondiale Supersport e STK 1000

Luca Marconi

Luca Marconi parla di moto ed è felice. Il motociclismo è la sua più grande passione fin da bambino, quando andava a girare con le minimoto nelle piste della Romagna, la sua terra. Ha 33 anni, è un imprenditore di successo ed un ex pilota ormai da tempo.

Da ragazzino era considerato un autentico talento, uno tra i giovani più promettenti a livello internazionale. Nel corso della sua carriera ha vinto per due volte il Campionato Europeo di Minimoto, ha partecipato per due anni nel Motomondiale, per quattro nel Mondiale Supersport ed ha corso anche nel Mondiale Endurance. Purtroppo non è riuscito a decollare come ha fatto invece Michele Pirro, suo migliore amico fin dall’infanzia.

“Ho iniziato a gareggiare nel 2001 in minimoto – racconta Luca Marconi a Corsedimoto – ho vinto il Campionato Europeo sia nel 2006 che nel 2007, anno in cui ho debuttato nel Trofeo Honda. Ho partecipato al CIV 125 e nel 2009 ero già nel Motomondiale nel team CBC in squadra assieme a Luca Vitali su Aprilia”.

Hai bruciato le tappe.

“Probabilmente sono arrivato troppo presto al Motomondiale: sarei dovuto rimanere di più nel Campionato Italiano. La squadra poi aveva sempre avuto le Honda, era passata quell’anno ad Aprilia e con due piloti esordienti. Era tutto troppo nuovo per tutti. L’anno dopo sono rimasto nel Mondiale ed ho corso con Ongetta. Il livello del Mondiale 125 quegli anni era altissimo con piloti come Marquez, Rabat, Zarco… C’era poi una differenza abissale tra le moto ufficiali e quelle private. Non è andata come speravo e così ho cambiato categoria”.

Sei approdato al Mondiale 600 Supersport?

“Sì ed ho dovuto nuovamente ricominciare da capo. Passare dalle 125 alle 600 è stato veramente complicato. Ho gareggiato per 4 anni nel Mondiale Supersport, con squadre private ed è stato difficile emergere. Nel 2013 ho fatto anche alcune gare del BSB poi nel 2014 sono approdato alla Stock 1000 e lì mi sono subito sentito a mio agio”.

Con le 1000 ha ritrovato il sorriso?

“Ho gareggiato con il Team Trasimeno su Yamaha nella Coppa del Mondo e mi sono trovato veramente bene conquistando dei buoni piazzamenti. Ho corso anche nel Mondiale Endurance ed è stato bellissimo. Sono salito sul terzo gradino del podio al Bol D’Or con i miei compagni della Yamaha Motor France ed è un’esperienza che mi porto nel cuore per il clima che si respira in quel campionato, l’amicizia, la complicità all’interno del team. Tra l’altro ho vinto anche la 200 Miglia”.

Il podio al Bol d’Or è il ricordo più bello della tua carriera?

“Le esperienze più belle sono state due: il podio al Bol D’Or ma anche la stagione 2017 al team Black Sheep. Lo so che sembra strano visto che quell’anno mi ero fatto male nel corso della gara d’ Europeo STK 1000 a Imola però mi ero trovato talmente bene con il team di Marco Frison che conservo dei bellissimi ricordi. Il giorno prima dell’incidente avevo fatto una buona qualifica e sarei potuto andare bene in gara ma gran botto a 280 chilometri orari e mi sono risvegliato in ospedale. Dopo l’incidente Marco Frison mi è stato vicino così come il resto del team. In realtà non mi ero fatto molto male però quell’incidente aveva lasciato il segno ed ho deciso di smettere”.

Avevi appena 28 anni.

“Sì ero giovane ma era già nata mia figlia e mio padre era morto da poco. Mi dovevo occupare dell’azienda di famiglia: era ed è quella la mia priorità. Sono il titolare e presidente della Legnami Srl, con 75 anni di storia e 50 dipendenti”.

Luca Marconi con suo padre

Ti mancano le competizioni?

“Mi manca tantissimo l’adrenalina delle corse. Ho provato altri sport, ho fatto anche triathlon, ma non ho provato le stesse sensazioni. Mi alleno ancora tutti i giorni con il preparatore Luigi Picone assieme a Lorenzo Savadori, Samuele Cavalieri, Matteo Ferrari e Michele Pirro. Per me è uno stimolo ed un modo per restare legato al mondo delle moto”.

Michele Pirro è il tuo migliore amico.

“Sì, ci vediamo tutti i giorni, andiamo in vacanza assieme e ci sentiamo di continuo. E’ un grandissimo atleta ma anche, soprattutto, una splendida persona. Chissà se in futuro dalla nostra amicizia potrà nascere qualche progetto comune nel mondo dei motori. Vediamo, a me piacerebbe fare qualcosa nelle moto”.

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