21 Settembre 2023

Christian Gamarino “Ero Ice Man, vincere il Mondiale mi ha sciolto”

Christian Gamarino si racconta nel profondo a pochi giorni dal titolo mondiale endurance Superstock. Il pilota e soprattutto l'uomo.

Christian Gamarino Bol d'or

Le prime lacrime, le più dolci, le più intense: lacrime che sgorgano dagli occhi e dal cuore. Christian Gamarino è laureato in economia ed è un pilota razionale, freddo. Difficilmente palesa i propri sentimenti. Gama, come lo chiamano tutti nel paddock, è un ragazzo educato, cordiale, simpatico con cui è sempre piacevole fare quattro chiacchiere. Ma è un tipo misurato. Sul podio del Bol d’Or invece si è sciolto completamente. Quella vittoria con il Team 33 Louit April Moto aveva tanti significati per lui così come gli altri ragazzi italiani. Per Kevin Calia è arrivata nell’anno più importante della sua vita con la nascita del figlio (leggi la storia) per Simone Saltarelli dopo un bruttissimo infortunio come ci racconterà. Anche per Christian Gamarino è stata qualcosa di unico. Ecco il suo racconto.

Chi è Christian Gamarino

Non saprei definirmi con una parola. Sono un pilota certo, ma lavoro pure nel Mondiale Supersport con i giovani nel team GP Project, sono un istruttore ai corsi di pilotaggio e l’anno scorso mi sono laureato. Credo di essere uno tra i pochi campioni del mondo con un titolo accademico. Caratterialmente sono abbastanza freddo, quando sono alle gare non mi lascio andare e non faccio trasparire le mie emozioni. Ma al Bol d’Or è stato diverso. La gara è stata tosta poi io ho fatto gli ultimi stint quindi sono arrivato stanchissimo ma quando sono arrivato ed ho visto tante persone felici è stato qualcosa d’incredibile. La stanchezza amplifica le emozioni.

Le prime lacrime

Credo di non aver mai pianto nella mia vita da adulto, non mi pare. Sul podio però non mi sono trattenuto. E’ stato bellissimo e mi ha fatto piacere condividere quelle emozioni con i miei compagni di squadra, con la mia famiglia, la fidanzata, gli amici. Sono istanti che rimangono dentro. Dopo la gara ho bevuto lo champagne del podio poi ero veramente k.o. E’ un periodo molto intenso, non sono ancora riuscito a festeggiare perché poi dovevo ripartire per Aragon.

Il team dentro il team

Al Bol d’Or mi ero organizzato alla perfezione con la mia crew. Mi sembrava di avere una squadra personale all’interno del Team 33 Louit April Moto. Mio padre ed un mio amico mi facevano d’assistenti e si occupavano dell’asciugatura di casco e tuta. Mia madre preparava da mangiare nel camper. La mia fidanzata si occupava dei social, del telefono e di fare tutte le riprese video che pubblicherò sul mio canale Youtube. In questo periodo sono sempre in giro e non ho tempo di lavorarci ma tra qualche settimana pubblicherò un video che sarà molto bello, questo posso già dirlo.

Ora il National Trophy

Il 7 ed 8 ottobre sarò in pista ad Imola per gli ultimi due round del National Trophy, su Aprilia. Sarà dura riuscire a vincere il titolo perché purtroppo nell’ultima gara sono stato costretto al ritiro per un problema tecnico ed in più avevo dovuto saltare un appuntamento altrimenti avrei avuto una bella chance. Ad Imola per altro mi trovo sempre bene. Sono comunque riuscito a dimostrare di essere competitivo con moto e gomme totalmente diverse ed in tipologie di gare agli antipodi visto che quelle del National Trophy sono molto brevi.

Verso il 2024

Vivo un po’ alla giornata, ancora non so esattamente cosa farò il prossimo anno. Ho fatto un test sulla Kawasaki ZX-10R ufficiale e sono andato abbastanza bene. Mi piacerebbe salire di categoria perché dopo aver vinto nella Superstock il passo sarebbe quello. Ecco, spero che questo successo possa rappresentare in qualche modo una svolta e possa avere una grande opportunità a livello ufficiale. In base a ciò dipenderanno anche gli altri miei eventuali impegni a livello nazionale. Qualcosa si sta muovendo e questo è già molto positivo.

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