22 Aprile 2023

Superbike: La Kawasaki è più verde, ora produce corrente da sola

Kawasaki ha montato un impianto fotovoltaico da 40 kW sul tetto per le utenze dell'hospitality. Il futuro è già qui

Kawasaki, Superbike

La Kawasaki da un paio d’anni soffre in pista ma c’è una sfida in Superbike nella quale è arrivata ampiamente prima: la ricerca di una maggiore sostenibilità ambientale. In Olanda, prima tappa europea del Mondiale, la squadra ufficiale di Akashi con sede in Spagna, ha presentato l’impianto fotovoltaico che è in grado di alimentare le utenze elettriche che servono per mandare avanti l’hospitality. E’ una struttura imponente, a due piani, capace di ospitare fino a 80 ospiti. I pannelli FV, montati su una parte del tetto, hanno una potenza di 40 kW, circa dieci volte quella che serve per un’utenza domestica standard. L’energia viene immagazzinata da un pacco di batterie al litio della capacità di 160 kW, la parte più costosa del sistema: di norma nelle case si usano, per ragioni di budget, pacchi da 2-3 kW fino a circa 10 kW.

Chi paga la bolletta di un GP?

Il mondo delle corse si chiede come saranno alimentate moto e auto del domani. Già l’anno prossimo, in MotoGP e Superbike, sarà obbligatorio un carburante con almeno il 40% d’origine vegetale, cioè biofuel. La squadra corse BMW ha invece annunciato la collaborazione con un’azienda nazionale che le fornirà carburante sintetico, cioè ottenuto con elettrolisi dell’equa per produrre idrogeno. La diatriba se sia meglio puntare su biofuel o elettrocarburanti divide la politica internazionale. E’ una scelta strategia che impatterà profondamente sulla vita e l’economia dei cittadini del mondo del futuro. Ma il carburante che spinge i veicoli da corsa è una minima parte dell’energia che viene consumata in un round Mondiale. Pensate a quanti cavi sono collegati alla rete elettrica dai box, nel paddock, per l’infrastruttura TV, i servizi per il pubblico, e molto altro. I costi sono alti e pesano sulle case dei circuiti. Kawasaki Racing Team, da oggi, la bolletta per l’hospitality se la paga da sola.

Come viene usata l’energia elettrica verde?

L’impianto FV presentato ad Assen è stato progettato da uno dei tecnici del Kawasaki con la collaborazione di Neutral Carbon SL, azienda catalana. L’energia prodotta copre il 100% del fabbisogno dell’hospitality durante l’intero week end. Ma grazie all’imponente pacco batterie assicura il funzionamento delle utenze delle cucine, cioè frigo e congelatori, anche quando l’unità è in viaggio. Significa che non sarà più necessario alimentarle via motrice endotermica, con un risparmio di circa 1200 litri di gasolio necessari per l’intera stagione. Kawasaki ha calcolato un risparmio di 2014 chili di CO2. L’intero sistema dispone di un’interfaccia comandabile anche a distanza, come avviene negli impianti FV domestici, molti dei quali hanno anche la proprietà di fornire alla rete elettrica l’eccesso di produzione.

Via alla corsa

Non è difficile immaginare che tutte le altre squadre si adegueranno, con la benedizione della FIM (Federazione Motociclistica Internazionale). Il presidente Jorge Viegas è intervenuto di persona alla presentazione olandese, confermando massimo impegno dell’ente sportivo verso una sempre maggiore sostenibilità ambientali delle competizioni. Curiosità: l’Olanda, a dispetto del meteo non propriamente ideale e le ridotte dimensioni di territorio e popolazione, è la terza nazione europea per superficie fotovoltaica installata. Grazie agli incentivi del governo, tantissime case sono già dotate di impianti FV. Per non consumare terreno, anche i tetti di parecchie stalle (numerosissime da queste parti) fungono da piccole centrali di produzione di energia zero carbonio.

Kawasaki

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