4 Ottobre 2023

MotoGP, Pramac ha fiducia in Ducati: “Quante ne ho sentite…”

Daniele Romagnoli, capotecnico di Jorge Martin, suona la carica verso l'assalto al titolo MotoGP. Da Ducati arriva massimo appoggio.

MotoGP, Jorge Martin

Jorge Martin è a tre passi dalla vetta della classifica MotoGP e le ultime sei gare offriranno una sfida titanica con Francesco Bagnaia. Il madrileno del team Pramac Racing ha trovato il meritato riscatto nella stagione 2023, dopo che i vertici di Borgo Panigale gli hanno preferito Enea Bastianini per l’ascesa al team factory. Tre vittorie e quattro podi, cinque trionfi e quattro podi nelle gare sprint rappresentano il suo bottino di battaglia.

Jorge ad un passo da Pecco

Il merito del successo di Jorge Martin va attribuito anche al suo staff tecnico guidato da Daniele Romagnoli, tecnico di spessore ed esperienza, che vive il paddock dal 1992. Nel team di Paolo Campinoti si vive un momento di gloria senza precedenti, un team satellite ad un passo dal vincere il titolo MotoGP. Impresa non certo semplice, contro un Francesco Bagnaia che darà filo da torcere nel finale di Mondiale, ma sicuramente fattibile. L’eccellente prestazione del madrileno sul bagnato di Motegi, con pole e doppia vittoria, ha avvicinato il sogno alla realtà. “Di solito Jorge non era eccezionale sul bagnato. Questo significa che qualcosa che si è sbloccato“.

Pramac come un team ufficiale

In un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’, Daniele Romagnoli suona la carica, ma invita a tenere i piedi per terra. Pramac da tempo è considerata una costola del team Ducati ufficiale, Gigi Dall’Igna mostra sempre grande attenzione e dedizione verso la formazione di Paolo Campinoti. Alla faccia di chi pensa che la Casa emiliana non farà mai vincere un suo team satellite e che presto interverrà con ordini di scuderia. “Questa è una caz… Quante ne ho sentite… Che prima o poi ci chiudono i rubinetti, che ci portano via le centraline… Per come lo conosco, a Gigi (Dall’Igna, ndr) non frega niente con che pilota vince“.

Il sogno iridato

La Desmosedici GP23 è subito calzata a pennello, l’arrivo del team manager Gino Borsoi ha dato quel tocco che mancava dopo la partenza di Francesco Guidotti. E la rabbia per la mancata promozione nel team ufficiale ha dato un’ulteriore spinta, “l’ha usata come motivazione extra per fare vedere ai vertici Ducati che avevano sbagliato. Dopo 31 anni nel paddock, sapevo che dovevo farlo ragionare, essere un po’ psicologo e padre. Gli ho fatto capire che abbiamo la moto ufficiale, tutti i pezzi e le evoluzioni, oltre al supporto degli ingegneri. E non c’è la pressione del team ufficiale“.

Lascia un commento