5 Luglio 2009

MotoGP: bastano due cadute a rovinare un mondiale bellissimo?

Lo scoglio da superare per Lorenzo e Stoner

Ore 14 a Laguna Seca, saranno le 23 in Italia. Quella che ci apprestiamo a seguire rischia di diventare la gara decisiva della stagione per la MotoGP 2009. Valentino Rossi: in formissima. Jorge Lorenzo, sublussazione clavicola destra, contusione al piede destro. Casey Stoner: contusione all’anca destra oltre ai soliti problemi che si tira avanti da un mese. Ecco servita la prima fila con un bollettino di guerra e solo uno che può veramente sorridere, quel Valentino Rossi che in 218 gare solo in due distinte occasioni (Assen 2006, Valencia 2007) ha avuto realmente degli “acciacchi”. La fortuna aiuta i più forti: lui, che è forse il migliore di tutti i tempi, se l’è guadagnata e meritata in questi anni.

Resta comunque il rischio, oltre che un preliminare disappunto, di veder rovinare un mondiale del genere da due cadute in un “semplicissimo” turno di qualifiche. Qualcosa che, per tutti gli appassionati non destabilizzati esclusivamente da dettami di tifo e appartenenza, non può andar giù. Prendete Jorge Lorenzo, il quale arrivato a Laguna Seca ha detto queste precise parole in un’intervista alla stampa spagnola: “Non sono mai stato in una forma fisica così buona, sto davvero benissimo“. Si arriva alle qualifiche, 38° minuti dal semaforo verde, ed ecco una scivolata alla curva 10. Non c’è problema, c’è solo una corsa al box a prender la seconda moto. Passano una ventina di minuti scarsi e nello stesso punto c’è un violento high-side.

Poco distante (c’è praticamente da attraversare trasversalmente il paddock), alla curva numero 3 vola Casey Stoner. Anche lui un high-side con volo in aria, a testimoniare che l’elettronica c’è, ma non fa miracoli, i piloti sono in sella ad una moto e tengono a bada un manubrio: per intenderci, non sono seduti su di una poltrona con un joystick in mano, come qualcuno (anche qualche pilota) ha voluto far capire nell’era 800cc.

Son due cadute dalla dinamica simile, tanto che si mormora di un lato destro del pneumatico che non entra in temperatura (ammonimento arrivato da Valentino Rossi, solo per dire..). Quel che resta sono due piloti sicuri protagonisti in infermeria, con prospettive diverse, per una gara forse decisiva. Può bastare una caduta, lo si è visto lo scorso anno: quella di Lorenzo a Shanghai lo portò in un periodo tremendo, a giocarsi stagione e sicurezza in sella alla propria Yamaha (ritrovata, con un certosino lavoro di “recupero”, solo lo scorso inverno). Anche una serie di scivolate, come quelle di Stoner dal periodo tra Laguna Seca e Misano.

Sono riusciti a passar sopra a questo nel 2009, a posare una pietra sopra. Sono diventati più forti, pur con qualche punto debole, ma abbastanza per lottare e battere Rossi. Lorenzo è riuscito a contrastare la situazione che gli si era creata attorno dal suo ex-manager e mentore, Daniel Amatriain; Stoner, nelle ultime due gare, a raccogliere due podi nonostante i dolori di cui tutti sappiamo e non sappiamo, causati da stress, problemi intestinale e, secondo le ultime voci, addirittura mononucleosi.

Adesso c’è una gara da superare, i 30 giri più importanti della stagione per entrambi. Forse sì, lo scoglio più difficile da superare, per diventar ancora più grandi di quello che già sono, per lottare ancora con Valentino Rossi regalando un mondiale che non può finire per 60 maledetti secondi di “terrore” nelle qualifiche di Laguna Seca.

Alessio Piana

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