24 Luglio 2023

Superbike, tieniti stretta Imola “Le moto rischiano di arrivare tardi”

Pietro Benvenuti direttore generale dell'Autodromo di Imola traccia il bilancio dell'evento Superbike. Nel 2024 verrà confermato?

Superbike, Autodromo Imola

La Superbike ha bisogno di tornare alle proprie origini, di riscoprire le chiavi del successo che negli anni ’90 hanno permesso a questo Mondiale sbocciato da zero di diventare una delle serie più amate e seguite dell’intero motorsport. Correre su tracciati dall’anima antica e terribilmente affascinante come Brands Hatch, Monza e Imola è stata in passato una delle chiavi di volta. Non è un caso che in questi scenari si siano vissute le sfide più esaltanti, quelle che hanno segnato l’immaginario degli appassionati, davanti a folle degne della F1.

Del trittico, purtroppo, oggi resta solo Imola. La rottura del 2019, nel diluvio di pioggia e polemiche sull’adeguatezza del circuito in caso di bagnato, è una ferita che ha sanguinato per anni. Finalmente il digiuno è finito, la Superbike ha ritrovato una delle sue culle e, in ultima istanza, la sua anima. Buona affluenza di pubblico, a dispetto della data infelice e del caldo impossibile, ma soprattutto uno spettacolo fantastico, che ha spazzato via in un baleno le discussioni su regolamenti tecnici, pesi limite, giri motore e vincitore “unico”. Perfino la F1 si esalta sulle piste dal cuore antico, la Superbike che c’è nata ancora più. Per adesso il ritorno a Brands Hatch e Monza è una remota possibilità, invece Imola c’è di nuovo. Quindi teniamocela stretta, per favore.

Pietro Benvenuti, toscano di Volterra, direttore generale dell’Autodromo di Imola, abbiamo chiesto un bilancio dell’edizione del ritorno. Ma soprattutto se e come il matrimonio con la Superbike potrà continuare.

Oltre 53 mila spettatori, nonostante data inconsueta a metà di un luglio bollente. Soddisfatti?

“Il gran caldo che ha imperversato nel week end non ci ha aiutati. Inoltre abbiamo sofferto il blocco dell’autostrada A14 e altre problematiche legate al periodo. Potevamo aspettarci di più, ma siamo comunque soddisfatti. Imola ha presentato un paddock molto vivo e bello pieno”

Nel 2019 l’amore con la Superbike era naufragato fra pioggia e polemiche. E’ una ripartenza?

“Decisamente. Dorna ci ha fatto tanti complimenti per come è stata gestita la parte sportiva. Infatti non c’è stato alcun problema, nessuna bandiera rossa durante le gare, e visto l’affollamento di categorie del WorldSBK, non è tanto usuale. Inoltre, e questo ci rende molto orgogliosi, la bellezza del tracciato di Imola ha permesso al pubblico di vedere gare fantastische. Le tre sfide Superbike sono state molto combattute, con tanti protagonisti: le più belle dell’intera stagione.”

La Superbike si sta aprendo ad altri mondi: venerdi c’è stato un concerto coi Placebo. E’ andata bene?

“Musica e motorsport finora hanno avuti bacini di pubblico differenti, e questo mix un po’ ci preoccupava. Invece l’esperimento è andato benissimo, l’arena era piena, il colpo d’occhio è stato stupendo. Alle 19, ore prima dell’inizio, c’erano già file lunghissime, nonostante il caldo tropicale: purtroppo l’area era al sole, ma la gente è arrivata con grande anticipo. Inoltre grazie alla collaborazione di Dorna, abbiamo fatto in modo che i corridoi d’ingresso al concerto passassero dalla corsia box. In questo modo gli appassionati di musica, che magari non avevamo mai visto le moto, hanno avuto modo di osservare da vicino i meccanici al lavoro. E’ stato un bel momento, che ha coinvolto tutti, anche i piloti del Mondiale. Si, il connubio ha funzionato alla grande.”

Che ricaduta garantisce la WorldSBK sul territorio?

“Avremo i dati a fine anno. Monitoreremo l’impatto dell’evento sulle strutture ricettive (che erano sold out nel raggio di 30 km, ndr) treni e tutto il resto. In ogni caso abbiamo portato 20-25 mila persone al giorno, per più giorni, in un periodo nel quale tutti scappano dalla città. Sono bei numeri. Fra l’altro la Superbike ha riportato sorriso e risorse ad un territorio che porta ancora le ferite della grave alluvione del maggio scorso.”

Resta il fatto che metà luglio non pare la data ideale per Imola…

Nel giro di sole sei settimane in un’area geografica contigua molto ristretta abbiamo avuto tre eventi moto di livello Mondiale: la Superbike a Misano (4 giugno) e Imola (16 luglio) e la MotoGP al Mugello (11 giugno). E’ un affollamento eccessivo, perchè la gente, specie in questo momento economico, non ha le risorse per sostenere le spese di impegni così ravvicinati. Per cui pensiamo che sarà necessario aprire un tavolo a più mani, noi e gli altri circuiti, con la Dorna. Fra l’altro abbiamo il vantaggio che il promoter di MotoGP e Superbike è lo stesso. Siamo convinti che rendere il calendario più omogeneo e razionale sarebbe grande vantaggio per tutti. Ma bisogna muoversi, perchè F1 e altre serie auto hanno già le date. Le moto rischiano di arrivare tardi.”

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