29 Luglio 2023

Ducati, Aprilia, MotoBi, Aermacchi&co: a Misano le vecchie signore del passato

A Misano ci si rifà gli occhi anche con moto che hanno fatto la storia. Ecco le meraviglie viste nel paddock del 4° round CIV.

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Al CIV a Misano le moto da osservare non sono solo in pista. Gioielli di un tempo hanno fatto la loro comparsa all’interno del paddock grazie alla collaborazione tra il collezionista Franco Gennaioli (Anghiari, Arezzo) ed il Moto Club Paolo Tordi, con l’aggiunta successiva anche di modelli appartenenti a Enzo Moretti e Sante Gianesi. Ce n’è davvero per tutti i gusti per fare un tuffo nel passato del motociclismo, scoprendone quindi le origini, ma anche per guardare ai tempi più recenti, ovvero i primi anni 2000. Per gli appassionati, anche il piacere di ascoltare il suono della Ducati 450 Desmo prima della partenza delle gare in pista.

La più storica e la “non italiana”

Potete ammirare la Gilera Saturno 500 Piuma del 1956, la più storica presente nella carrellata di meraviglie a due ruote: un modello al tempo realizzato espressamente per venire incontro alle tante richieste dei piloti privati. Monocilindrico, quattro marce, 498,76 cc di cilindrata, potenza da 38 CV, una lunghissima vita sportiva tra pista e strada, in alcuni casi anche gare di gran fondo. Abbiamo poi una bella carrellata di moto del 1962, ma cominciamo dall’unica “non italiana” presente a Misano: la britannica Norton Manx 500, un monocilindrico quattro marce da 499cc di cilindrata, 47 hp/34,3 kW di potenza, dalla velocità massima di 255 km/h.

Aermacchi, Norton, Ducati, MotoBi

Aermacchi

Oltre alla citata Gilera, anche nomi come Morini, MBA, MotoBi e Aermacchi hanno scritto pagine importanti della storia delle due ruote anche a livello internazionale. Iniziamo da quest’ultimo, meglio dalla sua Ala d’Oro 250 del 1962, modello che ha anche fatto la sua bella comparsa nel Motomondiale, pur per breve tempo. Monocilindrico 4 marce, 246cc di cilindrata, potenza 24,80 hp/18,1 kW, velocità massima 170km/h. Ma c’è anche l’Ala d’Oro 125 del 1970, nota come “Aletta”, moto semplice e poco costosa: 599.000 lire dal 1969 in poi, una moto utilizzata dai piloti privati. Per i campi da gara servivano però degli ‘optional’ per incrementare le prestazioni, come cilindro e pistone modificati (13.200 lire) o un carburatore 30 mm (25.000). Per un mezzo competitivo quindi il costo saliva fino a 750.000 lire. Un monocilindrico 5 marce, 123cc di cilindrata, potenza 22 hp/9200 giri, velocità massima 115 km/h.

Moto Morini e MBA

Passiamo poi al marchio bolognese e dalla sua Settebello Corsa del 1962, esposta sia nella versione in azione nelle gare in salita e nei circuiti cittadini che nella versione carenata da pista. Monocilindrico 4 marce, cilindrata 175cc, potenza 15 CV e 140 km/h di velocità massima. Nella giornata di sabato è arrivata anche la MBA 125 GP che con Maurizio Vitali ha vinto il GP di San Marino nel 1983 a Imola e nel 1984 al Mugello. Si tratta di un bicilindrico 2 tempi di 88 kg, cilindrata 124,62cc, cambio 6 marce, potenza 34 CV a 14.000 rpm/min, velocità massima 230 km/h.

MotoBi

Ecco poi la MotoBi 175 Zanzani, in omaggio a Primo Zanzani, il supertecnico del marchio di Pesaro: un modello utilizzato per circuiti e gare in salita sia in Italia che oltre i confini nazionali. Un monocilindrico 4 marce, 172cc di cilindrata e 16 CV di potenza. Non manca anche un altro bel modello per i collezionisti: la MotoBi 250 6 Tiranti, realizzato però in soli 6-7 esemplari, un progetto senza seguito che però colleziona titoli italiani in sequenza tra il 1966 ed il 1969. La moto che si vede a Misano è quella guidata da Fosco Giansanti (papà del pilota Mirko), campione italiano di gare in salita nel 1967.

La MotoBi 250 6 Tiranti e la Ducati 860 Carter Tondi

Le antenate della Ducati SBK

Iniziamo dalla più lontana, ovvero dalla “bisnonna”: la Ducati 860 Carter Tondi che nel 1974 ha partecipato al Campionato Italiano. Un bicilindrico 5 marce, 864cc di cilindrata, potenza 82 CV. Passiamo poi alla “nonna” della Superbike attuale, ovvero la Ducati Pantah 600 TT2 del 1981, un modello che nel 1982 si è imposto nel Campionato Italiano SBK. Uno storico bicilindrico cinque marce con telaio Moretti, motore Ducati preparato da GPM, 597cc di cilindrata, potenza 78 CV ed una velocità massima di 220 km/h.

Altre Rosse

Non manca anche la Ducati 450 Desmo del pilota Sante Gianesi: monocilindrico 5 marce di 450cc di cilindrata, potenza 50 CV a 8500 giri, velocità massima 220 km/h. Parliamo dell’ultima Rossa progettata seguendo linee e meccanica della 125 da GP nata dall’estro di Fabio Taglioni. Aggiungiamo poi la Ducati 750 “Laguna Seca” del 1987, un gioiello da collezionisti realizzato in soli 200 esemplari per celebrare la memorabile vittoria di Lucchinelli nella Battle of the Twins nel 1986. Un bicilindrico 5 marce, 748cc di cilindrata, potenza 70,7 CV/52kW.

Le giapponesi

Proseguiamo con Honda e Yamaha, partendo da queste ultime. Iniziamo dalla TZ 350 Cantilever del 1976 guidata da Paolo Tordi, un bicilindrico due tempi in linea a sei marce di 374,4cc di cilindrata, velocità massima 250 km/h e potenza 62 CV a 10.500 rpm/min. C’è poi la Yamaha TZ 350 del 1979, di proprietà di Enzo Moretti: bicilindrico a 6 marce, potenza 72 CV a 11.000 giri, peso 109 kg. Passo avanti fino al 2005 con la Yamaha R1 di Sante Gianesi: quattro cilindri 6 marce e 1000cc di cilindrata, potenza 172 CV a 13.500 giri, velocità massima 270 km/h. Torniamo a qualche anno prima, precisamente al 1988, con la Honda RS 250 di proprietà di Enzo Moretti: bicilindrico 6 marce, potenza 98 CV a 12.900 giri, velocità massima 255 km/h.

Le Aprilia di Savadori e Lucchi

Le Aprilia

Andiamo poi a Noale con due modelli, a partire dalla Aprilia Racing 250 RSW del 1998 con cui Marcellino Lucchi ha vinto il GP delle Nazioni al Mugello. Un bicilindrico 2 tempi a V di 90°, potenza massima 102 CV e cambio estraibile a sei marce. L’ultima della lista è la più “giovane”, ovvero la Aprilia RS 125 GP del 2008. Monocilindrico 2 tempi, potenza di oltre 49 CV a 12.700 rpm/min, cambio a sei marce ed una velocità massima di oltre 240 km/h. Con questa moto Lorenzo Savadori ha conquistato il titolo italiano ed europeo nel 2008.

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