7 Settembre 2014

Aprilia doveva fermare Melandri?

L'Aprilia domina e Melandri trionfa. Tutto perfetto? No, c'è da discutere pure oggi. Perchè nella migliore giornata dell'anno il piccolo Marco ha preceduto due volte il compagno Sylvian Guintoli frenandone la rimonta nel Mondiale e permettendo di limitare i danni ad una   Kawasaki mai così in  in difficoltà. Il francese adesso è a -31 […]

L'Aprilia domina e Melandri trionfa. Tutto perfetto? No, c'è da discutere pure oggi. Perchè nella migliore giornata dell'anno il piccolo Marco ha preceduto due volte il compagno Sylvian Guintoli frenandone la rimonta nel Mondiale e permettendo di limitare i danni ad una   Kawasaki mai così in  in difficoltà. Il francese adesso è a -31 punti dal battistrada Tom Sykes contro 44 della vigilia. Se Melandri avesse ceduto strada, Guintoli sarebbe a -21 e con 100 punti in palio al britannico poteva venire qualche pensiero. Invece se la gode: le Aprilia avevano giocato per lui già a Portimao quando Guintoli era andato addosso a Melandri mandando in fumo una probabile doppietta e conseguenti 25 punti. Fate i conti da soli.

PERCHE' NO – Chi sostiene che Aprilia abbia fatto bene a non metterci becco e a non rovinare la più bella giornata di Melandri può far valere diversi argomenti. Eccoli.

1.Il regolamento sportivo vieta il gioco di squadra e qualsiasi condotta atta a modificare il responso della pista. Imponendo a Melandri di rallentare e dare strada, Aprilia poteva incappare in penalizzazioni di vario genere, a discrezione della Race Direction: da una multa a penalità in punti nel Mondiale piloti e/o Costruttori, dove Noale è piombata a una sola lunghezza dalla Kawasaki.

2.In F1 il problema non si sarebbe neanche posto.Le auto sono delle squadre, i piloti devono ubbidire e non fare casini” ha commentato sabato scorso Flavio Briatore interpellato in merito alla lotta senza esclusione di colpi in Mercedes tra Rosberg e Hamilton. Ma nelle moto funziona diversamente: qui è il pilota che conta, Valentino Rossi è stato un fenomeno a prescindere di quello che ha guidato, si chiamasse Aprilia, Honda o Yamaha. Stoppare Melandri avrebbe esposto l'Aprilia a critiche feroci. Il pubblico Superbike  ama il coraggio, il rischio e il talento e detesta i giochetti. E gran parte di quelli che sono in tribuna o davanti alla tv sono pure clienti. Dal punto di vista dell'immagine aiutare Guintoli sarebbe costato carissimo.

3.  A breve, forse addirittura il prossimo week end a Misano, Aprilia annuncerà il ritorno in MotoGP con lo stesso Melandri dominatore di Jerez. Se lo avessero bloccato, alla presentazione non si sarebbe parlato d'altro. E immaginate l'imbarazzo del pilota.

4.  Aprilia non ha ancora deciso se e come proseguirà l'avventura  SBK e quasi sicuramente Sylvain Guintoli cambierà aria:  in queste ore sta trattando con Honda. Anche se il recupero su Sykes andasse in porto, il numero 1 anno prossimo non sarà su un'Aprilia.

5. Se fosse uscita la segnalazione, non è detto che Melandri avrebbe ubbidito. Okay, c'è un accordo biennale MotoGP già raggiunto e teoricamente sarebbe stato da sciocchi andare contro l'interesse aziendale. Ma dopo il patatrac di Portimao è sceso il gelo tra Marco e Sylvain. Avergli portato via dieci punti fondamentali potrebbe avergli dato un gusto enorme. Poco professionale? No, i piloti sono tutti così. Pensano a loro stessi e quando sono convinti di aver subìto un torto non vedono l'ora di restituirlo. Fatto.

PERCHE SI – Ci sono validi argomenti anche di chi pensa che il gioco di squadra era da fare.

1.Noale spende 6-7 milioni a stagione per correre in Superbike e mandare in fumo la possibilità di giocarsi il Mondiale fino in fondo non è comprensibile.

2.Le manche SBK sono brevi e concitate, le posizioni ballano ad ogni giro e spesso attuare il gioco di squadra, anche volendo,  è difficile, se non impossibile.  Stavolta no, era tutto apparecchiato perchè le due corse di Jerez si sono dipanate in maniera chiarissima: le due Aprilia là davanti con quattro secondi di margine e almeno quattro-cinque tornate (circa dieci minuti) per decidere.

3. Nel 2009 a Imola la Ducati non fermò Michel Fabrizio che vinse davanti al compagno Noryuki Haga. La gara dopo era l'ultima e 1uei cinque punti fecero perdere il titolo al giapponese a favore di Ben Spies e la Yamaha. Caddero molte teste e l'anno dopo l'azienda chiuse addirittura il team ufficiale. Sicuro che se capita alla Ducati, il gioco di squadra stavolta lo fanno…

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4 commenti

  1. Member_49375 ha detto:

    no, “fermare un pilota” dovrebbe essere una bestemmia per qualsiasi appassionato ma evidentemente, soprattutto in Italia terra dell’aum aum, non è così. Chi fa giochi di squadra dovrebbe essere squalificato, dovrebbe prevederlo il regolamento in maniera categorica per non vedere scene come quelle viste in F1, sì quella categoria dove è stato per anni quella “brava persona” di Briatore. anche Nelson Piquet jr stava facendo un gioco di squadra sbattendo nel muro giusto? L’Aprilia avrebbe dovuto essere squalificata 2 anni fa a Mosca per l’imbarazzante ultimo giro di Laverty. Oggi il buon Romano Albesiano, uomo di sport, ha fatto quello che doveva fare. Certi italiani si devono mettere in testa che un titolo come quello del 2012 in Sbk, vinto a quel modo non vale niente. Fu l’epilogo scandaloso di un mondiale straordinario, il gioco di squadra Aprilia rovinò tutto e pose un’ombra grigia su quella che era stata la più bella stagione degli ultimi anni. In gara si dà tutto, certo tra compagni di squadra non si rischia un sorpasso all’ultimo sangue se uno dei due lotta per il mondiale e l’altro no, ma la gara deve rispettare il suo andamento naturale. Vince il più veloce, il più costante, il più bravo nei sorpassi, quello che non fa errori. il resto è fuffa. come diceva Senna stiamo parlando di “World Championship…(pausa)…of drivers” , campionato del mondo PILOTI, questo è il campionato che conta, e un PILOTA non lascia passare un altro PILOTA per farlo vincere. non siamo a giocare a pallanuoto o a calcio dove si gioca insieme, ci si aiuta e si vince/si perde insieme. non è ciclismo dove tutti i gregari lavorano per far vincere la corsa a tappe o l’arrivo in volata a un Capitano. questo è motorsport, una lotta tra TUTTI i concorrenti per arrivare primi al traguardo. il gioco di squadra è proprio in antitesi con le gare a motore, la natura di questi due concetti è inconciliabile. quindi mettetevi l’anima in pace italiani, seconde voci in cabina di commento, e rassegnatevi…questo è lo sport. ha fatto doppietta un italiano su moto italiana, dovrebbe essere questo l’argomento da approfondire oggi. e ci sarebbe da fare i complimenti a Melandri invece di trovare un altro modo per attaccarlo.

  2. alfa_it ha detto:

    Sarà pur vero che Ducati non diede ordini di scuderia nel 2009, ma Spies quell’anno fu un vero ciclone. E il titolo, a parer mio, se lo è giocato male Haga cadendo in Germania (se non erro) e a Brno con due piazzamenti scarsi.