14 Luglio 2022

MotoGP, Pecco Bagnaia: autoriflessione sulle quattro cadute

Pecco Bagnaia non molla le speranze per il titolo MotoGP 2022. Sui quattro errori fa autoriflessione e riconosce dove sbaglia.

MotoGP, Pecco Bagnaia

Quattro pole position e tre vittorie nella prima parte di stagione MotoGP, nessuno ha fatto meglio di Pecco Bagnaia, ma si ritrova a dover inseguire Fabio Quartararo, Aleix Espargarò e Johann Zarco. 66 i punti che lo separano dalla vetta, 9 le gare restanti e può fare affidamento su una Ducati GP22 che sicuramente fa tremare la concorrenza. Da Silverstone a Valencia si gioca una partita difficile ma non impossibile, ma serve uno step di maturità per il pilota torinese. I quattro zeri incassati come un pugile campione messo all’angolo fanno male, alla ripartenza bisognerà partire subito forte senza accusare altri colpi d’ingenuità.

Bagnaia… il titolo MotoGP passa dalla mente

Era partito con i favori del pronostico dopo aver vinto quattro delle ultime sei gare della scorsa stagione. Nessuno aveva fatto i conti con gli errori e gli imprevisti. Esemplare quello di Le Mans, avvenuto poco dopo il sorpasso di Enea Bastianini, evidenziando come il lato psicologico abbia sin troppa incidenza sulle prestazioni di Pecco Bagnaia. Quando si ritrova al comando gli riesce facile gestire gli inseguitori, ma quando è costretto ad inseguire la caduta è dietro l’angolo. Basti pensare alla gara di apertura a Losail, scivolato giù nel tentativo di superare Jorge Martin. C’è da sottolineare che durante le prime gare ha dovuto fare i conti anche con una Desmosedici GP22 non ancora assestata per puntare ai massimi livelli, con una specifica di motore cambiata all’ultimo minuto prima dell’omologazione. Bagnaia e Miller hanno optato per la penultima versione testata lo scorso novembre a Jerez, Martin e Zarco per la più rcente specifica 2022.

Nella lunga pausa estiva Pecco avrà tutto il tempo per meditare sugli errori ed evitare di ripeterli. “È davvero difficile da capire. Ma due volte in questa stagione sono caduto nel momento esatto in cui pensavo di poter spingere di più – racconta il vicecampione MotoGP a Speedweek.com -. Non è stata una mancanza di concentrazione… Potrebbe sembrare strano, ma questa è l’unica spiegazione che ho. Quando conduco una gara da solo, il problema è minore. Controllare i piloti dietro di me non è un problema per me. Ma quando seguo, sembra più facile commettere errori del genere“. Consapevole di potersela giocare in ogni gara, a volte sembra di dover fare i conti con se stessi e con il destino. “So di poter essere in testa in tutte le gare. Mostriamo ogni volta che abbiamo la velocità. Se cado o se abbiamo problemi, so che potremo essere di nuovo veloci nella prossima gara. Questo mi dà pace. In caso di errori, cadute o problemi, è molto importante capire perché è successa una cosa del genere. Ho costantemente a che fare con certi pensieri“.

Lascia un commento