11 Dicembre 2023

MotoGP, Michelin risponde alle accuse: “È la scusa più facile”

Piero Taramasso ribatte alle accuse piovute nella stagione MotoGP 2023, in particolare alle critiche di Jorge Martin dopo la gara del Qatar.

MotoGP, Piero Taramasso

Stagione MotoGP 2023 terminata, ma le gomme restano nel mirino di diversi piloti, specie dopo quanto accaduto in Qatar. Jorge Martin ha lamentato uno pneumatico “fallato” che gli ha impedito di sferrare la zampata vincente su Francesco Bagnaia nel momento decisivo del Mondiale. Non è l’unico episodio che ha generato polemiche, ma il responsabile Michelin delle competizioni a due ruote, Piero Taramasso, difende il nome del marchio.

L’episodio del Qatar

A onor’ del vero, anche il campione del mondo Pecco Bagnaia in alcune occasioni ha lamentato un problema alle gomme. In ogni caso Michelin ha sempre effettuato accertamenti, compiuto analisi sui macchinari, verificato i processi di qualità e trasporto, non sono mai emersi anomalie di fabbricazione. “Una gomma che non va, non funziona nel giro di riscaldamento e già dal primo giro ti fa essere un secondo più lento“, sottolinea Taramasso a ‘La Gazzetta dello Sport’.

Quindi cosa è accaduto a Jorge Martin sul circuito di Losail? Sicuramente non si è trattato di un problema di gomma. “I primi 6-7 giri sono decenti, al 4° e al 7° fa lo stesso tempo di Bagnaia. Sbaglia il via, ma rimonta tre-quattro posti: se la gomma non va, non puoi farlo“. Il decadimento dello pneumatico posteriore e poi quello di anteriore sono dovuti certamente a “fattori di corsa“. Qualcosa di simile era accaduto a Bagnaia in Catalunya. Anche in quel caso il manager della Michelin evidenzia che “dai dati scambiati con Ducati non abbiamo visto niente. Abbiamo la fortuna di avere a disposizione i dati di tutti, non c’era nulla di anormale, di grosso“.

Michelin e l’impegno in MotoGP

Le polemiche contro l’azienda francese non si placano e le gomme diventano un alibi per i piloti della MotoGP. A detta di Piero Taramasso tutto avviene nella massima trasparenza e sfida chiunque a provare il contrario. “Non investiamo milioni per essere accusati. I nostri prezzi sono più cari, ma la qualità di Michelin è superiore ai concorrenti“. In un processo industriale può esserci “dispersione“, ma si tratta di “1 o 2 decimi“. In tal caso non si può parlare di pneumatico “fallato“.

Nella stagione 2023 si è aggiunto il rigido controllo della pressione, chi va oltre i limiti paga con penalizzazioni. L’ultimo caso è quello di Fabio Di Giannantonio, che si è visto togliere il podio al termine del GP di Valencia e dopo i festeggiamenti. Piero Taramasso spiega che la regola era necessaria “per la sicurezza” ed è presente in tutti i campionati motoristici, anche se si può andare parzialmente incontro ad alcune richieste dei piloti. In ogni caso il responsabile del marchio francese fa muro contro le critiche piovute nel corso dell’anno. “Senti di complotti, gomme cattive date apposta… è assurdo. Dare la colpa alle gomme è la scusa più facile. Però mi spiace che nessuno abbia notato i 36 record…“.

Foto: Michelin Motorsport

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