3 Giugno 2020

MotoGP, Valentino Rossi: “In Honda pensavano che fossi pazzo”

Valentino Rossi protagonista su Rai1 nel programma 'Non mollare mai'. Con Alex Zanardi ripercorre alcuni momenti salienti della sua prestigiosa carriera.

MotoGP, Valentino Rossi

Valentino Rossi grande protagonista nel giorno della Festa della Repubblica, nel corso dello show solidale ‘Non mollare mai: storie tricolori’, condotto da Alex Zanardi. Un evento televisivo il cui fine era una raccolta fondi a beneficio della Croce Rossa. Presenti anche Alex Del Piero, il pilota di F1 Charles Leclerc, Federica Pellegrini. Alla vigilia di una grande decisione il Dottore è apparso in TV in prima serata.

Il campione di Tavullia ha ripercorso alcune tappe della sua leggendaria carriera, delle sue gag divertenti dopo alcune storiche vittorie. “Abbiamo fatto conoscere il motociclismo ai nonni e ai bambini e a tutti quelli che forse non l’hanno seguito fino ad allora. Quelle parodie hanno avuto successo perché sono venute naturalmente. E questo ha reso un po’ più leggero questo sport. Lo facevamo solo per ridere“. Valentino Rossi ha ricordato lo storico sorpasso ai danni da Casey Stoner al Cavatappi nel 2008. “È stato uno dei sorpassi più belli della mia carriera. Casey e io ci eravamo superati diverse volte in quella gara“. Ben cinque sorpassi in tre giri e ne mancavano ancora 27.

ANNI DIFFICILI E SCOMMESSA YAMAHA

Per diventare un campione della MotoGP occorre un ingrediente saliente. “Un po’ di malizia competitiva nel tuo DNA… Ciò ti consente di fare la differenza nei momenti cruciali tra un pilota forte e un campione. Se sei politicamente corretto, potresti ottenere più benefici a lungo termine“. Valentino Rossi ha vinto tanto all’inizio della sua carriera. “E’ qualcosa che pochi campioni hanno raggiunto. Tuttavia, dopo sono arrivati ​​gli anni più difficili, quando ho vinto meno e avuto delusioni. Eppure certi episodi hanno dato più piacere di quando ho vinto 12 gare di fila“.

Infine il 41enne ha ricordato la più grande sfida della sua carriera. Quando ha lasciato la Honda per trasferirsi in Yamaha. Una scommessa rivelatasi poi vincente. “In quegli anni molti dicevano che vincevo grazie alla Honda. È stata una soddisfazione, ho preso una decisione folle. È come se Hamilton lasciasse la Mercedes per correre con la McLaren. In Honda pensavano che fossi pazzo quando ho deciso di firmare per Yamaha. Ma alla fine – ha concluso Valentino Rossi – ho dimostrato che non vincevo solo per la moto“.

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1 commento

  1. Max75BA ha detto:

    …le sue gag, il “salto” quasi nel buio in Yamaha che non vinceva da 11 anni epoca 500 cc e le grandi prestazioni avute nella sua “vecchiaia” lo rendono un personaggio veramente iconico e tale iconicità attualmente manca a Marquez pur raggiungendo vette elevatissime nella specifica disciplina sportiva…Vale ha la iconicità di Maradona, Tomba, Jordan, Nuvolari…