7 Marzo 2024

Luca Alessio campione Alpe Adria “Nei week-end di gara lavoro da remoto”

Luca Alessio l'anno scorso ha vinto l'Alpe Adria CUP1000 con una BMW del 2011. La storia di un vero appassionato

Luca Alessio Alpe Adria

Notti insonni pensando a quel giorno. Alla sua prima gara in assoluto, ad un sogno che si è realizzato a 30 anni. Luca Alessio è un ragazzo di Borso del Grappa, in provincia di Treviso. Nel 2023 ha debuttato nel mondo delle competizioni ed ha trionfato all’Alpe Adria CUP1000. Appassionato di moto fin da bambino, non aveva mai gareggiato in precedenza ma negli ultimi anni andava a girare in pista nei turni di libere. All’inizio Luca Alessio era un po’ indeciso se partecipare alla Coppa Italia nel Trofeo Amatori oppure all’Alpe Adria poi ha optato per questo campionato.

La sua storia è un concentrato di passione in cui non manca però la razionalità.

Luca Alessio: la prima volta al Mugello

“Mio padre era super appassionato di moto e nel 1998 portò me e mio fratello a vedere la MotoGP al Mugello. Tornai a casa dicendo che avrei voluto fare lo stesso: volevo diventare un pilota! Da piccolo ero un super fans di Valentino Rossi, avevo poster, bandiere, di tutto! Negli anni ho nutrito una grande stima pure per Jorge Lorenzo ed oggi il mio pilota preferito è Toprak Razgatlioglu: preferisco la Superbike alla MotoGP.

Da ragazzino sono andato a girare qualche volta Pomposa in minimoto ma non ho avuto la possibilità di andare avanti. A 25 anni ho iniziato ad andare a girare in pista e per diversi anni ho corso solo nei turni di libere poi ho iniziato a pensare alle gare ma rimandavo sempre. Ogni tanto andavo a Rijeka e lì ho conosciuto l’organizzatore dell’Alpe Adria”.

Verso l’esordio: un turbinio di emozioni

“Io purtroppo ho un grosso difetto: mi sottovaluto. Due mesi prima dell’esordio avevo una gran ansia, il terrore di arrivare alla prima gara, vedere il semaforo spegnersi, venire sfilato da tutti e ritrovarmi tra gli ultimi: da non dormirci la notte. Invece poi è andato tutto bene anche perché la classe CUP1000 era alla mia portata ed ho subito vinto il campionato. Per me è stato bellissimo partire da casa, andare a gareggiare all’estero: mi ha dato veramente gusto”.

La razionalità

“Ho corso con una BMW del 2011, sì è questo l’anno esatto. E’ ciò che potevo avere e me la sono fatta andare bene. Ho fatto il massimo con i mezzi, le possibilità, che avevo senza mai strafare ma con tanta voglia di migliorare. Qualche rischio me lo sono preso ed è andato tutto bene ma di solito mi tenevo un margine di sicurezza. Io gareggio per divertirmi, per me è un bell’hobby e non ambisco certo a diventare un pilota professionista quindi non devo farmi vedere per trovare un ingaggio. Nel mio caso non ha senso strafare, esagerare e prendersi dei rischi eccessivi”.

Nei week-end di gara lavorando in smart-working

“Sono un agente di commercio, non devo andare in fabbrica o su un posto di lavoro ma posso lavorare da remoto. Durante i week-end di gara lavoro in smart-working dal pc anche se sono in un autodromo e questa è una bella fortuna perché posso andare alle gare senza problemi”.

Il sogno: gareggiare ad Imola

“Quest’anno farò ancora l’Alpe Adria ma nella Stock, lì il livello è più alto ma spero di riuscire ad essere comunque tra i primi. In futuro mi piacerebbe riuscire a fare una gara ad Imola, una pista bellissima in cui non organizzano le giornate in pista quindi non ci ho mai girato. La mia idea è quella di fare magari il National Trophy ma quest’anno non è possibile. Magari il prossimo”.

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