22 Dicembre 2014

Nick Canepa, un altro genovese scopre l'America: "Ebr ok!"

“Nick, ma sei pazzo?” è stato il pensiero di tutti quando Niccolò Canepa,  26enne ex della Ducati, ha firmato con la piccola marca americana uscita con le ossa rotte dalla prima avventura nel Mondiale. Eh si, un autentico disastro: con due piloti Usa che non conoscevano circuiti (Geoff May e la vecchia gloria Aaron Yates) […]

Niccolò Canepa al debutto sulla Ebr 1190RX sul circuito di Jennings, in Florida

“Nick, ma sei pazzo?” è stato il pensiero di tutti quando Niccolò Canepa,  26enne ex della Ducati, ha firmato con la piccola marca americana uscita con le ossa rotte dalla prima avventura nel Mondiale. Eh si, un autentico disastro: con due piloti Usa che non conoscevano circuiti (Geoff May e la vecchia gloria Aaron Yates) la bicilindrica 1190RX ha totalizzato zero punti rompendo motori a raffica. E in parecchie piste ha girato più lenta delle Supersport che hanno metà cilindrata. Andare alla Ebr è un viaggio nell’ignoto come quello del celebre navigore concittadino. Poi Colombo approdò nel Nuovo Mondo,  Canepa per adesso ha scoperto  che la Cenerentola non è poi così male come pareva. La prima presa di contatto su un piccolo circuito della Florida: Nick59 ha aggiustato un po’ di cose, si è infilato sotto al cupolino e alla fine ha stracciato il primato sui 3,2 chilometri del tracciato di Jennings. Gli americani, soliti nazionalisti, sul web hanno celebrato come se la moto nata da una costola della gloriosa Harley Davidson avesse vinto già il Mondiale. Esagerati. Ma anche Canepa sorride: vuoi vedere che questi genovesi hanno scoperto l’America un’altra volta? Canepa ormai è uno che la sa lunga: ha vinto la coppa del Mondo Stock nel 2007, ha fatto una stagione completa in MotoGP (2009) e il tester Ducati. In Superbike ha corso 48 GP. Qui ci racconta l’avventura.

Niccolò Canepa durante il test Ebr a Jennings (Usa)

TIMORI“Beh, quando ho firmato un po’ spaventato lo ero. Mi hanno convinto perchè dietro l’operazione c’è Hero, costruttore indiano da 6 milioni di veicoli l’anno e socio di minoranza di Ebr. Le risorse finaziarie ci sono, la tecnologia anche. Nel 2014 ho fatto il Mondiale con la Ducati Paginale in configurazione Evo, cioè motore ed elettronica di serie. Eppure i due piloti Ebr neanche li vedevo, davano l’impressione di essere parecchio in difficoltà. Ho preso l’areo per la Florida con entusiasmo, perchè le corse sono la mia vita, ma con la valigia piena di dubbi. Sono partito proprio alla cieca, anche riguardo l’organizzazione. Buell nel 2014 si era affidato ad una struttura tecnica metà italiana e metà americana. Ma ci sono stati problemi così hanno rivoluzionato tutto dando in mano la squadra agli stessi ingegneri americani che per tre stagioni hanno sviluppato la bicilindrica nella serie nazionale. Il reparto corse sarà ancora a Verdello (Bergamo) solo perchè serve comunque una base europea, ma lo staff sarà tutto Ebr. La direzione  è affidata a Larry Pegram, 41 anni, vecchia stella del campionato Usa, che sarà team manager e pilota. Lo conoscevo solo di fama, mi sono fidato.”

SORPRESA“Il primo test lo abbiamo fatto sul tracciato di Jennings, nel nord della Florida. Siamo ripartiti da zero su una pista dove i tecnici Ebr avevano già riferimenti. Ho trovato tanto entusiamo e gente che ha voglia di fare bene, come me. Quando ho acceso per la prima volta il motore non sapevo proprio cosa aspettarmi. Invece la 1190RX funziona bene. La ciclistica mi è piaciuta subito, è leggera e maneggevolissima. Il primo giorno ci ho preso la mano, poi ho cominciato a spingere. Alla fine dei quattro giorni ho fatto 1.12.3, sette decimi sotto il record ufficiale. Okay, non è una pista del Mondiale, quindi il tempo conta il giusto. Però qui vengono a girare tutti i top team americani e nessuno era mai andato così forte. I miei ingegneri sono entusiasti e mi hanno contagiato. Non mi nascondo che sarà molto difficile, siamo ai primi passi. Ne abbiamo di strada da fare, ma passerò un Natale più sereno di quanto mi sarei aspettato.”

Canepa ha corso in MotoGP con la Ducati Desmosedici

COSA MANCA“La Ebr in percorrenza di curva è già superiore alla Ducati Panigale. Il punto debole è il motore (è un V2 di derivazione Rotax, ndr).  Ci mancano dei cavalli, è qui che bisogna lavorare. Ho utilizzato per parecchie stagioni il  bicilindrico Ducati, so dove bisogna arrivare per reggere il confronto. E siamo abbastanza lontani. Se gli ingegneri mi danno la potenza che serve, il discorso diventa molto interessante. Perchè la Ebr, in alcuni settori, è molto più avanti di quanto pensassi. L’elettronica è sofisticata, usano la centralina Marelli MHT e un software completo di tutto: controllo di trazione, antimpennamento, freno motore, non manca proprio nulla e funziona bene.  La Ebr è stata criticata per l’adozione del freno anteriore perimetrale, cioè con il disco di enorme diametro aderente al cerchio. Abbiamo provato anche il doppio disco, cioè la soluzione che usano tutti, e ho fatto il miglior tempo con quella. Ma con il perimetrale l’effetto giroscopico è molto minore e la moto guadagna  in maneggevolezza, quindi in percorrenza di curva. Solo che il perimetrale frena poco. Se riusciamo a rendere l’azione più aggressiva, può diventare un asso nella manica”

E ADESSO?“Dal 21 dicembre al 4 gennaio non si può girare, c’è il divieto imposto dal nuovo regolamento del Mondiale. Ma non vedo l’ora di riprenderla in mano, la mia baby. Nella seconda metà di gennaio saremo a Portimao (Portogallo) e Jerez (Spagna), insieme a tutte le altre squadre. Sarà la prima occasione per vedere a che livello siamo. Non vi aspettate di trovarci al top, è troppo presto. Ma potrei stupirvi. Go go guys!

Seguitemi su Twitter: https://twitter.com/PaoloGozzi1

Facebook: https://www.facebook.com/paolo.gozzi.54

Lascia un commento