17 Aprile 2023

Incidenti mortali nel Trofeo Amatori: solo fatalità?

L'ambiente s'interroga sui tanti incidenti mortali avvenuti in questi anni nel Trofeo Amatori ed invoca dei provvedimenti.

Trofeo Amatori

 9 Maggio 2021, Stelvio Boaretto muore in un incidente nella gara del Trofeo Italiano Amatori, categoria 1000 Avanzata al Mugello. 30 Giugno 2022 Davide Longhi perde la vita nelle libere del Trofeo Amatori sempre al Mugello e gareggiava con una 1000. 2 Ottobre 2022 Federico Esposto muore a Misano sempre nello stesso campionato mentre Marco Sciutteri viene ricoverato in gravissime condizioni: da quel giorno non si sia più nulla di lui, famiglia e team mantengono tutt’ora il massimo riserbo sulle sue condizioni. Ieri si è spento Fabrizio Giraudo. Tutti questi incidenti mortali sono avvenuti nello stesso campionato, su due piste tra le più sicure al mondo ma anche quelle in cui si raggiungono le velocità più elevate.

Il tema è spinoso ed estremamente delicato ma il paddock s’interroga. Semplici fatalità? Ci sono troppe coincidenze per far finta di nulla. I tanti incidenti mortali rievocano tempi lontani, quando Enzo Ferrari veniva definito il “Saturno ammodernato che mette al mondo i figli e poi li divora” . Al dolore profondissimo si aggiunge pure un danno d’immagine per il motociclismo stesso: campionati, circuiti e tutto il resto.

Le perplessità degli addetti ai lavori

Gli Amatori hanno una sufficiente preparazione fisica e mentale per gareggiare in circuiti da 300 chilometri orari? O sarebbe più opportuno correre su pista più lente? Chi prepara le moto per queste gare ha una preparazione adeguata? Spesso gli Amatori non hanno tecnici o meccanici professionisti. Tanti sono autodidatti oppure vengono seguiti dall’amico che nella vita quotidiana magari è un imbianchino. Le moto di oggi, in particolare le 1000, sono adeguate oppure troppo potenti da essere utilizzate in gara da piloti senza un’adeguata preparazione fisica e mentale?

Super licenza, la soluzione?

Tra l’altro i week-end di gara, giustamente, vengono vissuti come delle feste. La sera i piloti vanno al ristorante e non mangiano certo la pasta all’olio e l’insalata. Durante la settimana fanno tutt’altro, spesso non si allenano ed hanno per la testa mille pensieri quindi è raro che abbiano la necessaria preparazione per gareggiare con dei bolidi sempre più simili alle Superbike. C’è chi suggerisce l’introduzione di “super licenze” per gareggiare con le 1000 a Misano e Mugello. Altri consigliano di svolgere le competizioni degli Amatori solo in piste più lente. Su quelle veloci, come Mugello e Misano, ci dovrebbero essere solo do la possibilità di prove libere, con l’ingresso dei piloti molto scaglionato nelle piste più veloci. Resta il fatto che tanti invocano dei provvedimenti.

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