8 Luglio 2023

Andrea Iannone in Superbike? Bellissimo, “ma chi paga?”

Iannone cerca una Ducati in Superbike, ma al momento chi gliela può dare? Forse una soluzione all'orizzonte c'è....

Andrea Iannone, Superbike

Andrea Iannone che torna in pista quattro anni di buio è una storia fantastica di per sé. Stiamo parlando di un talento che in MotoGP aveva fatto gran belle cose, salvo poi incappare negli strali della giustizia sportiva per la contestata vicenda dell’assunzione di sostanze vietate sul finire della stagione 2019. A maggior ragione se il palcoscenico del riscatto fosse il Mondiale Superbike. Cioè un campionato ancora da motociclisti duri e puri, sia sul versante piloti che su quello del pubblico. Un ambiente lontano dal jet set, dall’influencing, dal gossip. Nel paddock senti ancora parlare tanto di moto. Finisce la corsa, e nell’hospitality Yamaha apparecchiano il tavolo per la briscola. Tiene banco Remo Gobbi, il signor Pata, uno degli sponsor più munifici che c’è. Iannone negli ultimi quattro anni si è tenuto visibile in mondi diversi, ballando sotto le stelle a braccetto con ragazze famose. Vederlo qua in mezzo sarebbe affascinante. Significa che sotto quel fisicaccio da attore, batte ancora un cuore da pilota. Vero.

Bello, ma chi paga?

L’interrogativo è stato sollevato da Ivo Schutzbach, giornalista tedesco autorevole e ben informato. “Andrea Iannone sogna di ricominciare la carriera nel Mondiale Superbike. I media italiani festeggiano ma dimenticano la cosa più importante: chi paga le spese?” L’interrogativo non fa una piega, anzi è il fulcro di tutto. Iannone da tempo sta sondando il terreno nell’ambito Ducati e per gli allenamenti ha ottenuto pieno supporto da parte di Michele Pirro e della sua struttura. E’ il tester di Borgo Panigale, quindi non potrebbe permettersi di gestire un’attività così “impegnativa“, per quello che Iannone rappresenta, senza il via libera Ducati. Se Alvaro Bautista, 39 anni, avesse annunciato il ritiro a fine di questo trionfale 2023, la strada sarebbe stata spianata. Con Iannone e un giovane rampante (Nicolo Bulega) lo sponsor-proprietario Aruba avrebbe schierato un’accoppiata di glamour e prospettiva. Ma Alvarito non molla, andrà avanti anche nel 2024. Di mettergli a fianco un cliente scomodo, se non altro per l’ingombro mediatico, non se ne parla. Quindi restano le squadre satellite.

Solo di moto serve un milione €

In griglia, ad oggi, ce ne sono tre: Go Eleven, Barni e Motocorsa. L’analisi di Schutzbach è teutonicamente severa, ma condivisibile. “Gestire una Ducati V4 R fra viaggi, iscrizione e tutto il resto costa almeno milione €, se vuoi fare almeno qualche test e non farti mancare i ricambi. Motocorsa ha ceduto spazi sulla moto e sulla tuta agli sponsor di Axel Bassani, che quindi aiuta la squadra ad andare avanti. Neanche Barni (il team di Danilo Petrucci, ndr) pare che navighi nell’oro. Risulta difficile pensare che Iannone possa portare un milione di sponsor ad un team privato”. Se Petrucci resta dov’è, risulta difficile ipotizzare che Barni sia in grado di gestire un doppio impegno di questa portata. Schutzbach è caustico: “Le speculazioni sono state alimentate dalle dichiarazioni avventate dei proprietari delle due squadre (Lorenzo Mauri e Marco Barnabò, ndr). Ovviamente sono tutti felici di vedere associata la loro attività ad un ex MotoGP di prima grandezza.”

Pane, amore e fantasia

Visto dalla Germania, il rincorrersi di voci riguardo la possibilità che Andrea Iannone possa correre nel Mondiale Superbike appare, ad oggi, soltanto un grande chiacchierare a vuoto. All’estero ci vedono ancora – a volte a ragione – come squattrinati in preda a manie di grandezza. In Italia si parla di costruire opere faraoniche, e manca chi pulisce i tombini quando piove. Quello che il bravo Ivo non considera, è la capacità italica di uscirne sempre, in qualche modo. Far spuntare i soldi dove non ci sono è specialità nazionale. Siamo il Paese più indebitato d’Europa e quello con la migliore qualità della vita. Se ci mettiamo in testa una cosa, alla fine ci riesce. Se Iannone, la Ducati e la Superbike hanno deciso di sposarsi, una soluzione si troverà.

Aiutati che qualcuno ti aiuta…

Marc Van der Straten, mister Stella Artois, è un ricchissimo uomo d’affari e dal 2009 mecenate della moto. Il suo team Marc VDS ha scalato tutti i gradini, fino alla MotoGP. Adesso detta legge in Moto2. Di recente Marina Rossi, il braccio destro di VDS, ha chiesto alla Ducati la disponibilità di una moto per sbarcare in Superbike. Nei piani, la guiderà il britannico Sam Lowes, che in Moto2 adesso fa coppia con il lanciatissimo Tony Arbolino. Raddoppiare l’impegno per IA29? Il conte Van der Straten, se vuole, può. I soldi ci sono, basta chiederli a chi li ha.

Foto: Instagram

Jonathan Rea la splendida biografia: “In Testa” disponibile su Amazon

Lascia un commento