20 Agosto 2021

Superbike: Scott Redding vuota il sacco “In Ducati c’è immobilismo”

Scott Redding appena ufficializzato dalla BMW rivela cosa non va in Ducati, e perchè cambierà aria. Ma prima di pensare al 2022 ci sarebbe un Mondiale da provare a vincere...

Superbike, Scott Redding

Scott Redding è a soli 50 punti dalla vetta Superbike: siamo a metà strada e basterebbero due-tre vittorie per riportare la Ducati clamorosamente in gioco. Ma dopo l’annuncio ufficiale del passaggio in BMW nel paddock di Navarra non si parla che di 2022, come se questo campionato fosse già finito. Lo stesso pilota britannico parla già da ex. “La BMW mi ha voluto fortemente, non potevo dire di no, dietro al progetto sento una motivazione e un impegno molto forte. In Ducati invece è tutto immobile, non c’è molto che possiamo migliorare per vincere un campionato.” Redding ha parlato così a Speedweek.

Amore e dubbi

I piloti sono ragazzi particolari, vedono il mondo e le corse unicamente dalla loro prospettiva. Scott Redding è uno dei più volubili. In poco tempo è passato da dichiarazioni d’amore a vita nei confronti della Ducati,  ai dubbi  che da un pò di mesi non manca di spiegare ai media. Dal “troppo pesante e troppo alto per questa moto”, alla gomma SCX “che andrebbe ritirata dalle gare lunghe” all’attuale presa di distanza dalla gestione tecnica del team ufficiale. L’accusa di Scott è grave, secondo lui a Borgo Panigale non starebbero facendo abbastanza per giocarsi le carte mondiali. Nel precedente appuntamento di Most però la Panigale V4 R ha vinto, e senza il sorpasso-beffa subìto all’ultima curva di gara 1 da Toprak Razgatlioglu avrebbe siglato una perentoria doppietta. Dall’amore alla crisi è stato un attimo.

BMW lo saprà accontentare?

Redding ha rivelato che BMW lo aveva cercato anche a fine 2019. “Ma avevo appena vinto il BSB con la Ducati e la moto tedesca non era ancora pronta per le prime posizioni, adesso sono convinto che sia un progetto da top 5″. Scott, sei proprio sicuro? La BMW è rientrata nel Mondiale in forma ufficiale proprio ad inizio 2019, ma in quasi tre anni di continui sviluppi (e decine di milioni di € investiti…) i passi avanti non sono stati così sensibili. Tom Sykes continua a lamentare la precoce usura dello pneumatico posteriore: sul giro secco si arrangia, ma le gare sono un calvario. In questa prima metà di mondiale la M1000RR ha lamentato anche parecchi problemi di affidabilità, sia in prova che in gara. Il team SMR che gestisce le attività factory ha un’immagine bellissima nel paddock, ma nel box le cose spesso non sono gestite in maniera altrettanto brillante.

Tengo famiglia

Scott Redding nel 2022 troverà una BMW più competitiva dell’attuale Ducati?  E’ tutto da dimostrare. Fra l’altro avrà di fronte binomi assai agguerriti, perchè oltre al solito Jonathan Rea dovrà fare i conti con Alvaro Bautista, che erediterà la Panigale.  Nel 2019 lo spagnolo ha mandato in fumo il Mondiale, ma in una sola stagione ha pur vinto sedici gare (con 22 podi), contro le otto firmate da Redding in un mondiale e mezzo. A 28 anni  il britannico però si è assicurato un ingaggio considerevolmente più alto di quello che ha percepito nei due anni ducatisti. La BMW (per adesso) non vince, ma paga benissimo. Presto Scott Redding si sposerà, magari ha pensato che vincere in banca fosse una priorità. A come andranno le cose  in pista ci penseremo l’anno prossimo…

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3 commenti

  1. Originals ha detto:

    Scott non vi va giu proprio, dai tempi dell “duello” con Petrux per la ufficiale, anche se l’ultimo aveva la moto factory. Uno che vince il BSB al primo colpo, su piste sconosciute (aveva corso su due) ma con tutta l’attenzione dell team (un scarico mai visto su altre Ducati) non sara cosi scarso. Che Ducati sia lenta (la motogp ha priorita) e noto. Va in BMW con un proggeto factory, solo la Kawasaki investe cosi, non e cosi male.

    • Anonimus ha detto:

      Concordo…. poi lo accusano di fare dichiarazioni “pesanti” quando lo stesso Davies ha detto le stesse cose all’inizio del campionato e ricordo anche Bautista appena passò in Honda si lamentò che la Panigale era sempre la stessa nonostante sapevano di soffrire in determinati circuiti.

  2. voiedegarag_15199617 ha detto:

    “Tom Sykes continua a lamentare la precoce usura dello pneumatico posteriore”

    …questa l’ho già sentita