14 Gennaio 2014

Lo stop obbligatorio dei collaudi invernali non serve, cancellatelo!

Tra sei settimane parte il Mondiale e la Superbike ricomincia la preparazione invernale. Sarà una lotta contro il tempo per colpa del divieto di test invernali in vigore dal 1 dicembre al 15 gennaio. Una regola assurda che  complica l’organizzazione logistica, ritarda lo sviluppo tecnico a non fa risparmiare. Peggio: per recuperare il tempo perso, […]

Tra sei settimane parte il Mondiale e la Superbike ricomincia la preparazione invernale. Sarà una lotta contro il tempo per colpa del divieto di test invernali in vigore dal 1 dicembre al 15 gennaio. Una regola assurda che  complica l’organizzazione logistica, ritarda lo sviluppo tecnico a non fa risparmiare. Peggio: per recuperare il tempo perso, le squadre spenderanno di più.

Il team Pata Honda (qui Jonathan Rea) farà nove giorni di test in due settimane

La Superbike ha istituito tre anni fa questa limitazione scimmiottando quanto avviene da più tempo in MotoGP. La differenza è che la top class si apre a fine marzo mentre le derivate dalla serie debuttano il 23 febbraio a Phillip Island, in Australia. La sosta forzata costringerà i team a concentrare in tre settimane il lavoro che avrebbero potuto dilazionare in due mesi. Molte energie e tanti soldi buttati dalla finestra.

TOUR DE FORCE – Quasi tutte le squadre ufficiali faranno tappa a Portimao, nel sud del Portogallo (lontanissimo dai reparti corse…) dal 16 al 20 gennaio. Kawasaki e Suzuki gireranno ad Almeria (Spagna), poi un buon numero di team tornerà di nuovo in pista a Jerez tra fine gennaio e inizio febbraio. La Honda, impegnata nel lungo e delicato sviluppo della nuova elettronica sta cercando addirittura una terza possibilità prima che le moto, intorno al dieci febbraio, vengano imbarcate sul volo verso gli antipodi.  Tra una sessione e l’altra la Pata Honda ha programmato pure la presentazione del team a Verona il 25 gennaio. Non è ovviamente la sola Marca che  dovrà ritagliare spazio per la vetrina precampionato. C’è anche da considerare che dopo la fine dello scorso campionato le Superbike hanno già girato a Jerez (un solo giorno in ottobre) e a novembre prima ad Aragon e di nuovo sulla pista andalusa. Tra prima e dopo la sosta i top team avranno comunque fatto 12-13 giornate di collaudo su quattro (anche cinque…) piste diverse. Dunque è evidente che i 45 giorni di sosta non servono a ridurre i costi, ma solo a complicare le cose.

ALTERNATIVA – Sarebbe molto meglio  organizzare tre uscite (massimo nove giornate) in  periodi ben distinti: una poco dopo la fine del campionato, che quest’anno termina il 2 novembre in Qatar; la seconda a metà dicembre, la terza a metà gennaio. Vietando qualunque altro test supplementare, si otterrebbero molti vantaggi. 1. Uniformità: al via in Australia qualche team arriverà con 15 giornate di test alle spalle, altri con appena 2-3; 2. Vera riduzione di costi: il promoter Dorna potrebbe accollarsi il noleggio dei circuiti che adesso pesa interamente sulle squadre; 3. Migliore sviluppo: spalmare i collaudi in tre mesi (novembre, dicembre e gennaio) agevolerebbe lo sviluppo tecnico che nelle prossime settimane, con test così ravvicinati, sarà molto difficile e più costoso. 4.Sicurezza: un programma di test ufficiale concentrato in tre uscite garantirebbe la disponibilità delle infrastrutture (medici, elicottero, ect.) che nelle uscite invernali organizzate direttamente dalle squadre quasi sempre mancano, per costi eccessivi. 5. Visibilità: tre uscite ufficiali con tutte le squadre in pista  garantirebbero una copertura media ben maggiore dell’attuale, permettendo ai team  recuperare parte dell’investimento in forma di visibilità per marchi e sponsor.

La Pirelli vuole cambiare il programma di test estivi

INTANTO CAMBIA IL PROGRAMMA ESTIVO – Sempre per ridurre i costi la Dorna ha opportunamente messo al bando i collaudi a campionato in corso. L’idea originale era organizzare tre test di un giorno all’indomani di round europei, azzerando spese di trasferta e con  gomme e noleggio dei circuiti coperti dal promoter spagnolo. Ma su richiesta della Pirelli il progetto cambierà. Resta in programma solo il lunedi post round di Imola (11 maggio), gli altri  verranno sostituiti da due giornate a Portimao da programmare verso fine luglio. In questo modo il fornitore di pneumatici potrà collaudare  le evoluzioni  per il finale di stagione. Si sfrutterà il buco tra il round americano di  Laguna Seca (13 luglio) e Jerez (Spagna) il 7 settembre. E non ci saranno costi logistici: la settimana prima della tappa Usa si corre proprio a Portimao (6 luglio) per cui le squadre lasceranno in Algarve mezzi e attrezzature. Una buona idea.

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2 commenti

  1. Pito28 ha detto:

    … e se invece lasciassimo libertà di test alle squadre con l’obbligo di non utilizzare i circuiti del mondiale? Certo, a livello d’immagine i ritorni sarebbero 0, però si potrebbero fare molti più test utilissimi allo sviluppo, magari in circuiti che costano poco. Sarà che a me sembra un controsenso limitare i test in circuito negli sport motoristici…
    Oppure qualcuno deve lucrare pure sui test?

    P.S.: vogliamo parlare del calendario? Fra primo e secondo round oltre un mese e campionato fermo per 2 mesi fra luglio e settembre. Mah…

  2. alfa_it ha detto:

    Sarebbe l’idea giusta quella proposta da te Paolo: della serie, moglie ubriaca (tutti potrebbero sviluppare in sicurezza, ritorno mediato assicurato) e botte piena (i conti correnti di tutti ringrazierebbero).
    L’unico dubbio rimarrebbe ancora il calendario: gli accordi pre dorna sono quelli che sono e ok. Sarebbe più sensato programmare una sessione di test + due/tre tappe nell’emisfero australe dopo Phillip Island (ne butto due a calendario 2014: Sud Africa e Sepang, invece dei test MOTOGP) per ragioni climatiche, senza contare che i soldi verrebbero gestiti meglio per le trasferte.
    Alcune volte mi sembra che la Dorna si nasconda dietro la scusa del proprio orientamento al risparmio…(parlo anche per alcune scelte fatte nella top class).
    Attendiamo un 2015 senza concomitanze, più orientato al vero risparmio e rivoluzionario con le sole EVO.