9 Febbraio 2021

MotoGP, Paolo Ciabatti: “Non riavremo gli stessi problemi dell’anno scorso”

Paolo Ciabatti guarda con soddisfazione ai nuovi piloti Ducati. Seppur conscio delle difficoltà per la situazione attuale. "Sarebbe bello un campionato vario, ma non dipende da noi!"

MotoGP, Paolo Ciabatti

In Ducati è innegabile l’emozione per la nuova stagione MotoGP, ma certamente non mancheranno le difficoltà. Paolo Ciabatti vede come una grande opportunità il fatto di avere anche giovani promettenti dalla Moto2. Ma quel che è certo è che tutti avranno poco tempo per provare con le rispettive Desmosedici, a causa del programma rivisto e della situazione attuale. Nel meeting Zoom che è seguito alla presentazione del team factory il direttore sportivo Ducati Corse coglie l’occasione per fare il punto.

“Abbiamo i piloti più promettenti dalla Moto2, è una bella occasione” ha ribadito Ciabatti. “Sfortunatamente non potranno provare la moto se non in Qatar.” Ma in questi giorni potranno accumulare qualche chilometro su pista, seppur su moto stradale. “Spero che potranno allenarsi a Jerez con la Panigale V4S, se il meteo lo permetterà.” Che moto avranno i sei ragazzi Ducati? “Sono tutti sotto contratto con la fabbrica. Il team factory e Pramac Racing avranno le stesse moto. Le due Desmosedici di Esponsorama per Bastianini e Marini saranno l’ultima versione della GP 2019, quella di Zarco nell’ultima parte di stagione 2020. Tutti saranno supportati da ingegneri e meccanici Ducati.”

Specifica anche tutti gli abbinamenti tra piloti e capimeccanici. “Miller avrà Christian Pupulin, Pecco sarà con Christian Gabarrini. Zarco con Marco Rigamonti, Martín con Daniele Romagnoli (che lavorava con Petrucci). Infine Bastianini sarà con Alberto Giribuola, Marini invece con Luca Ferraccioli (fino all’anno scorso con Rabat).” Non manca un commento sul congelamento dello sviluppo dei motori e si augura che non duri a lungo. “È una decisione presa in una situazione particolare dal punto di vista sanitario. Ora abbiamo capito come lavorare, ci siamo adattati. Se servirà un approccio diverso siamo pronti al confronto con le altre case. Ma siamo in MotoGP per lavorare allo sviluppo di tecnologie, quindi il blocco non credo sia possibile tenerlo in futuro.”

Riguardo poi il calendario, “L’anno scorso siamo partiti a fine luglio. Un totale di 14 gare e parecchie triple, queste molto difficili da gestire per tutti. Speriamo non ci siano altre situazioni di questo tipo, ma attualmente tutto è in continua evoluzione. Noi ci auguriamo che le cose vadano meglio, ma al momento il calendario è già stato modificato. Si parte con una doppia in Qatar, ci sono dubbi sul Portogallo che è in piena crisi per la pandemia. Chiaramente la situazione va monitorata da Dorna, sarebbe bello fare un campionato vario e spero che sia possibile, ma non dipende da noi!”

Tanti dubbi che certo condizionano il lavoro ‘normale’. “L’anno scorso il fatto di avere fatto un programma ridotto di test e poi partire con un calendario così non ci ha dato esattamente la possibilità di fare come sempre.” Spiega così anche le difficoltà incontrate nel corso della stagione. “In alcune situazioni abbiamo sofferto particolarmente l’adattamento della nostra moto allo pneumatico posteriore nuovo, così come l’adattamento dello stile di guida dei nostri piloti in alcuni momenti. Soprattutto quelle in cui il grip era scarso. Abbiamo imparato tante cose l’anno scorso, stavolta non ci saranno i problemi affrontati nel precedente campionato.”

Foto: motogp.com

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