3 Giugno 2019

Papà Danilo Petrucci: “Sembrava sul ring, l’abbiamo fatta grossa!”

Danilo Petrucci senior racconta l'emozione della vittoria di suo figlio al Mugello. Ma il pilota Ducati saprà resistere alla tentazione di un altro trionfo?

Danilo Petrucci

Danilo Petrucci è il papà di Danilo, portano lo stesso nome. Ha trasmesso la passione per le due ruote al figlio, “ma senza mai forzarlo”. Lavorava nel team Pileri, ha guidato il camion di Loris Capirossi, ha sempre svolto delle funzioni all’interno del paddock. Una percentuale del merito della vittoria al Mugello non può che andare Danilo senior, che nei primi anni lo aiutava a trovare sponsor locali per poter correre.

E’ la prima gara che vengo giù – ha detto papà Danilo Petrucci a Sky Sport -, sto rafforzando il nobel per la trasparenza, perché si dice che il babbo dei piloti deve stare sulle tribune. Oggi sono sceso, è una bella sensazione, sembrava che Danilo fosse sul ring e qualche pugno l’ho dato anch’io. L’esordio è avvenuto qui, non avevamo il motorhome, avevamo una Yamaha 1000 Exup con cui mi divertivo ed era ferma da anni e decidemmo di lasciare le ruote artigliate per provare l’asfalto. Venimmo qui al Mugello con una moto di 13 anni e lui aveva 13 anni. L’abbiamo fatta veramente grossa!“.

PETRUX CUORE D’ORO

Il trionfo del Mugello è un sogno divenuto realtà che parte da molto lontano, dagli strati più bassi del motociclismo. Fino all’età di 13 anni non aveva mai provato l’adrenalina dell’asfalto e il trial è rimasto impresso nel suo codice genetico. “Per tutta la vita ho sperato di approdare in MotoGP, ma ho iniziato a fare trial – ha ricordato Danilo Petrucci jr -, che è molto lontano dalla MotoGP. È come voler giocare ai Mondiali di calcio quando sei un giocatore di basket. Ho avuto alcuni giorni molto duri, mesi e anni, ma non ho mai pensato ad altro, non ho mai perso la mia passione. Il mio sogno numero uno era essere un pilota professionista“.

Dopo i primi anni difficili il salto di qualità nel 2015, quando è salito in sella alla Ducati del team Pramac. Quest’anno il team Ducati ufficiale gli ha dato fiducia ‘part-time’ con contratto di un solo anno. Nessuno ha creduto in lui fino in fondo, fino a ieri. Adesso la priorità è firmare il rinnovo fino alla fine del 2020, per ripagare il pilota umbro con un’iniezione di tranquillità, alla pari di tutti gli altri piloti. Per buona pace di Jack Miller che ha sperato di potergli soffiare il posto per il prossimo campionato. Prossimo obiettivo sarà spingere all’unisono per consentire ad Andrea Dovizioso di rincorrere Marc Marquez nella corsa al Mondiale. Ma sarà davvero possibile resistere alla tentazione di un’altra vittoria non appena si ripresenterà un’altra buona occasione? Non ci meraviglieremmo se Petrux anteponesse l’amicizia per Andrea all’ambizione. Motivo per cui ha fatto commuovere mezza Italia con la sua prima vittoria al Mugello…

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