11 Marzo 2020

MotoGP-Superbike: specchio del mondo sulla pandemia coronavirus

MotoGP in standby per altri due mesi, Jerez cancella la gara Superbike. Il motorsport diventa specchio di una pandemia che sta diventando incontrollabile

MotoGP chiusa per coronavirus

Anche l’Argentina ha dato forfait. In seguito allo slittamento della gara mondiale di Motocross, anche la gara di MotoGP è stata rinviata. La cancellazione dei voli da e per la Spagna aveva lasciato prevedere anche la cancellazione del round Superbike a Jerez e il comunicato ufficiale è stato servito. Dopo l’ennesimo duro colpo al motorsport è doveroso fare un bilancio della situazione che assume numeri sempre più critici. Annullare le gare con così largo anticipo la dice lunga sullo stato di crisi che stiamo vivendo a livello planetario.

I NUMERI IN EUROPA E IN ITALIA

L’allarme coronavirus si espande a macchia d’olio in Italia e nel resto dell’Europa. In Spagna si contano 1.956 casi, 493 nuovi casi nelle ultime 24 ore, 49 morti. La Francia conta 1.739 persone infette e 33 morti. In Germania 1.825 infetti (288 nelle ultime 24 ore) e 3 morti. In Svizzera 645 casi e 4 morti. 498 casi e 5 morti in Olanda. 475 e 1 morto in Svezia, 432 persone colpite nel Regno Unito, 339 in Danimarca, 310 in Belgio, 202 in Austria. 60 persone colpite e 2 morti nella piccola Repubblica di San Marino.

In Italia oltre 12mila infetti, 827 morti, oltre 1.000 le persone ricoverate di cui 1.028 in condizioni critiche, 2.313 nuovi casi da ieri ad oggi. Il coronavirus non risparmia nessuna fascia di età. In Italia 43 casi positivi al virus riguardano bambini tra 0 e 9 anni, 85 i casi nella fascia di età 10-19 anni, mentre salgono a 296 quelli tra 20 e 29 anni.

L’ALLARME CORONAVIRUS NEL MONDO

Arriva a quota 118.619 il numero di casi di Covid-19 nel mondo, con 4.585 morti in forte fase ascendente. Sono 3.158 i decessi in Cina dove si registrano ormai 80.778 contagi. Gli ultimi dati diffusi dalle autorità sanitarie cinesi e relativi alla giornata di ieri parlano di 24 nuovi casi confermati e 22 morti, tutti nella provincia di Hubei, dove si trova la città di Wuhan. Più contenuta l’epidemia in Africa dove si segnalano 99 casi, ma qui l’emergenza potrebbe avere contorni tragici considerando la fragilità del sistema sanitario e l’intensità dei contatti con la Cina. In Egitto, il paese più colpito insieme all’Algeria, è stato registrato un decesso.

Dall’Oms non arrivano notizie rassicuranti. “Nei giorni e nelle settimane davanti a noi, ci aspettiamo un ulteriore aumento di casi, di decessi e di paesi coinvolti“. Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha aggiunto: “Non abbiamo mai visto una pandemia di un coronavirus, questa è la prima. Ma non abbiamo mai visto nemmeno una pandemia che può, allo stesso tempo, essere controllata“.

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