6 Febbraio 2023

Enzo Chiapello, pilota e manager di successo “Com’è nata la Nuova M2”

Enzo Chiapello da pilota gentleman a Team Manager vincente con la Nuova M2, lo squadrone Aprilia nel CIV Superbike.

Enzo Chiapello, Aprilia, Superbike

La passione per le moto è qualcosa di talmente potente da sfidare il tempo. Enzo Chiapello ha 73 anni, va ancora in moto ed ha gareggiato fino a qualche stagione fa. Ha all’attivo 41 anni di gare ed una splendida carriera da team manager della Nuova M2, con tanti successi a livello italiano ed interazionale. Enzo Chiapello ha lanciato molti piloti e nel 2023 schiererà il top team del Campionato Italiano Superbike con Luca Bernardi, Alex Bernardi e Samuele Cavalieri in sella alle Aprilia. In più avrà alcuni giovani talenti nel Trofeo Aprilia 660.

“Ho iniziato ad andare in moto su strada nel 1972 a 23 anni – racconta Enzo Chiapello a Corsedimoto – nella mia vita ho percorso complessivamente un milione e 600mila chilometri in moto. Andavo a tutte le gare del Mondiale in moto e ancor oggi vado a quelle del CIV con la Gold Wings. Uso quella moto per i viaggi lunghi poi ho una Ducati Multistrada ed un’Aprilia RSV4″.

Tutti ti conoscono come team manager ma hai un passato da pilota molto interessante.

“Ho iniziato ad andare in pista tardi, a 32 anni. La prima volta ero andato a Vallelunga. Ho corso tanto ed ho fatto anche delle gare del Mondiale Formula TT, il campionato per derivate di serie che c’era prima del WSBK. Lavoravo ma quattro o cinque week-end all’anno li dedicavo alle corse. Ho gareggiato anche con piloti come Joey Dunlop, su circuiti come Spa, Assen ed ho fatto anche la gara del Mondiale Superbike del 1999, a 50 anni. Dopo non mi hanno più dato la licenza quindi ho corso nel Mondiale Endurance. Lì si poteva gareggiare fino ai 55 anni ed ho corso a BRNO, Imola e Vallelunga. Ho fatto il CIV ed il National fino a 3 anni fa, nonostante l’incidente al Mugello 2018. Mi ero fatto molto male e sono stato 50 giorni in ospedale”.

E sei tornato in pista?

“Sembra incredibile ma sono tornato, a 70 anni ed andavo più forte di prima! Ho girato sull’ 1.59 al Mugello e considerando la mia età e l’infortunio dell’anno prima per me era un gran tempo. Ho avuto poi un incidente con la moto da strada, ho perso un po’ la mobilità del pollice sinistro e ora guido solo su strada”.

Com’è nato il Team Nuova M2?

“Non è stata proprio una scelta ma una cosa naturale. Io ero pilota del vecchio team M2, ero affezionato alla squadra e alla struttura in generale. Il vecchio proprietario si era stancato ed aveva deciso di lasciare. Io ero un imprenditore, super appassionato, ed ho preso in mano la situazione aprendo una nuova società con degli amici. Al nome M2 abbiamo aggiunto semplicemente la parola “Nuova”. All’inizio correvo e aiutavo nella gestione economica. Siamo poi stati contattati da Aprilia che all’epoca aveva Dall’Igna come responsabile ed nato così il nostra rapporto con la Casa di Noale. Ci ha aiutato poi Romano Albesiano e nel 2015 abbiamo vinto la Coppa del Mondo Superstock 1000 con Lorenzo Savadori”.

Era stata una stagione straordinaria.

“C’erano state una serie di combinazioni positive: avevamo una gran moto, un ottimo pilota, un bel gruppo. Quell’anno è andato tutto bene”.

Nel CIV siete sempre stati davanti. Campioni italiani nel 2020 con Savadori e tante volte vice-campioni italiani. Qual è il vostro segreto?

“Avendo una casa come Aprilia alle spalle è più facile che per altre squadre perché abbiamo un supporto, anche tecnico, che altri non hanno. Di conseguenza se si ha la moto giusta si trovano più facilmente i piloti forti. Anche quest’anno abbiamo un ottimo team”.

Potenzialmente, a livello di squadra, la più forte del CIV Superbike.

“Luca Bernardi è un ragazzo giovanissimo in cui credo molto. Ha un grande potenziale, ampi margini di crescita e penso che con noi si possa veramente rilanciare dopo una stagione difficile nel Mondiale. Ha tutte il tempo per tornare nel WSBK. Io farò tutto il possibile per aiutarlo e dagli la possibilità d’inserirsi nella grande famiglia Aprilia. In più abbiamo Samuele Cavalieri che è un altro pilota di talento che può fare veramente bene. Ed abbiamo Alex Bernardi, un ragazzo che è con noi da tempo, veloce, simpatico e anche se non fa il pilota a tempo pieno può puntare a risultati importanti”.

Avete fatto il possibile per tenere Alex Delbianco ma lui è andato al Keope. C’è un po’ di rammarico?

“Alessandro è un pilota veramente forte ed è normale che venisse cercato dalla concorrenza. Yamaha gli ha prospettato delle wild card nel Mondiale Superbike, una cosa che Aprilia in questo momento non poteva fare. Mi dispiace che se ne sia andato ma nello stesso tempo sono contento per l’opportunità che ha avuto. Mantengo con lui dei bellissimi rapporti come del resto con tutti i piloti che avuto in passato come Vitali, Mantovani e tutti gli altri. Mi trovo molto bene anche con Pirro: è un bene che faccia il CIV, mi fa solo piacere, da lustro al campionato ed è uno stimolo per tutti gli altri”.

Enzo Chiapello, qualche mese fa si era parlato di un ritorno di Lorenzo Savadori al CIV. Cosa c’è di vero?

“Le voci erano più o meno vere, lo posso confermare. L’idea c’era ma eravamo partiti troppo tardi e mancavano essenzialmente i tempi tecnici per preparare tutto al meglio. Se fosse venuto lo avrebbe fatto per essere protagonista e per puntare al titolo”.

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