23 Marzo 2022

MotoGP, Marc Marquez… la paura fa 90: serve un altro miracolo

Marc Marquez può dire addio al sogno iridato per questa stagione MotoGP. Ma il vero rischio è di dover dire addio alla carriera.

MotoGP, Marc Marquez

Marc Marquez ritornerà sulle piste della MotoGP? Il vero problema non è tanto la diplopia che nella miglior ipotesi potrebbe scomparire nell’arco di un mese, nella peggiore lo costringerebbe a saltare il Mondiale 2022. L’alfiere della Repsol Honda deve fare i conti con i fantasmi della sua mente, con la pausa degli infortuni, le incertezze. E intanto la sua squadra deve decidere se guardarsi intorno sul mercato piloti prima che sia troppo tardi o aspettare ancora una volta il suo campione.

Marc Marquez e l’istinto dell’azzardo

Dal luglio 2020 ad oggi ha rimediato tre incidenti che gli sono costati cari. Il primo a Jerez che lo ha tenuto fuori quasi un anno, il secondo nei pressi di Cervera con la moto da enduro che ha destato la diplopia, il terzo nel warm-up di Mandalika (il quarto in tre giorni). Marc Marquez è sicuramente uno dei più grandi campioni della storia, ma l’istinto di dover oltrepassare continuamente il limite gli ha fruttato otto titoli iridati, ma ha pure causato tante cadute. E dopo la buona sorte degli ultimi anni, adesso la dea bendata sembra guardare altrove.

Dopo il 5° posto in Qatar scalpitava per ritornare in sella alla RC213V, renderla più adatta al suo stile di guida, capire come usare diversamente il freno posteriore, ritornare sul podio. Alla fine delle qualifiche aveva pronunciato una frase dei vecchi tempi, “devo rischiare”, che ha fatto ribollire il sangue ai tifosi. Ma ai box doveva risuonare come un campanello d’allarme, visto che tra FP2 e qualifiche aveva rimediato già tre incidenti. Dopo il warm-up si è recato al centro medico del circuito e in ospedale per accertamenti, sembrava che tutto fosse filato liscio. Invece, secondo il comunicato ufficiale, la diplopia all’occhio destro si sarebbe ripresentata durante il viaggio di ritorno, a distanza di appena cinque mesi. Il calvario fisico continua e i fantasmi del passato che sembravano dissolti erano in realtà rimasti nascosti dietro l’angolo.

Lo spettro del ritiro

Durante l’inverno ha ammesso di aver temuto di non poter più correre in MotoGP, un timore che sicuramente si riaffaccia nella mente di Marc Marquez in queste ore. All’età di 29 anni potrebbe persino dichiarare conclusa la sua carriera. Perché rischiare la vita dopo un tesoretto plurimilionario e otto titoli mondiali? Da lunedì è nelle mani del medico che lo ha operato nel 2012 e che lo ha accompagnato nella sua nuova battaglia contro la diplopia binoculare dei mesi scorsi: il pilota di MotoGP vede doppio solo quando entrambi gli occhi sono aperti. La lesione è meno grave rispetto a mesi fa, ma è causata “da una recidiva di paralisi del quarto nervo destro“, come spiegato dal dottor Sanchez Dalmau, che ha deciso di riprendere il trattamento conservativo. La prossima settimana sarà sottoposto a una nuova visita per osservare l’evoluzione dell’infortunio e poter prevedere il periodo di recupero stimato.

L’intervento chirurgico resta una ipotesi ma, pur avendo tempi più rapidi per il rientro alla vita normale, comporterebbe grossi rischi per la complessità dell’operazione. È l’ultima opzione, solo per i casi in cui il disturbo visivo è di grande entità. Nel caso di Marc Marquez si decide di seguire un trattamento conservativo anche se le scadenze sono più lente e ciò influisce sulle sue opzioni per il titolo mondiale. Servirà tanto self control e fare i conti con ansia, stanchezza, disturbi alimentari, incertezze. E non potrà allenarsi come dovrebbe. Adesso al campione serve un altro miracolo.

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