6 Luglio 2023

Loris Reggiani si confida “Tante gioie ed un dolore incancellabile”

Loris Reggiani si racconta a Corsedimoto. Il pilota, l'uomo e il costruttore di moto elettriche.

Loris Reggiani

“Ammiro tutti coloro che hanno una passione ed hanno la sapienza e la costanza di coltivarla: sono loro il motore del mondo”. Per raccontare Loris Reggiani citiamo una celebre frase di Enzo Ferrari. L’ex pilota forlivese è l’emblema della passione per il motociclismo. Ha gareggiato nell’epoca dei due tempi, quando la musica dei motori era qualcosa di sublime: non rumore ma una dolce melodia. Non è rimasto ancorato però alle suggestioni di un tempo ed oggi lavora a tempo pieno nel settore dei motorini elettrici. Chiacchierare con Loris Reggiani è come intraprendere un viaggio nel mondo del motociclismo, senza una strada, confini e mete perché ci sono talmente tante direzioni da prendere che poi e ci si lascia guidare solo dall’ amore per questo sport. L’intervista a Loris Reggiani è divisa in due parti, questa la prima.

Loris Reggiani, diamo uno sguardo al passato. Cosa vedi?

“Un motociclismo più umano, più vero, in cui contavano di più le persone e meno il business però mi piace anche quello di oggi, continuo a seguirlo come un normalissimo spettatore, seduto sul divano. Se dovessi andare in pista però non sarei troppo contento. Per fortuna non corro più perché non ce la farei a fare la vita dei piloti di oggi: hanno troppi impegni extra sportivi. Riguardo i miei anni nelle corse mi sono rimasti tantissimi ricordi, gioie immense ed un profondo dolore”.

Qual è stato il momento più bello?

“Sicuramente la mia prima vittoria con Aprilia al Gran Premio di San Marino a Misano nel 1987, mi è rimasta veramente nel cuore. Però ce ne sono anche tanti altri”.

Il più doloroso?

“Ho ancora davanti gli occhi quegli istanti, un dolore impossibile da cancellare, che rimane dentro. Ero al mio secondo anno nella classe 500, durante le prove libere a Le Mans. Ho avuto un problema alla moto e sono rimasto senza freni. C’è stato un incidente ed è rimasto coinvolto il pilota giapponese Iwao Ishikawa, collaudatore Suzuki, ed ha ha perso la vita. Sono passati tanti anni ma è impossibile dimenticare, certi momenti segnano”.

A fine carriera hai pensato di fare il Team Manager?

“Ho provato a fare il manager di piloti, ho seguito Marco Melandri ma no, non fa per me. Io sono un appassionato vero e non riesco a vedere il motociclismo sportivo come un business, preoccuparmi del profitto, degli affari e gestire con il giusto distacco certe situazioni. Era stata un’esperienza negativa: non ci sono proprio portato. Fare il Team Manager sarebbe ancor peggio: mai e poi mai”.

Sei stato commentatore televisivo e ne parliamo nella seconda parte. Loris Reggiani, di cosa ti occupi ora?

“Ho un’azienda che realizza moto elettriche: le Thundervolt. L’idea è nata a Galliano Park, pista gestita dalla famiglia di mia sorella. Non si poteva girare di sera a causa del rumore e così, assieme a degli amici, abbiamo pensato di realizzare dei motorini elettrici da noleggio e per chi si vuole divertire”.

L’elettrico viene visto ancora con scetticismo?

“L’Italia e i paesi del bacino del Mediterraneo in generale sono ancora piuttosto tradizionalisti e legati al passato. Il motivo probabilmente è questo altrimenti non riesco a darmi un’altra spiegazione logica. Nel Nord Europa invece sono molto più aperti verso l’elettrico e verso il futuro un po’ per tutto. Gli amatori quando gli si parla di motorini elettrici all’inizio sono scettici poi appena ci salgono si appassionano e ritornano. Le Thundervolt sono molto divertenti da guidare, bisogna solo fare il primo passo e provarle. Abbiamo anche un Trofeo che sta andando bene e si sta creando un bell’ interesse”.

Il mese scorso hai promosso l’iniziativa SOS Galliano, un mini trofeo benefico con le Thundervolt. Come sta andando?

“Per la prossima tappa, a fine luglio ad Ottobiano, abbiamo avuto già tante adesioni e sono rimaste pochissime selle disponibili. Grazie anche ai nostri testimonial, c’è stata una buona risposta. Siamo consapevoli che per Galliano Park sarà una goccia nel mare ma tutto aiuta”.

A breve la seconda parte, continuate a seguirci.

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