25 Ottobre 2018

MotoGP, Marc Marquez: “Se Lorenzo sarà competitivo saremo rivali”

Marc Marquez a Phillip Island per chiudere il Mondiale in bellezza. Ma il pensiero è già rivolto al 2019 e al nuovo collega Honda Jorge Lorenzo: "Ognuno difende le sue idee".

Marc Marquez arriva a Phillip Island da campione dopo la vittoria di pochi giorni fa in Giappone. Sono in molti a chiedersi che Gran Premio sarà, ma la risposta del Cabroncito non cambia: l’obiettivo è vincere. Perché non conta il numero dei titoli per mettere la firma nella storia e passare al leggenda, serve essere un “personaggio”, compiere azioni spettacolari, toccare il cuore e la mente della gente. “Non voglio essere considerato come un pilota che ha rivoluzionato il motociclismo. Più dei titoli, che sono importanti, i piloti sono ricordati per lo stile e dal carattere che hanno mostrato in pista – ha detto al ‘Marca’ -. Si parla più di Mamola, di persone che hanno vinto due titoli o uno in MotoGP. Il personaggio in pista, essere spettacolare, il ‘salvataggio’, il gomito. Quando faccio un ‘salvataggio’ non vedo l’ora di rivedermi in TV, divertirmi e far divertire“.

L’ARRIVO DI JORGE LORENZO – Sono già cinque titoli su sei stagioni in MotoGP, dal prossimo anno si ricomincia daccapo, perché le Ducati sembrano contare su un’ottima base, le Yamaha hanno sete di vittorie, Jorge Lorenzo sarà la variabile impazzita del Mondiale e del box Repsol Honda. Dopo i fatti di Aragon potrebbero nascere tensioni alla prima scintilla. “È chiaro che sia io che Jorge abbiamo il nostro carattere e le nostre idee. Ognuno difende le sue idee – ha precisato Marc Marquez -. Per questo motivo, la prima cosa che ho fatto quando è accaduto ad Aragon è stato di chiamare. Ha difeso il suo punto di vista e io ho difeso il mio. Mi sono interessato delle sue condizioni fisiche perché sarà il mio compagno di squadra. Con Pedrosa c’è stata rivalità in pista, nel 2013 o 2014. E con Lorenzo se è in vantaggio, ci sarà. Ma fuori dalla pista siamo compagni di squadra“. Sarà una sfida psicologica oltre che fisica, fuori e dentro la pista, visto che Jorge Lorenzo è un personaggio senza peli sulla lingua: “Credo che la chiave sia in pista. Se in pista va veloce, ha forza fuori. Se in pista non va veloce, fuori può fare quello che vuole, ma non conta nulla“.

5 TITOLI, 5 INSEGNAMENTI – Il fenomeno di Cervere ha stupito il mondo delle due ruote conquistando il primo titolo all’esordio in MotoGP. Cinque anni nessuno avrebbe mai immaginato che potesse monopolizzare la classe regina, oggi nessuno riesce a vedere un avversario in gradi di mettergli il bastone tra le ruote. Da ogni stagione ha tratto un insegnamento utile per riaffermarsi e diventare il leggendario fuoriclasse che conosciamo. “Nel 2013 ho imparato che nella vita ci si può aspettare tutto, se non provi non sai – ha raccontato Marc Marquez a Sky Sport MotoGP -. Anche il 2014 è stato un anno felice e ho imparato a vedere come cambia da vincere 13 gare ad un anno in cui ho fatto fatica (nel 2015). Ho imparato che nessuno è invincibile e tutti devono imparare a lavorare per andare meglio. Nel 2016 ho imparato che lavorando le cose arrivano, perché avevamo iniziato molto male. Nel 2017 ho imparato a guardare tutti, perché non mi aspettavo che Dovizioso lottasse per il Mondiale e alla fine è stato il più forte. Quest’anno ho imparato ad imparare dagli altri, ho appreso da Dovizioso per migliorare il mio stile di guida“.

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