9 Febbraio 2021

MotoGP, Francesco Bagnaia: “Non mi sento in discussione”

Francesco Bagnaia si appresta a vivere la prima stagione in MotoGP da pilota ufficiale Ducati. Una grande emozione che porta grandi responsabilità

MotoGP Francesco Bagnaia

Per Francesco Bagnaia la stagione 2021 di MotoGP sarà una vera e propria sfida. Pecco si appresta a vivere per la prima volta l’emozione di essere un pilota ufficiale Ducati; un sogno che si realizza, considerando la sua passione per la casa di Borgo Panigale. Dopo un 2020 dove all’inizio della stagione aveva folgorato tutti, Bagnaia ha vissuto una seconda metà costellata di alti e bassi, ma le belle prestazioni di Jerez e Misano hanno convinto Ducati a promuoverlo insieme a Jack Miller.

“Vestirmi in rosso è un sogno che si avvera, mettermi la divisa ufficiale è stata una cosa emozionante”, ci svela dopo la presentazione. “Sono in un team ufficiale, ma soprattutto nella squadra dove sarei sempre voluto essere. Fin da bambino mi sono detto che mi sarebbe piaciuto essere qua, è una emozione incredibile”, prosegue Bagnaia. Una gioia condivisa: “È una giornata speciale anche per la mia famiglia e la mia ragazza, che ormai è diventata una fan sfegatata. Togliere il velo dalla moto è stato bellissimo: non me l’hanno fatta vedere fino ad oggi, non mi hanno concesso neanche un’anticipazione.”

Non ci sono dubbi sul fatto che sarà un anno fondamentale: “Questa è la sfida più importante della mia vita. Ci hanno provato in molti e ci è riuscito uno solo, mi piacerebbe tanto essere competitivo e portare a Ducati quello che si merita”. Raccoglierà inoltre un testimone pesante, quello di Andrea Dovizioso: “Non sarà facile, ma non sarà semplice neanche raccogliere il testimone di Danilo (Petrucci) che ha fatto un grandissimo lavoro, così come Jorge (Lorenzo). Sarà una grandissima responsabilità: Dovi è stato vice campione per tre anni di fila andando vicino al titolo nel 2017. Abbiamo tuttavia tutte le carte in regola per dimostrare che la nostra moto è veloce e dimostrare che i piloti lo sono a loro volta.”

L’obiettivo è il titolo, ma prima bisogna pensare ad altro: “Se sei nel team ufficiale, devi puntare a quello, ma io prima penso a vincere la mia prima gara in MotoGP. Ci sono andato vicino lo scorso anno, ma non ci sono riuscito e quest’anno dovrò essere veloce, competitivo e costante”. La costanza è proprio una delle cose su cui lavorare: “Solitamente sono sempre stato uno molto regolare, invece negli ultimi due anni ho fatto tanti errori”. Oltre a questo, servirà essere competitivo sempre: “Un pilota ufficiale deve sempre esserlo, in ogni condizione, che sia freddo, che piova o qualunque altra cosa. Dovremo essere nella top 5 anche nei weekend difficili.”

A proposito di freddo, nel 2020 Bagnaia ha sofferto questo aspetto: “Con temperature calde sono stato veloce, ma con quelle basse ho faticato. Tante volte sono caduto senza spingere, devo lavorare sulla concentrazione e sullo spingere con temperature basse”. Avere Jack Miller come compagno di squadra può essere un vantaggio: “Jack in quelle condizioni è veloce, posso provare a prendere spunto da lui. Se riuscirò a gestire queste situazioni ed essere rapido superando queste difficoltà, si può fare bene.”

Pecco spiega poi le sue caratteristiche: “Preferisco avere più feeling sull’anteriore rispetto al posteriore dove si può avere più controllo. Il davanti se lo perdi cadi, dunque preferisco avere delle buone sensazioni e dovrò lavorarci per stare con i piloti di vertice”. Il campione del mondo Moto2 2018 sa dove lavorare: “Miller nei primi giri spinge subito forte, io no e le mie temperature si abbassavano fino a diventare impossibili da portare su. Questa è una delle cose su cui dovrò migliorare molto.”

L’infortunio 2020: un’extra motivazione per il sella ufficiale

Con le condizioni giuste, però, Bagnaia ha fatto vedere tutto il suo talento. Basti pensare a Jerez, dove soltanto un problema tecnico gli ha impedito di raggiungere il podio, o alle due Misano, dove ha conquistato un podio ed è andato vicino a vincere la sua prima gara. Nelle due gare di Misano inoltre Pecco tornava dall’infortunio di Brno: “Nel mio periodo di riabilitazione ho avuto paura di perdere il sedile factory. Mentre io ero a casa Zarco faceva podio e volevo tornare a Misano per recuperare cosa avevo perso a Jerez.”

Una motivazione andata anche oltre il dolore: “A Misano sentivo male, ma la mia testa era convinta di poter lottare per le posizioni di vertice. Vorrei tenere la stessa mentalità avuta in quei due weekend per tutta questa stagione, ma non è semplice”. Facile a dirsi, difficile a farsi: “Tutti i piloti al top riescono ad avere questo mindset, io non ci sono riuscito nel 2020. Devo riuscire a mantenere il focus avuto a Misano per tutto l’arco della stagione 2020.”

Essere nel team ufficiale aiuterà, portando anche altri ‘vantaggi’: “In Ducati ogni pilota ha voce sullo sviluppo, ma essere nella squadra factory ti dà ancora più voce. Vorrei fare del mio meglio per far sì che tutto il lavoro vada nella direzione giusta, penso che per Jack valga lo stesso”. Due stili di guida diversi potranno essere un ostacolo? “Non penso che renderà le cose difficili a Ducati, anzi. Sono convinto che le diversità che abbiamo io e Jack aiuteranno ancora di più tutta la squadra a progredire nel verso giusto.”

Come detto, però, essere nella Ducati ‘rossa’ porta onori e oneri: “La pressione che ti porta essere nella squadra ufficiale è positiva. Un pilota ufficiale non corre per fare 5° o 6° o per fare una gara buone e altre due/tre male. L’obiettivo è il titolo, ma prima voglio pensare alla mia prima vittoria come accaduto nel 2018 in Moto2. Da lì si potrà pensare più in grande. Ad ogni modo la pressione che ci viene messa addosso è positiva, ci dà grande spinta e motivazione. Sappiamo benissimo, sia io che Jack, che essere qua comporta grandi responsabilità, sia per lo sviluppo che per i risultati.”

Bagnaia non si sente dunque in discussione: “Non sento questo timore al momento, le persone che ho conosciuto non hanno mai dato l’impressione che possa succedere una cosa del genere. Anzi, sono convinto che non succederà”. Ovviamente le cose potrebbero cambiare in base ai risultati: “La relazione è molto buona, mi trovo bene con tutti. Non verrò messo in discussione, a meno che non finisca sempre 15°, ma a quel punto il primo a mettersi in discussione sarò io stesso!”

Francesco Bagnaia unico pilota ufficiale della VR46 Academy

In Ducati troverà inoltre l’amico ed ex compagno di squadra Luca Marini, oltre che Enea Bastianini, entrambi nel team Esponsorama. “Mi hanno chiesto le stesse cose, più o meno. Devono stare tranquilli e fare più giri possibili, senza cercare l’attacco al tempo. Penso che potranno fare bene, visto il loro stile di guida che credo sia più adatto a Ducati rispetto a quello che avevo io. Luca frena forte ed è molto intelligente, sono sicuro si adatterà molto bene. Con lui ho già parlato tanto spiegandogli come funzionano le gomme e la Ducati in fase di frenata, con Enea parlerò in questi giorni.”

Pecco non ha niente da nascondere: “Non ho problemi a dire quello che penso, alla fine nei test e nei weekend di gara hanno le mie dichiarazioni. Non avrebbe senso tenere nascoste le cose!”. Il discorso cambia ovviamente quando parlerà con gli amici della Academy Valentino Rossi e Franco Morbidelli: “Sono felici per me, sarò l’unico ufficiale dei quattro ma non ci scherziamo sopra. Sono contento che ci sarà Luca, sarà più facile parlare di certe cose. A volte volevo parlare delle novità tecniche con i ragazzi ma non potevo chiaramente correndo tutti per case differenti. Adesso invece con Luca potrò chiacchierare un po’ di più di queste cose dal momento che guiderà una Ducati.”

A proposito di amici, Bagnaia potrebbe riuscire dove Valentino Rossi ha fallito: “La situazione di adesso è totalmente diversa rispetto a quella che aveva Valentino. In Ducati sono cambiate tutte le persone e il progetto è completamente diverso. Anche Dovizioso ha ottenuto i risultati con il nuovo progetto. La moto che aveva Vale era complicata e molti piloti non sono riusciti ad andarci, Dovi compreso. Quella di oggi è sicuramente più competitiva e non mi metto a confronto con Vale, è impossibile, così come lo è fare un paragone.”

C’è tempo inoltre di commentare il nuovo incarico di suo padre nel CIV con lo Sky Racing Team VR46: “Penso abbia sempre avuto qualcosa di più a livello umano e quel ruolo gli si addice. Sa stare con i giovani, sa interagire con loro e dirgli le varie cose come ha sempre fatto con me. Sono felice ed orgoglioso che sia entrato in questo mondo in questo modo, penso che farà un grandissimo lavoro. Anzi, sono sicuro che farà un bellissimo lavoro!”

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