25 Dicembre 2022

MotoGP, Valentino Rossi e Suzuki ad un passo: il racconto di Davide Brivio

Davide Brivio rivela un piccolo retroscena di MotoGP: i destini di Valentino Rossi e Suzuki erano ad un passo dall'incrociarsi.

MotoGP, Davide Brivio

Davide Brivio ha lasciato Suzuki all’inizio del 2021, una grande perdita per Suzuki e soprattutto per il paddock della MotoGP. Stava rivoluzionando il modo di pensare e lavorare della Casa di Hamamatsu, ha dato il suo contributo nella vittoria del Mondiale 2020 ad opera di Joan Mir. Dopo una esperienza ultraventennale nel Motomondiale, collaborando con Yamaha e affiancando Valentino Rossi negli anni d’oro, è sicuramente uno dei manager più rinomati (e richiesti) nel motorsport. Nelle ultime due stagioni ha portato il suo bagaglio di esperienze al Team Alpine (Renault) di F1, ma sono in tanti a sognare il suo ritorno in classe regina.

Pillole di storia MotoGP

In una lunga e interessante intervista pubblicata su Slick Magazine, il manager brianzolo rivela alcuni retroscena sul mancato approdo di Valentino Rossi in Suzuki. Eppure il campione di Tavullia è stato ad un soffio dal ricongiungimento con Davide Brivio. “Dobbiamo partire dal 2011, quando lavoravo per Valentino. Anch’io ho lasciato la Yamaha alla fine del 2010, come lui“. Il Dottore ha provato a tentare la fortuna con il marchio Ducati per realizzare il sogno del titolo MotoGP “made in Italy” realizzatosi solo nel 2022 con Pecco Bagnaia. “A fine 2011 Suzuki ha lasciato la MotoGP, ma nel paddock si sapeva che volevano fermarsi già a fine 2010, quindi nel 2011 hanno corso (con una sola moto) proprio per onorare il contratto con la Dorna“.

Il matrimonio tra Brivio e Suzuki

Un allontanamento momentaneo per ristabilire certi equilibri tecnici e finanziari. Nel paddock si sapeva che Suzuki sarebbe tornata a breve distanza. “Ma certo io, in quel momento, non pensavo che presto avrei dovuto fare i conti con la Suzuki“, ha proseguito Brivio. Intanto l’esperienza di Valentino Rossi non andava bene in sella alla Ducati Desmosedici. Dopo una complicata prima stagione MotoGP 2011. l’allora 31enne campione stava già valutando l’idea di cambiare aria al termine del contratto biennale. “All’inizio del 2012, [il capo della Suzuki MotoGP] Shinichi Sahara mi ha contattato“, ha raccontato l’ex manager Yamaha. “Ha detto: ‘Vogliamo davvero tornare, e lo faremo nel 2014, quindi vorrei sapere se Valentino è interessato a unirsi al progetto’. L’ho detto a Valentino e lui mi ha detto che aveva bisogno di una moto per il 2013, non per il 2014. Quindi non poteva aspettare la Suzuki“.

Suzuki e Valentino Rossi destini diversi

Quando la risposta è arrivata a Shinichi Sahara c’è stato un periodo di silenzio, fino ad un nuovo contatto con Davide Brivio. Gli è stato proposto un nuovo progetto Suzuki Team con base in Italia. “Quando Sahara mi aveva contattato per Valentino, mi aveva anche detto che sarebbero stati disponibili a realizzare la sede della squadra in Italia, per tenerselo vicino. Quindi l’idea di fare una base in Italia c’era già. Comunque, questa volta ho risposto: ‘Sì, mi interessa.’ Era l’estate del 2012, e all’inizio dell’autunno sono andato in Giappone per iniziare a parlare del nuovo progetto“.

Intanto Valentino Rossi ha continuato la sua carriera in MotoGP con Yamaha, ma senza ottenere grandi risultati, ad eccezione del 2015, quando ha chiuso da vicecampione. Brivio, nel frattempo, ha guidato il pilota Suzuki Joan Mir al titolo mondiale 2020. Chissà cosa sarebbe successo se la leggenda di Tavullia e la Casa di Hamamatsu avessero incrociato i loro destini.

Foto: MotoGP.com

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